Guida ai paesi baschi e alla Navarra. Itinerario di 7 giorni

Io sono un uomo del Sud e, da uomo del Sud, amo il Sud della Spagna, in particolare la comunidad valenciana

Ciò premesso, devo confidarvi di essere innamorato anche del nord della penisola iberica che, per la sua natura esplosiva e per le sue tradizioni, ha saputo affascinarmi sin  dalla prima volta in cui vi sono stato.

La Navarra, Il Pais Vasco, la Cantabria, le Asturie, la Rioja, l’Aragona, la Castilla y Leon e la Galizia sono infatti delle regioni – in certe ipotesi per qualcuno addirittura anche uno stato –  cui è davvero difficile resistere. Sebbene negli ultimi anni siano state interessate dall’attenzione del turismo europeo, di fatto sono inspiegabilmente tuttora rimaste semisconosciute a molti italiani che, quando si tratta di organizzare un viaggio nella penisola iberica, preferiscono andare a Barcellona, a Madrid, a Valencia, in Andalusia, alle Baleari o alle Canarie. Sinceramente non mi sento di biasimare chi fa questa scelta, ma è anche vero  che anche il Nord merita davvero : la Spagna è tutta bella e vale la pena conoscerla in lungo e in largo. Credetemi!

Ecco, bando alle ciance, diciamo subito cosa sono i paesi baschi.

I  Paesi Baschi   comprendono un territorio ai piedi dei Pirenei diviso tra Spagna e Francia e  danno il nome anche ad un copricapo particolare  – denominato, per l’appunto,  basco – che i suoi abitanti sono soliti indossare.

Nello specifico essi comprendono l’Euskadi ( ovvero il Pais Vasco. Si scrive al singolare!) ), la Navarra e le francesi Labourd , Soule e Bassa Navarra

Tradizionalmente el Pais Vasco e la Navarra sono delle regioni fortemente industrializzate  con un alto pil pro capite e connotate da una altrettanto forte e storica spinta indipendentista. Nel Pais Vasco c’è una polizia autonoma rispetto alla Spagna e la lingua ufficiale è il basco – che è imposta in tutti gli uffici pubblici ( anche nelle scuole)  –  una lingua per noi incomprensibile piena di zeta e di cappa.

Ciò premesso, inutile girarci attorno, la storia recente del Pais Vasco è indelebilmente legata alla violenza e agli attentati dell’Eta. Attualmente questa organizzazione sembra in disarmo, anche perché molti dei suoi attivisti sono scappati in Colombia e addestrano le Farc  ( giusto per non farsi mancare nulla), ma – se si gira per i paesini dell’entroterra – sappiate che la tensione “politica” è tuttora palpabile.

Tant’è vero che i territori di confine fanno a gara per manifestare la loro identità: se l’Euskadi è piena di bandiera basche, appena entrerete nella vicina Cantabria i vostri occhi vedranno ovunque delle bandiere spagnole affisse.

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  • Domanda: è sicuro girare per i Paesi baschi?

Sì, è assolutamente sicuro se evitate di indossare una bandiera spagnola sulle spalle e non fate gli scemi; per cui non createvi alcun problema in questo senso. Io, tanto per dire, ho persino assistito in un bar di non ricordo quale paese ad una partita degli europei tra Italia e Spagna senza morti, né feriti.

ITINERARIO

Presumendo che  all’andata arriviate a Santander –  città perfettamente collegata anche con gli autobus di www.alsa.es sia al paese Basco che alla Navarra –  e al ritorno partiate da Bilbao vi propongo  un itinerario molto snello che contempla anche qualche breve sconfinamento in Cantabria, nella Rioja e in Francia. Il mio è un itinerario di tipo turistico da compiere con una macchina. Il discorso, infatti, cambierebbe notevolmente se è vostro interesse pianificare del trekking sui Pirenei. In questo caso si tratta di un tipo di viaggio diverso su cui non ho le nozioni e l’esperienza per suggerirvi dei percorsi ( se non quello del cammino di Santiago).

Santander è una gran bella città che merita una sosta di almeno un giorno. Ciò anche per  vedere  la baia di Somo e possibilmente Santillana del Mar.  Non mi soffermo ulteriormente in merito, perché è mia intenzione scrivere in dettaglio di Cantabria e Asturie prossimamente.

Giorno 1 –  Dalla Cantabria al Pais Vasco

  • Laredo e Castro Urdiales

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Ciò  fermo restando, la   prima  sosta che vi suggerisco di fare è a Laredo e soprattutto a Castro Urdiales,  che è formalmente ancora in Cantabria ma che è più vicina a Bilbao che a Santander. State lì e non è il caso di sottilizzare sui confini!  Una passeggiata sul lungomare e la visione della Cattedrale che spicca sul casco viejo meritano la sosta.

  • Portugalete

Dopodiché entrate ufficialmente nel Pais Vasco e fermatevi a Portugalete, dove potrete prendere salire sul famoso ponte di Biscaglia, il ponte trasportatore più antico del mondo (, è stato inaugurato nel 1893) . Siamo in un sobborgo di Bilbao, ma  – se volete seguire il mio itinerario –  tirate dritto lungo la costa.

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  • San Juan de Gaztelugatxe e Mundaka

-Arriverete  a San Juan de Gaztelugatxe, un isolotto molto suggestivo su cui è ubicata una chiesa da conquistare dopo  241 scalini a strapiombo sull’Oceano.. Il suo nome in lingua basca significa “castello di roccia” ed è raggiungibile solo grazie ad uno strettissimo ponte di pietro. Qui, se non l’avete già fatto, scoprirete il blu del mare del Pais Vasco, ovvero del mar cantabrico. Un mare blu e profondo che più blu e profondo non si può. Non dimenticatevi poi della vicina Mundaka, un simpatico paesino di pescatori noto soprattutto dai surfisti per l’altezza delle onde

Giorno 2 – Nel cuore del Pais Vasco

  • Lekeitio, Deba, Zumaia, Getaria, Zarautz e Orio

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Lekeitio è già un paesino più grande e permette appieno di immergersi nella cultura basca.
Ciò premesso, devo confidare che io tutti questi paesi li ho attraversati a piedi, per cui  – mentre li rievoco – ricordo ai momenti di maggiore difficoltà che ho vissuto. In questo senso per me il tratto Deba-Zumaia per me è stato un vero e proprio incubo che non dimenticherò mai. Ciò fermo restando, la bellezza dei paesaggi e delle insenature è parimenti scolpita nella mia mente. In particolare non dimenticherò mai la  spiaggia di Itzuru e la parete rocciosa di Zumaia. Una parete  verticale con le rughe prodotte dal tempo e dal mare che mi ha lasciato per ore ad osservarla.
 Getaria, allo stesso modo, è un paese di pescatori molto caratteristico connotato da  un piccolo isolotto e circondato da verdi colline. Qui si produce, tra l’altro, il txakoli, un vino bianco molto buono tipico della zona.  Non  perdetevi poi Orio, che si trova all’estuario del fiume oria e dove è molto praticato il canottaggio. Orio è il tipico paese basco, perché è sul mare, è attraversato da un fiume e si trova in mezzo alle colline.Altra stazione “balneare” molto sfiziosa è la vicina  poi la vicina Zarautz.

 

Giorno 3 – San Sebastian

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  • Pasaje San Juan

 

San Sebastian è la destinazione turistica per eccellenza del Pais Vasco E’ una città internazionale, ricca di fascino e tradizioni che richiama, ogni anno, centinaia di migliaia di turisti dall’Europa del Nord. Prima di andarvi vi suggerisco però di fermarvi al porticciolo di pasaje San Juan, dove il verde delle colline si mischia al blu del mare. Se ne avete il coraggio, raggiungete San Sebastian attraverso gli scalini a picco ( vi assicuro che è tosta)!

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  • Cosa vedere a San Sebastian

San Sebastian, che in basco si chiama Donostia, è una delle mie città preferite.  I suoi edifici risalenti alla belle epoque, il casco antiguo con la Chiesa del Buon Pastore e la sua spiaggia – che viene comunemente chiamata la concha ( la conchiglia) – sono sono l’elegante scenario di  una città che attira ogni anno un turismo internazionale. Questa internazionalità si sente materialmente quando si cammina per le strade e si viene attirati a baretti e localini che offrono i loro i pinchos ( in basco pintxos). We, a proposito, non sbagliamo a parlare: al Nord non si parla di tapas – che sono dei piatti – ma di pinchos.  Sull’argomento a San Sebastian sono molto sensibili, perché qui c’è ogni anno c’è una competizione per valutare chi fa i pinchos migliori. San Sebastian, inoltre, a agosto, quando si festeggia la semana grande, diventa un macello. C’è festa, festa e ancora festa!

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Giorno 4 –  Deviazione nei paesi baschi francesi.

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  • Hondarribia

Honarribia è davvero stupenda. E’ una cittadina tutta con le case pittate di rosso, di verde e di blu. Basta al 100%.  Non saltatela assolutamente prima di continuare lungo la costa e arrivare prima a Irun e, poi, dopo aver attraversato il ponte di Santiago e aver messo piede in Francia, a Hendaye.

  • San Jean de Luz

E’, tuttavia, San Jean de Luz, un’antica stazione balneare con una spiaggia enorme e un bellissimo centro storico dove vi è una Chiesa con tutti i temi marinari.

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  • Biarritz e Bayona

Siamo ormai in Francia in un paradiso per i surfisti.  Biarritz, nello specifico, è costituita per lo più da eleganti villette di fine ‘800 e di inizio ‘900, villette che la rendono particolarmente elegante.

Giorno 5 – I pirenei.

  • San Jean Pied de Port e Roncisvalle

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Vi racconto un aneddoto Per i baschi  in realtà ad attaccare Carlo Magno e Orlando a Roncisvalle non sarebbero stati musulmani, ma i baschi medesimi che si volevano vendicare dei franchi perché costoro avevano provocato le loro donne. Voi ci credete? Beh, conoscendo la  loro cocciutaggine forse un fondo di verità esiste, ma per il momento meglio optare per la versione ufficiale.  Saint Jean Pied de Port, non è solo il punto di partenza del cammino di Santiago, ma  anche un bellissimo borgo  – curato come solo i francesi sanno fare – che merita di essere visitato. Allo stesso modo, nel tornare in Spagna, fermatevi a Roncisvalle.

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  • Pamplona

Arriverete a metà pomeriggio a Pamplona e potrete iniziare a visitare il capoluogo della Navarra, evocando la San Fermin, la corsa dei tori, Hemingway e “fiesta”. Se vorrete, potrete andare in plaza del Castillo  e fermarvi al Cafe Iruna, ovvero al bar di Hemingway. Oppure percorrere la calle Estafeta, dove corrono i tori, e spingervi fino alla plaza de toros.  Andate poi alla piazza del Comune e immaginate quando viene inaugurato con il chupinazo la festa più famosa del mondo. Il sindaco fa sparare un razzo, poi urla: “iiiPamplonesas, pamploneses. Viva San FERMIN!!!” E tutta la folla urla: “iViva!”. Non dimenticatevi poi di Santa Maria la Real e della città muraria.

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  • Altri paesini molto carini sono Estella e Torres del rio. Quest’ultimo, più in particolare, è un paesino di 172 abitanti famoso per essere stato un insediamento templare.

Giorno 6 –   Logroño

  • Viana

Una città che a me piace particolarmente e che, invece, è sottovalutatissima   è Logroño, piccolo   capoluogo  di un’altrettanto piccola regione famosa per il vino:  La Rioja,    Prima di sconfinare, tuttavia, fermatevi nell’ultimo avamposto della Navarra, cioè a Viana, dove romanico e barocco convivono perfettamente donando un’inconsueta eleganza a questo paesino

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  • Cosa vedere a Logroño

Quanto a Logroño, sappiate che si tratta di una città di 150 mila persone in cui vivono metà degli abitanti dell’intera regione bagnata dal fiume ebro. Oltre ad una serie di Chiese stupende  ( Santa Maria de la Redonda, San Bartolomé, Santa Maria del Palacio, Santiago la Real) e al ponte di pietra, è famosa per la “calle Laurel”, meglio nota come la via dei “pinchos”. Vi assicuro che lì si mangia veramente bene.

  • Vitoria

Siccome Logrono è molto piccola, volendo si può fare anche una breve sosta a Vitoria, la capitale del Pais Vasco, ma a me sinceramente non piace.  Oltre alla piazza principale e qualche viuzza del centro, che conserva l’impianto medioevale, è tutta moderna.

Giorno 7 – Bilbao

  • Cosa vedere a Bilbao

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In questo viaggio ho voluto saltare Guernika. E’ una cittadina moderna abbastanza bruttina dove essenzialmente ci sono due cose da vedere: un murales che riproduce banalmente la celebre opera di Picasso e un albero sacro ai nazionalisti baschi in cui costoro si ritrovano per prestare giuramento. Valutate voi se ci volete andare. Né sinceramente mi entusiasma Bilbao con la sua enorme periferia. Da visitare c’è essenzialmente il  Guggenheim, che è splendido già dall’esterno. Io non sono un amante dell’arte moderna, ma vi assicuro che in questo museo ci sono davvero delle belle cose e sono da vedere. Dopodiché non perdetevi la Chiesa di Santiago, il mercato della Ribera, plaza del Arenal con il teatro Arriaga, la plaza nueva, il Comune e le famose “7 calles”, sette strade molto conosciute in cui si concentra la movida della città. Infine, se siete appassionati di calcio e c’è l’occasione, non perdetevi una partita al San Mamés.

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