Visita alle catacombe di San Gaudioso di Napoli.

Napoli, nel corso della sua storia plurimillenaria, è sempre stata una città molto tollerante.
Per questo motivo nel V sec. d.c. Gaudioso – Vescovo tunisino di Abitine che era stato perseguitato dai Vandali perché non volle convertirsi all’arianesimo e che era riuscito ad arrivare a Napoli grazie ad una barca senza vele e senza remi – si trasferì di buon grado all’ombra del Vesuvio fondando un convento in quell’area che oggi è occupata dal Rione Sanità.
Alla sua morte venne perciò seppellito nel vicino cimitero cristiano, che poi prese il nome di Catacombe di San Gaudioso, in cui le sue reliquie furono conservate fino al IX sec. d.c.

Nápoles, durante su milenaria historia, siempre ha sido una ciudad muy tolerante.
Por esta razón en el siglo V d.c. Gaudioso – Obispo de Túnez que había sido perseguido por los vándalos porque no quería convertirse al arrianismo y que había llegado a Napoli gracias a un barco sin velas y sin remos – trasladó a la sombra del Vesubio y fundó un convento en esa zona que hoy es ocupado por el barrio de la Sanità.
Por lo tanto, cuando muriò, fue enterrado en un cementerio cristiano cercano, que más tarde se conoció como “las catacumbas de San Gaudioso”, en el que sus reliquias fueron preservados hasta el siglo IX. d.c.

Naples, during his thousand-years history, has always been a very tolerant city.
For this reason in the V century A.D., Gaudioso – Tunisian Bishop of Abitine who had been persecuted by the Vandals because he would not convert to Arianism and who had managed to get to Napoli thanks to a boat without sails and without oars – decided to live near the Vesuvius and founded a convent in that area which today is occupied by the Sanità quarter.
When he died was buried in a nearby Christian cemetery, which later became known as the Catacombs of San Gaudioso, in which his relics were preserved up to the ninth century. A.D.

Dopodiché le Catacombe furono abbandonate e praticamente dimenticate per tutto il basso medioevo. Infatti, poiché il borgo dei Vergini/rione Sanità si trova ai piedi del vallone di Capodimonte ed era soggetto a frane, l’area rimase praticamente disabitata fino al ‘500.

Después estas mismas catacumbas fueron abandonadas y olvidadas por siglos.De hecho,  el barrio de los Virgines / barrio de la Sanità se encuentra a los pies del valle de Capodimonte y estaba sujeto a deslizamientos de tierra. Por eso la zona se quedó prácticamente deshabitada hasta el ‘500.

Then the catacombs were abandoned and almost forgotten during the Middle Ages.In fact,  the village of the Virgines / district of the Sanità, is located at the beginning of the valley of Capodimonte and was subject to landslides. So the area remained virtually uninhabited until the ‘500.

E’, tuttavia, solo a partire dal ‘600 che le catacombe vennero recuperate con la costruzione di un convento domenicano.  In quel periodo, infatti, era molto diffuso  il ricorso agli  “scolatoi”, ovvero delle cavità di pietra in cui si appoggiava il corpo del morto in modo da fargli perdere i liquidi.  I domenicani pensavano che la testa fosse la parte più importante del corpo poiché sede dei pensieri; per cui, dopo l’essiccazione, le teste venivano conservate mentre il resto del corpo veniva ammassato negli ossari. Sempre in questo periodo si  introdusse anche la pratica di prendere le teste dei cadaveri oramai essiccati e di incastrarle nei muri dipingendo al di sotto un corpo che desse qualche indicazione sul mestiere del defunto.

Es solo desde el 1600 que las catacumbas se recuperaron con la construcción del convento de Santo Domingo. En ese momento era costumbre el uso generalizado de “canaletas”, cavidades de la piedra en el que se apoyaba el cuerpo de los muertos para que pueda perder fluidos.  Los dominicanos pensaban que la cabeza era la parte más importante del cuerpo como el lugar de los pensamientos; por eso, después de secarse, se conservaron las cabezas mientras  el resto del cuerpo se acumuló en el osario.También durante este periodo también introdujo la práctica de tomar las cabezas de los cadáveres ahora secas y fijarlos en su lugar en las paredes, pintando por debajo de un cuerpo que le daría una idea de la ocupación de la persona fallecida.

 However, only in 1600 the catacombs were recovered with the construction of a convent Saint Dominico At that time, in fact, was the widespread use of “gutters”, or cavities of the stone in which it supported the body of the dead so that he lost fluids. The Dominicans thought that the head was the most important part of the body as the seat of thought; for which, after drying, the heads were preserved while the rest of the body was amassed in the charnel.Also during this period he also introduced the practice of taking the heads of corpses now dried and fix them in place in the walls by painting below a body that would give some indication of the occupation of the deceased.

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Tutte queste usanze sono, tra l’altro, alla base di famosi modi di dire tutti napoletani. In particolare a Napoli, ancora oggi, il becchino viene chiamato “schiatta-morti” ricordando che nel ‘600 i morti venivano bucati per accelerare il processo di essicazioni. Inoltre, spesso, se si vuole augurare un male ad una persona, gli si dice “puozze sculà”, ovvero che tu possa scolare.

 Todos estos costumbres son, entre otros, a la base de famosos dichos del pueblo napolitano Especialmente en Nápoles, aún hoy, el enterrador aun se llama “schiatta-muorti” ( puncia muertos) , recordando que en el ‘600 perforaban los muertos para secar el cuerpo. Por otra parte, a menudo, si quieres desearle mal a una persona, se le dice “puozze Scula” ( Deseo que te secas)!

All these traditions are at the origin of famous neapolitan way of saying . Especially in Naples, even today, the undertaker is called “kin-dead” recalling that in the ‘600 the dead were pierced to accelerate the process of  drying. Moreover, often, if you want to wish bad  things to a person, you have to say “puozze Scula”( I hope you will be dried)

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Ciò premesso, la visita alle Catacombe risulta essere molto particolare proprio perché inizia dalla basilica di Santa Maria della Sanità, una Chiesa che è stata costruita proprio sulla vecchia Chiesa cimiteriale che dava ingresso alle catacombe. Anche la storia di questa basilica è molto singolare perché, pur essendo dedicata alla Madonna,  è altresì nota come Chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone, in onore del Santo domenicano spagnolo Vincent Ferrer cui venne chiesta l’intercessione  per fermare l’epidemia di colera che nel ‘800 colpì Napoli.

La visita a las catacumbas es muy especial, ya que se inicia desde la Basílica de Santa María de la Sanità, una iglesia que fue construida justo arriba del antigua iglesia cementerial  donde se encontraba  la entrada de las catacumbas. Incluso la historia de esta basílica es muy singular, ya que, al ser dedicado a la Virgen, es también conocida como la Iglesia de San Vicente ‘O Munacone, en honor al Santo  español Vicente Ferrer la cuya intercesión se buscó para detener la epidemia de cólera que en el ‘800 llegó a Nápoles. 

The visit to the Catacombs is very special because it starts from the Basilica of St. Mary of Sanità a church that was built right on the old cemetery church that gave entrance to the catacombs.  Te history of this basilica is very unique too, because is  dedicated to Our Lady but is also known as the Church of St. Vincent ‘O Munacone, in honor of the Saint Vincent Ferrer, whose intercession was sought to stop the cholera epidemic that in the ‘800 hit Naples.

 

Eppure, benché S. Maria sia in ogni caso una splendida Basilica che ospita quadri di Luca Giordano e Francesco Solimena, è la visita alle catacombe a lasciare il segno.

Appena entrati, ci si imbatte infatti subito negli spazi in cui una volta si trovavano le reliquie di San Gaudioso. Poi si percorre un grande corridoio caratterizzato dagli scheletri dipinti di cui ho scritto sopra e si giunge agli scolatoi connessi al piano superiore da cui i frati domenicani calavano i morti. Infine si nota emergere una parte dell’acquedotto romano che percorre buona parte di Napoli e una volta portava l’acqua fino a Pozzuoli.

I tour – solo guidati – si tengono ogni giorno dalle 10 alle 13, grazie ad una cooperativa di ragazzi del quartiere che da 6 anni ha reso possibile visitare questo angolo molto particolare di Napoli.

Un plauso, dunque, al loro spirito di iniziativa.

 Aunque Santa María sea una espléndida Basílica, es la visita a las catacumbas a dejar su huella. Al entrar, se encontrará el lugar  donde antes estaban las reliquias de San Guadioso. Después a lo largo de un amplio corredor que se caracteriza por las pinturas, se  llega a las canaletas conectadas a la planta superior donde los frailes dominicos bajaban los muertos. Por fin se vee  el acueducto romano que atraviesa buena parte de Nápoles y una vez llevaba agua hasta el pueblo de Pozzuoli.

  Though St. Mary is in any case a splendid Basilica, is the visit to the catacombs to make their mark. As you enter, you will see the spaces where once there were the relics of St. Guadioso. Then along a wide corridor characterized by skeletons paintings that I wrote before, you can  reach the gutters connected to the upper floor where the Dominican friars came down the people died. At the end you can also see  a part of the Roman aqueduct, that runs through a good part of Naples and once brought water until Pozzuoli. .

17 commenti

  1. ti ringrazio, ma sono partenopea 🙂
    adesso si paga qualcosina, escluso nei periodo di maggio, che come saprai è dedicato ai monumenti, anche quelli privati, che vengono aperti per l’occasione.
    ciao

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    • E’ da un annetto che non ci vado, quindi forse non sono aggiornato. A dire il vero su internet, anche sul sito ufficiale del comune e sui siti delle associazioni che organizzano le gite chiedendo un contributo, è indicato che l’accesso continua ad essere gratuito.
      In ogni caso hai fatto bene a citarle 🙂

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  2. consiglio anche il “cimitero delle Fontanelle” sempre nel quartiere Sanità. Restereste stupiti e rapiti dalla bellezza (un po’ truce) ma affascinante e storicamente molto interessante. Per prenotare le visite
    cercare il sito apposito o quello del comune di napoli
    :))

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  3. Le guide sono chiare e simpatiche. A noi ci ha accompagnato una ragazza che si chiama Valeria. Molto belle anche le catacombe di San Gennaro, che pure meritano una visita.

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  4. La Basilica di S.M alla Sanità è una spettacolare Chiesa barocca al cui interno ci sono dei gioielli dell’arte napoletana. Poter accedere alle catacombe da qui è già uno splendido regalo che solo Napoli può regalare.

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  5. Che città incredibile che è Napoli…per me è la città più bella del mondo in assoluto. Ci stato diverse volte per turismo e non conoscevo che esistessero le catacombe.
    Non vedo l’ora di tornare per andarle a visitare.

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