Napoli nell’Arte tra il 1000 e il 1300: Dall’Influenza Bizantina al Gotico Angioino
Il periodo che va dall’anno 1000 al 1300 è cruciale per la storia e l’arte di Napoli. La città è un crocevia di culture e poteri: dal Ducato di Napoli, con le sue radici bizantine e longobarde, si passa progressivamente sotto il controllo dei Normanni, poi degli Svevi e infine degli Angioini, che la eleggono a capitale del Regno. Ogni dominazione lascia un’impronta distintiva, arricchendo il panorama artistico di nuove forme, stili e tecniche. L’arte di questo periodo è un affascinante dialogo tra le tradizioni locali, le influenze orientali e le nuove correnti romaniche e gotiche che si diffondono dall’Europa.
Il Secolo XI e XII: Le Radici Medievali e l’Influenza Bizantina-Longobarda
All’inizio del millennio, Napoli è ancora un Ducato autonomo, erede di una lunga tradizione che unisce elementi bizantini e longobardi. L’arte è prevalentemente religiosa, legata alla costruzione e decorazione di chiese.
- Architettura Paleocristiana e Bizantina: Permangono e vengono restaurati edifici religiosi con radici antiche. Le chiese più antiche di Napoli, come il Duomo di Napoli stesso (nella sua stratificazione primitiva), o la chiesa di San Gennaro extra Moenia, conservano elementi strutturali e decorativi che richiamano lo stile paleocristiano e bizantino. Le influenze orientali si manifestano nelle piante basilicali, nei mosaici (anche se pochi sopravvissuti a questo periodo) e nella decorazione interna.
- Arte scultorea e decorativa: La produzione scultorea è ancora legata a schemi tardo-antichi o bizantini, con rilievi spesso stilizzati. Esempi di questa fase si possono trovare in alcune decorazioni marmoree o elementi liturgici (come amboni e capitelli) presenti in chiese più antiche.
L’arrivo dei Normanni (dal 1139): Integrazione e Nuove Prospettive
Con la conquista normanna e l’integrazione di Napoli nel Regno di Sicilia (fondato da Ruggero II), la città entra in una dimensione politica più ampia. Sebbene Palermo fosse la capitale del regno normanno, Napoli beneficia del nuovo assetto, e l’arte inizia a mostrare influenze più occidentali, pur mantenendo un sincretismo culturale tipico del Regno Normanno-Svevo.
- Architettura Romanica: Nonostante non ci siano grandi cattedrali romaniche come in altre regioni d’Italia, elementi dello stile romanico (semplicità delle forme, solidità muraria, archi a tutto sesto) iniziano a comparire nelle chiese. Si sviluppa un romanico pugliese-campano che combina influenze nordiche con elementi locali e orientali. La Cattedrale di Caserta Vecchia, pur non essendo a Napoli città, è un ottimo esempio di romanico in Campania, che testimonia la fioritura architettonica del periodo normanno. A Napoli, la Chiesa di San Giovanni a Mare e la Chiesa di Santa Maria della Stella (nella sua fase originaria) mostrano caratteri romanici.
- Scultura e Decorazione: Si assiste a una ripresa della scultura figurativa, spesso legata alla decorazione architettonica (portali, capitelli). I motivi geometrici e vegetali si alternano a figure stilizzate di animali e personaggi biblici.
Il Secolo XIII: Gli Svevi e il Giubileo Culturale di Federico II
Il XIII secolo vede Napoli sotto la dominazione della casata sveva, in particolare con l’imperatore Federico II (1194-1250). Federico II, figura di straordinaria cultura e mecenate delle arti, pur non eleggendo Napoli a sua capitale principale, la valorizza enormemente, in particolare con la fondazione dell’Università di Napoli (1224), che diventa un centro di sapere e un faro per l’Umanesimo nascente.
- Architettura Civile e Militare: Il periodo svevo vede la costruzione di nuove fortificazioni e palazzi. Il Castel Capuano, per esempio, da fortezza normanna viene riadattato e utilizzato come sede della Magna Curia. Lo stile è caratterizzato da una maggiore solidità e da un’attenzione alla funzione pratica.
- La Scuola di Salerno e le prime influenze gotiche: Sebbene il Gotico non sia ancora pienamente affermato, iniziano a filtrare le prime suggestioni, soprattutto dalla Francia. L’arte è ancora legata a una visione classica ereditata da Federico II, che vedeva nel mondo classico un riferimento ideale.
- Scultura: La scultura sveva si distingue per un ritorno a modelli classici, con figure idealizzate e una ricerca di armonia. Esempi scultorei del periodo, pur scarsi a Napoli città, si trovano in altre parti della Campania e della Puglia, come il busto di Federico II o i capitelli a Castel del Monte. Questo “classicismo federiciano” anticipa alcuni aspetti del Rinascimento.
La Fine del XIII Secolo: L’Età Angioina e il Trionfo del Gotico
La svolta decisiva per l’arte napoletana del XIII secolo avviene con la conquista del Regno da parte di Carlo I d’Angiò nel 1266. Gli Angioini scelgono Napoli come capitale del loro vasto regno (che si estendeva anche in Provenza e Ungheria), trasformandola in un fiorente centro culturale e politico. Con loro, il Gotico francese si afferma prepotentemente, diventando lo stile dominante.
- Architettura Gotica: Napoli si riempie di magnifiche chiese gotiche, che si distinguono per l’altezza, la luminosità e l’eleganza.
- La Chiesa di San Lorenzo Maggiore: Uno dei primi e più puri esempi di architettura gotica francese a Napoli. Con la sua pianta basilicale, le navate slanciate e le finestre ogivali, è un capolavoro di importazione transalpina. La sua zona absidale è particolarmente suggestiva.
- Il Complesso di Santa Chiara (iniziata nel 1310, ma la concezione è fine ‘200): Anche se la costruzione si prolunga nel Trecento, la sua impostazione è tardo-duecentesca. È la più grande basilica gotica di Napoli, con una struttura imponente e un chiostro che diventerà poi celebre nel Settecento.
- La Cattedrale di Napoli (Duomo di San Gennaro): La sua costruzione, fortemente voluta da Carlo I d’Angiò e poi da Carlo II, inizia nel 1272 sulla base di preesistenti strutture paleocristiane. Sebbene sia stata rimaneggiata nei secoli, la sua struttura gotica originaria è ancora ben visibile, in particolare nella facciata e nel corpo centrale.
- Il Castel Nuovo (Maschio Angioino): La sua costruzione, avviata da Carlo I d’Angiò nel 1279, è un imponente esempio di architettura militare e residenziale gotica. Le sue massicce torri e la sua struttura difensiva riflettono le esigenze militari del tempo, ma anche la volontà di stabilire un simbolo del potere regio.
- Scultura Gotica: La scultura gotica napoletana si manifesta soprattutto nei monumenti funerari e nelle decorazioni delle chiese. Le figure diventano più slanciate, con panneggi fluidi e un’espressione più intensa.
- Tino di Camaino (1280 ca. – 1337): Sebbene la sua attività più celebre si collochi nel Trecento, le sue radici artistiche e le sue prime commissioni a Napoli (come i monumenti funerari nella Chiesa di San Lorenzo Maggiore e di Santa Chiara) mostrano già la forza e l’eleganza della scultura gotica pisano-senese che egli portò a Napoli.
- Pittura Gotica: La pittura del periodo angioino mostra una forte influenza della pittura toscana (in particolare Giotto e la sua scuola) e una persistenza di elementi bizantini e romanici.
- Pietro Cavallini (1250 circa – 1330 circa): Il grande pittore romano, precursore di Giotto, fu attivo a Napoli all’inizio del Trecento (ma la sua formazione e influenza ricadono nel XIII secolo) per commissioni reali. I suoi affreschi, purtroppo poco conservati (resti nella chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia), mostrano una monumentalità delle figure e un uso della luce che anticipa il Rinascimento. La sua presenza fu un momento cruciale per l’arte napoletana, portando le novità della pittura romana.
Il Contributo Unico di Napoli tra il 1000 e il 1300
Il periodo che va dall’anno 1000 al 1300 è fondamentale per la formazione dell’identità artistica di Napoli, caratterizzato da:
- Sincretismo Culturale: La capacità di assorbire e rielaborare influenze diverse: bizantine, longobarde, normanne, sveve e infine il gotico francese, creando uno stile eclettico e distintivo.
- Affermazione come Capitale: Con gli Angioini, Napoli non è più solo un ducato ma il centro di un vasto regno, e questo si traduce in grandi opere architettoniche e scultoree che ne celebrano il nuovo status.
- L’Impronta Angioina: Il Gotico francese diventa lo stile dominante, trasformando il volto della città con la costruzione di chiese e fortezze monumentali che ancora oggi ne definiscono il profilo.
- Apertura a Nuove Correnti: L’arrivo di artisti come Cavallini e successivamente Tino di Camaino, mostra la propensione di Napoli ad accogliere le novità artistiche che si sviluppano in Italia centrale, ponendo le basi per il grande sviluppo artistico dei secoli successivi.
In sintesi, il periodo tra il 1000 e il 1300 è per Napoli un’epoca di crescita e di consolidamento. L’arte riflette le complesse dinamiche politiche e culturali, passando da un’eredità orientale a una forte influenza occidentale, culminando con la fioritura del Gotico angioino che disegna i contorni di una città che si appresta a diventare una delle grandi capitali del Mediterraneo.