Stazione centrale di Napoli : cosa vedere nei dintorni

Cosa vedere, cosa fare e dove mangiare nei pressi della stazione centrale di Napoli.

La zona della stazione centrale di Napoli è molto controversa. Immigrazione incontrollata, degrado, coas, traffico e purtroppo delinquenza non mancano. Per questo, almeno per quanto mi riguarda, ci  vado sempre malvolentieri. Ciò nonostante si tratta di una zona che, se osservata attentamente, presenta  numerosissimi punti di interesse sia per un turista che per un fine conoscitore della storia di Napoli .

  • Dunque, cosa vedere nei pressi della stazione centrale di piazza Garibaldi a Napoli? E cosa fare? Lasciatemi subito dire che, benché  il piazzale sia intitolato a Garibaldi e su un lato della piazza sia stata collocata una statua a lui dedicata, i napoletani in genere non guardano di buon occhio a questa intitolazione e preferiscono riferirsi alla piazza come piazza della ferrovia.  L’area, per la verità, è stata recentemente interessata da lavori di riqualificazione che puntano a trasformarla in luogo di ritrovo e finora l’iniziativa sta avendo dei riscontri grazie ad un bel basolato in pietra lavica alternato da giardinetti, campetti di calcio e di basket, nonché da un piccolo auditorium all’aperto per i concerti. Chissà cosa accadrà nei prossimi anni!Cosa visitare a Napoli in 4 o 5 giorni – Narrabondo

Ciò detto, di seguito vi illustrerò cosa fare alla stazione di Napoli con i seguenti punti:

  1. La stazione Bayard. Il treno è nato qui.
  2. Porta Nolana
  3. Basilica della Santissima Annunziata e la ruota degli esposti
  4. Forcella
  5. Sant’Eligio a piazza Mercato
  6. Porta Capuana
  7. Santa Caterina a Formiello
  8. Il Lanificio Borbonico
  9. Il Castel Capuano
  10. San Giovanni a Carbonara.
  11. Centro storico
  12. Il real albergo dei poveri e il real orto botanico
  13. Dove mangiare nei pressi della stazione centrale di Napoli
  14. Conclusioni

Sapete cosa vi dico?

Se siete turisti alla mano, zaino in spalla e senza l’esigenza di dover posare valigie o altro, se fossi in voi, valuterei la possibilità di iniziare la visita di Napoli proprio dai dintorni della stazione.

Scoprireste così che, pur non iniziando il tour dalle attrazioni principali della città,  il centro storico è più vicino di quel che sembra. Ad esempio io valuterei di fare questi due percorsi alternativi: a )  Porta Nolana, Santissima Annunziata, Forcella; b)  porta Capuana,  Santa Caterina a Formiello, San Giovanni a Carbonara.

Tanto entrambi i percorsi sbucano nel centro storico non lontano dal  Duomo, Pio Monte della Misericordia, museo archeologico, decumani, San Gregorio Armeno, etc etc e. Con preferenza per il percorso sub b) vi vado dunque a fornire qualche dato più specifico su cosa vedere nei dintorni di piazza Garibaldi a Napoli. 

  • 1. La stazione Bayard e il primo treno italiano.

Innanzitutto lasciatemi chiarire che l’attuale stazione ferroviaria – piuttosto bruttina –  per come la conosciamo risale agli anni ’60 su idea nata sul finire degli anni ’30 per far fronte all’aumento del traffico ferroviario. Invero precedentemente vi erano infatti due stazioni  deliziose e antichissime che operavano fin dalla metà dell’800. Una – completamente distrutta per far posto alla nuova – occupava quasi tutta la piazza, l’altra – invece – è la stazione Bayard, la prima stazione ferroviaria d’Italia da cui nel 1839 partì il primo treno sulla celebre tratta Napoli – Portici. Purtroppo, in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è stata gravemente danneggiata e ora ne rimane solo un rudere visibile nell’attuale corso Garibaldi accanto alla stazione della circumvesuviana. Il valore storico e simbolico della stessa rimane tuttavia immutato e sarebbe forse opportuno provare a ristrutturarla.

  • 2. Porta Nolana

Porta Nolana,  da cui si accede per il corso Garibaldi e che anticamente collegava Napoli a Nola, è un vero e proprio suk. E’ il massimo del degrado e della sporcizia.

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La porta Nolana, tuttavia, resiste imperturbabile ai selvaggi che la frequentano grazie alle sue torri di piperno, le torri della Fede e della Speranza ( già, si chiamano così) risalenti al XV secolo. Sulla porta sono tuttora visibili il busto raffigurante San Gaetano, gli stemmi aragonesi e angioini, nonché il bassorilievo in marmo che rappresenta re Ferrante d’Aragona a cavallo con indosso l’armatura. Purtroppo invece si è persa traccia dell’affresco di Mattia Preti che – sulla falsariga di Porta San Gennaro a via Foria – aveva prestato la sua opera  gratuitamente in seguito alla terribile peste di metà ‘600.  Qui l’opera avrebbe rappresentato  la Madonna col Bambino  con Santi che intercedavano per  i napoletani colpiti dalla peste. La porta poi è in stile rinascimentale con un arco a tutto sesto in marmo che collega le due torri.  All’ombra di Porta Nolana si tiene poi  un mercato del pesce molto famoso.

  • 3. La basilica dell’Annunziata e la ruota degli esposti

Napoli, la città delle 500 cupole, proprio nei pressi della stazione centrale di piazza Garibaldi, si presenta con la  Chiesa della Santissima Annunziata, parte del complesso che comprende un convento, un ospedale, un conservatorio e un ospizio per trovatelli. Qui  infatti vi era la ruota degli esposti in cui potevano essere lasciati in forma anonima i neonati ( da qui  i cognomi degli Esposti e Esposito molto diffusi a Napoli).  La congregazione, finanziata dalle nobildonne napoletane, è esistita dal ‘300 fino alla fine dell’800. Esistevano anche dei registri in cui si annotava ogni segno distintivo del neonato con gli abiti che indossava e  i biglietti eventuali che portava.

  •  4.  Forcella

Se a Napoli volete riferivi a qualcosa di molto antico, dovete dire che “sembra il cippo di forcella“, con ciò evocando ciò che resta delle mura greche proprio di fronte al teatro Trianon. Si tratta di strade popolari, ma non prive di bellezza. L’esempio più lampante  è nelle Chiese di Sant’Agostino alla Zecca, Santa Maria Egiziaca a  Forcella ( con opere di Luca Giordano), Sant’Agrippino e San Giorgio Maggiore e Crocelle ai Mannesi

  • 5. Sant’Eligio a piazza Mercato

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Altro luogo inconsueto, ma di straordinaria importanza storica è la Chiesa di Sant’Eligio in piazza del Mercato.  Lì dove venne decapitato l’ultimo sovrano svevo ( Corradino) e a poca distanza da borgo orefici e dalla Chiesa del Carmine, si trova una delle   Chiese medievali  di Napoli più belle. Si tratta, infatti, di Chiesa angioina risalente al 1270, per cui non a caso in stile gotico francese.

In particolare colpisce all’esterno per l’arco quattrocentesco che congiunge il campanile ad un edificio vicino. Qui è tuttora visibile un orologio. All’interno l’atmosfera è austera e e elegante grazie al ricorso al tufo giallo e al piperno grigio.  Vi si trovano opere di Massimo Stanzione, di Cornelis Smet  con la  copia del Giudizio Universale di Michelangelo, nonché di Francesco Solimena. Secondo degli studi recentissimi a Sant’Eligio vi sarebbe altresì il sarcofago del Conte Dracula.

  • 6. Porta Capuana

Tra gli angoli più interessanti situati nei dintorni della stazione centrale di Napoli vi è sicuramente  porta Capuana, porta che anticamente collegava Napoli a Capua. Si trova a 700 metri in linea d’aria dalla stazione  e fu voluta anche essa – come la Nolana – da re Ferrante e anche essa, come la Nolana ( e porta San Gennaro), presentava un affresco di Mattia Preti raffigurante   San Michele Arcangelo assieme a Santi GennaroAgnello e Rocco mentre pregano la Madonna affinché fermasse la peste.

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Mattia Preti, infatti, era stato condannato a morte per aver ucciso l’uomo che l’aveva fermato per effettuare su  di lui dei controlli sanitari. La pena però gli venne commutata e fu obbligato a dipingere tutte le porte della città. Nel 1837 però l’affresco del Preti fu sostituito da altro affresco raffigurante l’Immacolata, patrona del regno delle Due Sicilie. La porta capuana, più in particolare, è caratterizzata da un arco bianco in marmo con bassorilievi che si collega alle torri dell’onore e della virtù.

Pensate che in epoca aragonese era questo lo stile che caratterizzava gran parte di Napoli, a cominciare dai bastioni del Carmine di cui rimane ben poco.

  • 7. Santa Caterina a Formiello

Proprio accanto a porta Capuana è possibile vedere la Chiesa di Santa Caterina a Formiello, una delle più belle opere dei rinascimento napoletano sia per l’eleganza della facciata che per la raffinatezza all’interno.  La Chiesa in origine faceva parte del complesso del monastero dei padri domenicani, ma  nell ‘800 purtroppo cambiò destinazione d’uso e venne  smembrato per finalità industriali  ( vi era anche il lanificio militare tuttora visibile). Vi sono, tuttavia, ancora due chiostri con gli affreschi alle pareti.

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  • 8. Il Lanificio borbonico

Ho accennato poc’anzi al lanificio borbonico. Ebbene, si tratta di un pregevole esempio di archeologia industriale risalente al 1824.  Si è per questo deciso di recuperarlo sfruttandone gli spazi e l’ambiente suggestivo per destinarlo, nel rispetto della sua storia,  ad eventi e a feste. Tanto è vero che all’esterno è stata lasciata l’antica insegna con scritto “lanificio”. Sicuramente è tra i luoghi più singolari  da vedere nei pressi della stazione di piazza Garibaldi.

  • 9. Castel Capuano

Tra porta Capuana e via dei Tribunali si trova il Castel Capuano, il secondo castello più antico di Napoli ( dopo il castel dell’Ovo) e per secoli – fino a pochissimi anni fa – sede del Tribunale.  E’ stato in origine realizzato dai re normanni  come residenza reale lì ove vi era  il Gymnasium  romano. Fu poi modificato  da Federico II di Svevia, mentre con la costruzione del Maschio Angioino ( detto appunto castel nuovo) i reali si trasferirono in quest’ultimo. Rimase, tuttavia, a lungo edificio per ospitare personalità illustri, come fu nel caso di Francesco Petrarca. Due degli episodi più celebri riguardano la regina Giovanna II che qui resistette all’assedio di Alfonso D’Aragona e poi fece assassinare con 20 pugnalate Sergianni Caracciolo ( oggi sepolto a San Giovanni a Carbonara).

Dal ‘500, dal vicereame di Don Pedro de Toledo  in poi e fino agli anni 2000, per oltre 500 anni il Castel Capuano è stato  un Tribunale di eleganza straordinaria per la raffinatezza degli affreschi e delle decorazioni.

A cominciare dalla sala dei busti, il salone della corte d’Appello e la biblioteca con oltre 80mila volumi antichissimi.

  • 10. San Giovanni a Carbonara.

Ancora pochi, pochissimi passi lungo via Carbonara e siete di fronte alla chiesa di San Giovanni a Carbonara e il suo mausoleo a re Ladislao Durazzo, il re che nel ‘300 voleva fare l’Italia, ma che poi cambiò idea. Se Santa Chiara è il pantheon degli ultimi Borbone, San Domenico maggiori dei re Aragonesi, a San Giovanni a Carbonara si conserva il corpo del re angioino. La Chiesa, pur risalendo  al ‘300, di fatto ha elementi scultorei risalenti al ‘500. In particolare assume grande rilievo artistico la cappella con le spoglie del re con  pavimenti marmorei, bassorilievi e statue che accompagnano il visitato.

  • 11. Il  centro storico

Da qui in poi sarete nel cuore del centro storico – eppure in ogni caso nei pressi della stazione centrale di Napoli piazza Garibaldi –  e potrete, dunque, andare alla scoperta della Napoli turisticamente più frequentata: il Duomo, il Pio monte della Misericordia, il museo archeologico, Santa Chiara, piazza del Gesù, San Domenico Maggiore, i decumani etc etc.  Di questo però ritengo fuori tema parlare in questa sede.

  • 12. Il real albergo dei poveri e il real orto botanicoQuesta immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è real-albergo-dei-poveri-palazzo-fuga.jpg

In altra direzione rispetto alla stazione e in ogni caso non propriamente nei dintorni di piazza Garibaldi si trova il Real Albergo dei Poveri, a Napoli noto anche con il nome di o’ serraglio. Probabilmente, con i suoi 100.000 m² di superficie, è il più grande edificio d’Europa. Ciò nonostante del progetto originale è stato realizzato solo 1/5. Fu voluto da re Carlo di Borbone che commissionò l’opera a Ferdinando Fuga allo scopo di creare alloggi per i poveri. Negli anni è stato anche scuola per sordomuti e tribunale per  minorenni. Accanto a palazzo Fuga, all’inizio di via Foria, vi è poi il real orto botanico. Quest’ultimo ha una estensione di 12 ettari e ospita circa 9000 specie vegetali e quasi 25000 esemplari.

Tra l’altro qui inizia la salita del Moiariello per arrivare in circa 25 minuti a Capodimonte.

  • 13. Dove mangiare bene nei pressi della stazione centrale di Napoli

Alla fine di questo lungo excursus su cosa vedere nei pressi della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi a Napoli, consentitemi di affrontare il parallelo argomento su cosa mangiare nei dintorni medesimi. L’argomento è di grande interesse e di grande soddisfazione, posto che l’area della stazione offre tantissime alternative

Dividiamo per argomenti con estrema sintesi:

  • Un ottimo caffè lo fanno il bar Messico appena in piazza Garibaldi e il gran bar D’Ago davanti al parcheggio al lato della stazione. 
  • Il primato delle sfogliatelle è conteso tra Attanasio e il Gran Bar d’Ago ( dove costano pure la metà)
  • Le pizzerie migliori sono da Michele a Forcella ( il non plus ultra della margherita), da Franco proprio al lato della stazione e Carmnella poco oltre. C’è poi Pellone per la pizza fritta gigante ( un po’ caro).
  • Per i primi della tradizione ci sono Mimì alla Ferrovia e Da Donato
  • Per la pizza fritta al “volo” la Masardona in una traversa di Corso Lucci e la Pizzeria de’ Figliole vicino porta Capuana.
  • Per la pizza a portafoglio anche essa al volo da Tutino a porta Nolana o la pizzeria Fortuna alla duchesca.Pizzeria Da Michele a Napoli. Dove si trova e come prenotare ...
  • 14. Conclusioni

Insomma, i dintorni di piazza Garibaldi e della stazione ferroviaria principale di Napoli offrono tanti spunti che ci riportano in particolare ai secoli XII – XIV, ovvero all’epoca normanna, angioina e aragonese. Un’epoca che purtroppo Napoli ha fagocitato troppo facilmente senza rispettare appieno tutta la propria storia. Sarebbe per questo necessario un’opera globale di riqualificazione che permetta di valorizzare appieno questo patrimonio. In ogni caso, siccome chi legge il narrabondo è un viaggiatore serio, vi invito comunque a fare le vostre valutazioni personali per poi dirmi se ho torto o meno. Ciò del resto sarà possibile anche solo allorché si  debba aspettare un treno e sia possibile mettere il naso fuori dalla stazione.

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8 commenti

  1. Nella mia lista dei desideri c’è di raggiungere Napoli in treno per visitare Pompei ed Ercolano. E dedicare ovviamente anche del tempo a Napoli stessa. Sapere che vicino alla stazione ci sono tante cose che meritano un’occhiata è un’informazione da non sottovalutare.

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  2. Cercherò anche gli altri articoli, però l’idea di arrivare con il treno e raggiungere il centro a piedi mi piaceva. (Viaggiando leggero ovviamente)
    Le stazioni si sa , sono un po’ tutte luoghi dove bisogna avere 100 occhi.
    Grazie 🤗

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  3. non sono mai stata a Napoli, due estati fa dovevamo andarci dopo aver visitato Pompei, ma un problema alla macchina ci ha obbligati a tornare verso casa…
    Appena potrò ci andrò e questo tuo articolo mi sarà molto utile ^_^ Grazie e buona serata

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