
Oggi sono 16 anni che San Giovanni Paolo II ci ha lasciati e la sua guida manca come non mai. Lui, che aveva vissuto sia l’occupazione nazista che quella sovietica, era ben consapevole di quanto fosse difficile resistere alla direzione del vento per camminare verso l’unica Verità. E per questo, nella sua santità, non fu mai cedevole e seppe orientare i fedeli con chiarezza nei principi e testimonianza nei comportamenti.
Al contrario non sono degni quei pretuncoli da strapazzo che, formati nel solco del progressismo e adusi alla ricerca della convenienza politica, si fanno veicoli del vento neo- giacobino che impazza in tutto l’Occidente e che sta minando fortemente il diritto alla vita e alla famiglia calpestando sì la religione, ma anche la scienza.
Per questo motivo essere cattolici oggi significa essere delle sentinelle e non fidarsi di un clero che perlopiù è inerme davanti ad una rivoluzione antropologica che ci sta distruggendo. E’ difficile? Certo che è difficile.
Come lo fu per il popolo di Vandea durante la rivoluzione francese e nel corso delle repubbliche risorgimentali, ma d’altra parte il Signore chiede chiarezza e Testimonianza anche al prezzo del martirio. E oggi c’è bisogno di nuovi martiri più che mai.
Buona Pasqua.
Ciao Narra ed auguri anche a te.
GP2 lo adoravo, è venuto anche a Padova, ed io ero lì tra la gente ad accoglierlo, una giornata indimenticabile.
Così come è lui, indimenticabile. Umano, sofferente, vivo, dal cuore giovane.
Come non volergli bene?
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Auguri Andrea! Era un Santo e lo avevamo capito. Io purtroppo non l’ho mai incontrato, ma il 3.04.2005 – il giorno successivo alla sua morte – presi il treno per andare a Roma e salutarlo. Con lui la Chiesa non sarebbe mai arrivata all’anarchia totale.
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Anche se nemmeno lui ebbe la possibilità di scoperchiare le vergogne della pedofilia dei preti e delle ricchezze di alcuni cardinali/vescovi.
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