Una delle più classiche gite che si possono organizzare nei dintorni di Madrid è sicuramente ad Alcala’ del Henares per visitare la più antica università di Spagna.
Raggiungere questa rinomata località, che si trova a circa 35 km dalla Capitale, è molto semplice:
- Dall’aeroporto di Barajas basta prendere l’autobus 824 che passa ogni mezzora dal l terminal 2. Ci impiega circa 50 minuti e il biglietto – che si fa a bordo – costa solo 3.60 euro.
- Se si è già al centro di Madrid conviene andare alla stazione di Atocha, in particolare al piano interrato, e prendere il cercanias che, in soli 30 minuti, arriva al centro di Alcalà.
Il centro della città, a dirla tutta, a prima vista non entusiasma.
La parte interessante della città, infatti, si sviluppa tutta attorno all’antica università complutense istituita nel 1498 dal potentissimo cardinale Francisco Jimenez de Cisneros che, all morte di di Ferdinando II di Aragona, divenne reggente di Spagna.
All’atto di fondazione l’università si trovava in piena campagna e aveva giurisdizione autonoma rispetto a quella delle autorità civili. Qui, infatti, era obbligatorio parlare in latino ( o greco) e chi sgarrava con il castillano veniva mandato in cella.
Gli aneddoti, tuttavia, non si esauriscono qui.
Voi lo sapete che significa empollón?
Significa secchione ed è una parola che è stata inventata qui per descrivere gli studenti poveri che venivano pagati dai ricchi per riscaldargli la sedia in inverno. Incredibile, no?
Ve ne racconto un’altra: le discussioni delle tesi di dottorato, tutte in greco e latino, duravano giorni e giorni e, se il candidato riusciva ad ottenere l’idoneità, venivano suonate le campane del campanile. Ciò permetteva a tutto il paese di sapere che c’era stato un dottorando promosso e di accorrere al banchetto per i festeggiamenti cui ciascuno era invitato di diritto. Per questo motivo, per risparmiare, gli studenti presero l’abitudine di discutere le tesi durante la quaresima!
In realtà questo era solo l’ultimo step di un percorso duro e faticoso connotato da una vita quasi monastica e piena di sacrifici.
Ciò detto, l’imponente facciata si lascia da subito ammirare in tutta la sua magnificenza. Dopodiché si può accedere al chiostro, alla bella e ampia cappella interna e alla sala in cui ogni anno viene conferito il prestigioso premio Miguel de Cervantes, che era nativo proprio di Alcalà ( a proposito, visitate anche la casa-museo di Cervantes).
Tra i vincitori nel 1995 doveva esserci anche quel presuntuoso di Gabriel Garcia Màrquez, ma questi sgarbatamente rifiutò il premio. Le motivazioni addotte a questa decisione furono essenzialmente due. In base ad una prima ricostruzione Marquez rifiutò il premio perché aveva già vinto il premio Nobel per la letteratura e altro premi per lui sarebbero stati del tutto superflui. Per i maligni, invece, la causa è un’altra: Marquez rosicava per il fatto che l’anno prima il premio era stato conferito al suo rivale Mario Vargas Llosa.
Infine, un ultimo aneddoto lo voglio dedicare al cardinal de Cisneros. Quest’ultimo, prima di morire, aveva espresso il desiderio di essere sepolto in una bara modesta così come modesta e umile era stata la sua vita nonostante il potere raggiunto. Ciò nonostante la sua salma fu presto inumata in un sontuoso sarcofago scolpito ( quello in foto). Ebbene, da allora la cappella in cui si trova ha subito numerose lesioni e bombardamenti, segno evidente che al cardinale questa sepoltura sontuosa proprio non va
[…] Di aneddoti su Alcalà ce ne sono a bizzeffe. Ve ne ho raccontato qualcuno raccontandovi la visita all’università diAlcalà de […]
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[…] La famosa università di Alcalà di Henares.Quando nacquero i secchioni. […]
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[…] Franco in segno di pacificazione nazionale per i morti della guerra civile) , alla città di Alcalà di Henares – di cui pure ho scritto – famosa per aver dato i natali a Cervantes e per l’antichissima università, ma anche a […]
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Non avevo mai sentito parlare di questa università! Grazie per avere condiviso questa chicca sul tuo blog 😊 quanti aneddoti interessanti, non ti nascondo che mi è venuta voglia di visitare questo posto!
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Dai, Roberta, allora ci devi proprio andare se passi per Madrid. Un saluto
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