E’ questione di pedaggio ed è questione pure infima.
Trattandosi quindi di un’infima questione di pedaggio, anzi di questione su un infimo pedaggio vi invito a valutare bene se continuare o meno la lettura di ciò che segue. Lo scorso giugno, mentre ero in sella al mio motorino, all’altezza del casello autostradale della Napoli – Salerno, al momento di pagare il pedaggio dovuto, venni identificato come mezzo a tre assi dai sensori automatici.
In conseguenza di ciò mi venne richiesto di corrispondere la complessiva somma di 3,90 euro in luogo della già esosa somma di 2,10 euro.
Ravvisando immediatamente l’insopportabile ingiustizia e mosso quindi dalla sempreverde “questione di principio” ( si dice così, no?), piantai il motorino per andare ad esporre il problema ad uno degli addetti d’ufficio presenti al lato del casello. Quest’ultimo però uscì dall’ufficio sbraitando come un pazzo: “denunciate, andate a denunciare!”.
Davanti alla perplessità di chi rimane interdetto per non aver potuto nemmeno protestare, poi aggiunse: “sono giorni che le macchinette si fottono i soldi e nessuno fa niente per aggiustarle”. Lo disse – credetemi – col tono di chi ti addossa la colpa per non aver fatto ciò che è tuo compito fare.
Per cui, con somma costernazione, mi allontanai dal luogo del misfatto con la sensazione di aver sbagliato: del resto, se le macchinette non funzionavano da giorni, di chi sarebbe potuta essere la colpa se non la mia?
Ripensandoci però, nel ripassare per quella medesima autostrada in senso contrario, decisi di scrivere un reclamo alla società autostrade meridionali all’indirizzo indicato sul loro portale internet e allegai al medesimo lo scontrino dell’esborso superiore al dovuto.
In seguito mi venne richiesto dalla medesima società l’indirizzo di casa e poi l’iban, ma poi tali riscontri non portarono mai al risultato.
Infine, evocando la cazzimma con cui le autostrade scrivono e minacciano quando sei loro debitore seppure per pochi centesimi , ho deciso di scrivere un invito alla negoziazione assistita.
Non ci crederete – e, se non ci volete credere, non credeteci – ma ieri ho ricevuto una telefonata sul cellulare da addetti della società autostrade meridionali in cui mi si chiedeva di poter provvedere immediatamente al rimborso. E così è stato.
Insomma, 3 mesi e 3 lettere dopo i fatti, sono riuscito a farmi e giustizia e ottenere indietro l’incommensurabile somma di euro 1,80 a titolo di rimborso.
Ah, che soddisfazione!
p.s. Vi avevo pure avvertito che era infima questione di infimo pedaggio. Dunque, non vi lamentate.
Quando si tratta di una questione di principio è anche giusto non darla vinta!
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Vabbè, non esageriamo. Di solito è meglio passare oltre
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Ma ogni tanto ci fa bene impuntarci 😉
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Anche su questo concordo alla luce della mia ultima e divertente battaglia😁
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Hai fatto bene, perché anch’io avvaloro le questioni di principio.
Se tu sei Avvocato ancora meglio, perché le lettere spesso sono a titolo oneroso per chi le richiede.
Se non ricordo male tu avevi anche una questione aperta in Germania, come andò a finire?
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Eeeeeeeeee, la Germania, cosa ti vai a ricordare!!!!!!!! E’ una vexata quaestio su cui ho voluto metterci una pietra sopra, ma diciamo che gli uffici consolari sono stati indecenti.
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Vedi che mi ricordo bene?
Mi attengo alla tua “secretazione” della vicenda.
🙂
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Ormai sostengo che i consolati siano inutili! In Perù sono stato coinvolto in un assalto all’albergo. Contattai l’ambasciata a Lima senza mai ricevere alcuna risposta….
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Limartacci loro
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😂😂😂😂
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