Spesso i miei conoscenti, quando vogliono farmi un complimento, mi dicono che “so viaggiare”, come se per viaggiare ci volesse qualche dote particolare simile a quella di un artista che riempie la sua tavolozza.
In realtà viaggiare è la cosa più facile del mondo e chi mi conosce sa bene che, quando parto, organizzo sempre il meno possibile.
Ciò mi permette di vivere l’imprevisto come qualcosa di bello e di valutare al momento cosa poter fare, anche se a volte è poco razionale.
Invero stamattina, quando mi sono svegliato, non sapevo ancora cosa avrei fatto, ma avevo voglia di strafare.
Così ho deciso di iniziare in bellezza andando a Sintra
Raggiungerla è molto semplice, basta andare alla stazione di piazza Dos Restauradores e farsi una mezzoretta di treno ( 4.30 euro a/r).
Dopodiché, una volta arrivati, l’opzione più conveniente è quella di prendere un bus turistico ( 5 euro) che fa le fermate accanto ai siti di interesse.
La prima è accanto al palazzo Nazionale da Vila, palazzo reale del XVI secolo che si trova nella caratteristica frazione di Sao Martinho. Non tutti i turisti di passaggio decidono di visitarlo e ancora meno lo fanno all’inizio della gita a Sintra. Io però l’ho trovato molto interessante, soprattutto per il mix tra stile mudejar e stile manuelino, tra decorazioni arabeggianti e azulejos iperportoghesi.
Eppoi Sao Martinho è davvero molto folcloristica e merita un giretto di esplorazione, quantomeno per provare la ginjinha in un bicchiere di cioccolato.
Da qui, inoltre, si può decidere di snobbare l’autobus e salire a piedi lungo il sentiero che porta direttamente al lato del Castelo dos Mouros. E’ un km e mezzo di cammino in salita e vale davvero la pena farlo per gli scorci davvero suggestivi che offre ( in alternativa si potrebbe farlo al ritorno, lasciando il palazzo nazionale come ultima sosta).
Il Castelo, tutto sommato,non merita molto ( se non per il panorama)
Per questo motivo è opportuno dirigersi – questa volta sì a piedi! – al pezzo forte di Sintra: il palazzo nazionale da Pena
Questo palazzo fu fatto costruire dalla baffuta Maria II di Braganza come regalo di nozze per il marito crucco ( Ferdinando II di Sassonia-Coburgo-Gotha, poi divenuto re del Portogallo).
E’ un miscuglio eterogeneo di stili: gotico, manuelino, barocco, arabo, rinascimentale.
La verità è che si tratta di un posto di una bellezza incommensurabile.
Fiabesco,originale, forse anche un po’ grottesco e kitsch, ma in ogni caso unico al mondo.
Nel visitarlo non si può non rimanere esterrefatti da tanta lieta eccentricità.
E, invero, più che gli interni, colpiscono i colori accesi, le torri, le sculture grottesche e la fantasia di un progettista che si sbizzarrì con totale libertà.
Non deve essere stato facila viverci per via del vento che normalmente tira da queste parti, ma sarà stato in ogni caso divertente.
Infatti, fino al 1910, il re del Portogallo ci ha soggiornato volentieri fruendo di una sala da pranzo tanto intima quanto suggestiva per l’affaccio che regala dalla finestra. Non mancano, tra l’altro, le vasche da bagno e – udite udite! – il bidet, segno che questi portoghesi ne sapevano una più degli inglesi!
Ciò premesso,una volta usciti dal palazzo, non resta che passeggiare per gli immensi giardini dove i laghetti artificiali e lo chalet de la contessa De Edla allietano anche le gambe più stanche.
Infine, merita la visita anche la Quinta da Regaleira, una tenuta con palazzo giardini e grotte di una bellezza sconvolgente.
Credetemi se vi dico che è tutt’altro che un postaccio.
In sintesi la visita di quanto sopraesposto richiede quasi una giornata bella piena.
Per questo, siccome siamo in pieno inverno e stamattina sono partito con troppa tranquillità, non mi rimane il tempo di allungarmi – come avrei voluto – né al Cabo de Roca, né a Cascais.
Non mi resta, quindi, che tornare a Lisboa, prendere la metropolitana, dirigermi alla stazione degli autobus e affrontare altre due ore e mezza di viaggio per trasferirmi a Coimbra
[…] Di essa ho già scritto brevemente in occasione della mia prima visita descrivendo l’ABC, ovvero il tour che fanno praticamente tutte i visitatori che si recano a Sintra in giornata ( chi voglia leggerlo basta che clicchi qui). […]
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Grazie per i tuoi preziosi consigli, li terrò a mente 🙂
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Figurati. Comunque oggi ho messo il post su Lisbona. Lo puoi leggere in home 🙂
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Io vorrei andare a vedere Sintra, ma ancora non mi sono decisa a prenotare perché avrei a disposizione solo quattro giorni e un’amica mi aveva scoraggiata, dicendo che è impossibile vedere Sintra in un giorno solo, invece tu hai visitato sia Quinta da Regaleira che palazzo Da Pena. Lisbona in quanti giorni si visita?
Quanto costano gli ingressi?
Grazie mille 🙂
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Eliana, teoricamente la tua amica ha pienamente ragione! Sintra merita due giorni, altrimenti devi per forza selezionare le cose come ho fatto io ( tieni, tuttavia, presente che ho scelto i palazzi più belli e forse vederli tutti annoierebbe).
Il mio consiglio, quindi, è quello di abbinare Sintra a Cascais e al Cabo de Roca ( di cui puoi leggere qui tra qualche giorno), visto che sono realtà vicine e tra loro ben collegate. Gli ingressi se li fanno pagare un bel po’, ma se compri quelli comprensivi di più siti risparmi qualcosina.
Per il resto, Lisboa è piccolina e – se ti accontenti di un giro non approfondito – la giri tranquillamente in un paio di giorni. Tieni però presente che la notte si trasforma 🙂
p.s. Parti comunque e valuta al momento visitando ciò che riesci a visitare.
Tanto poi puoi sempre tornare in futuro 🙂
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A noi [ piaciuta molto la Quinta da Regaleira, comunque gli altri siti di interesse sono parecchio cari! Buon viaggio!
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Effettivamente i biglietti sono esosi rispetto alla media portoghese.
Buona domenica!!! 🙂
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Beh si viaggiare e’ facile ma bisogna anche considerare che tipo d va anza s vuole fare… esplorativa o d approfondimento culturale? Io e il mio compagno facciamo I viaggi Insieme ma con due filosofie opposte lui d approfondimento culturale…. io all’avventura… voglio scoprire tutto… lui vuole vedere dopo essersi beh saldamente informato ahaahhaha..
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Guarda, a me piace contemperare i due aspetti. L’avventura è ciò che rende un viaggio una esperienza irripetibile, ma è anche vero che a me piace approfondire sempre costumi e storie di ogni singolo posto. Un po’ di “informazione” preventiva serve sempre 😛
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Si infatti… io e il mio compagno siamo perfetti x una esperienza indimenticabile ahahahaha buon gorno e buona giornata
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ma quanta voglia ho di non stare mai ferma in casa?????? poi leggerti è per me sofferenza atroce ahahahahaah
sei nominato
passe ed esegui… aspetto di leggerti
https://lellaj1005.wordpress.com/2016/02/11/tag-festival-ii-dragons-loyalty-award/
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Ahi ahi molto male! Questo gioco l’ho fatto prima io e avevo nominato anche te, ma tu mi ha snobbato 😦 https://narrabondo.wordpress.com/2016/01/15/sette-cose-dragons-loyalty-award2/
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Noooooooo…. non snobbooo… il punto e ‘ che nn ho visto o nn ricordo. Adesso correggo… cazzarola
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Ma davvero il bidé c’è solo in Italia?
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Beh beh, no….in realtà si usa nel resto d’Italia come ormai in buona parte dell’occidente. La sua diffusione però nasce a Napoli. Sul punto c’è una storiella molto divertente. Nella seconda metà del Settecento la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena volle un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta. L’inizio della diffusione di questo sanitario in Italia, dapprima nel Regno delle Due Sicilie e anni più tardi nel resto della penisola, è spesso fatta coincidere con questo evento. Dopo l’unità d’Italia, nella Reggia di Caserta i funzionari sabaudi si trovarono di fronte al bidet che non conoscevano e, dovendo redigere l’inventario degli oggetti presenti, lo catalogarono come “oggetto per uso sconosciuto a forma di mandolino”. Guarda questo video:
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Davvero non lo sapevo, grazie per l’info.
Il video lo vedrò stasera, ciao
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Lei amava il Fado… di conseguenza io odiai il Portogallo. Mi sta facendo ricredere!
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Siamo sulla buona strada 🙂
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Si dai!
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Ti corromperò in tutti i modi allora!!!!!
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Vedremo
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