Napoli nell’Arte dell’Epoca Greca: La Nascita di Neapolis, Tra Armonia Classica e Innovazione Ellenistica
La storia di Napoli affonda le sue radici nell’antica Grecia. Fondata da coloni greci, la città, inizialmente chiamata Partenope e poi Neapolis (la “nuova città”), fu un’importante polis della Magna Grecia, mantenendo per secoli una forte identità culturale ellenica, anche sotto il dominio romano. L’arte di questo periodo a Napoli è intrinsecamente legata ai principi estetici e alle tecniche artistiche del mondo greco, riflettendo le diverse fasi dello sviluppo dell’arte ellenica, dal periodo arcaico a quello classico e, infine, ellenistico.
Sebbene gran parte delle strutture greche siano state inglobate o distrutte dalle successive stratificazioni urbane, le scoperte archeologiche e le testimonianze letterarie ci permettono di ricostruire un quadro affascinante della Napoli greca e della sua produzione artistica.
Urbanistica e Architettura: L’Impronta della Polis Greca
L’impianto urbanistico di Neapolis è un esempio classico di città greca, basato su un sistema ortogonale di strade.
- L’Impianto Ippodameo: Neapolis fu costruita secondo i principi urbanistici di Ippodamo di Mileto, con un reticolo regolare di strade parallele e perpendicolari (i decumani e i cardi). Questo impianto è ancora oggi riconoscibile nel centro storico di Napoli, dove le principali vie (come Via dei Tribunali, Via San Biagio dei Librai, Via Anticaglia) ricalcano gli antichi decumani. Questa razionalità nella pianificazione urbana era una caratteristica distintiva delle città greche.
- Le Mura Difensive: La città era circondata da imponenti mura difensive, costruite con grandi blocchi di tufo. Resti di queste mura sono ancora visibili in alcuni punti del centro storico, come in Piazza Bellini o sotto la chiesa di San Lorenzo Maggiore, testimoniando la solidità e l’ingegneria militare greca.
- Templi: Come ogni polis greca, Neapolis era adornata da numerosi templi dedicati alle divinità. Il più importante era probabilmente quello dedicato ai Dioscuri (Castore e Polluce), le cui colonne furono inglobate nel Duomo di Napoli e poi, nel XVII secolo, nella facciata della chiesa di San Paolo Maggiore (di cui restano due colonne corinzie e il relativo architrave). Altri templi dovevano sorgere nell’area dell’Agorà (il futuro Foro Romano) e in altri punti strategici della città.
- Agorà e Teatri: Il cuore della vita pubblica era l’Agorà, la piazza principale dove si svolgevano attività politiche, commerciali e sociali. Sebbene non direttamente visibile, la sua area corrisponde a quella dell’attuale Piazza San Gaetano. La città possedeva anche un Teatro, di cui si conservano i resti inglobati nelle strutture romane successive e in parte visibili nel sottosuolo di Via Anticaglia. Questi edifici erano fondamentali per la vita culturale e civica della polis.
Scultura: Tra Influenze Classiche ed Ellenistiche
La scultura a Neapolis, come in tutta la Magna Grecia, era fortemente influenzata dai modelli provenienti dalla Grecia continentale, ma sviluppò anche proprie caratteristiche.
- Statue di Culto: I templi ospitavano statue di culto delle divinità, spesso realizzate in marmo o bronzo, seguendo i canoni estetici dei periodi classico ed ellenistico. Queste opere erano espressione della devozione religiosa e del prestigio della città.
- Scultura Funeraria: Le necropoli di Neapolis (come quella di Pizzofalcone o di San Giovanni a Carbonara) hanno restituito sarcofagi e stele funerarie, spesso decorate con rilievi che raffiguravano scene di commiato, banchetti funebri o simboli legati all’oltretomba. Queste opere, pur con un linguaggio locale, risentivano dei modelli greci.
- Bronzi: La Campania era rinomata per la lavorazione del bronzo. Sebbene molti bronzi greci siano andati perduti o siano stati rifusi, le scoperte di Pompei ed Ercolano (che erano città campane con una forte eredità greca) ci danno un’idea della qualità della produzione di statue e oggetti in bronzo.
- Votivi e Piccola Plastica: Numerosi erano anche i piccoli bronzi, le terrecotte votive e le statuette che rappresentavano divinità, figure umane o animali, utilizzate come offerte nei santuari o come oggetti d’arredo.
Ceramica e Pittura Vascolare: Un Racconto per Immagini
La produzione di ceramica e la pittura vascolare sono tra le testimonianze più ricche e significative dell’arte greca a Napoli e in Campania.
- Vasi Attici e di Produzione Locale: Inizialmente, Neapolis importava vasi di alta qualità dalla Grecia continentale, in particolare dall’Attica (vasi a figure nere e a figure rosse). Con il tempo, si svilupparono importanti botteghe ceramiche locali in Campania (come quelle del “Gruppo di Paestum” o del “Gruppo di Campana”), che producevano vasi con stili e iconografie proprie, pur ispirandosi ai modelli greci.
- Soggetti e Stili: I vasi erano decorati con scene tratte dal mito, dalla vita quotidiana, da eventi sportivi o da rappresentazioni teatrali. La pittura vascolare è una fonte preziosa per comprendere la mitologia, i costumi e l’immaginario del mondo greco. Le figure rosse su fondo nero sono particolarmente diffuse e mostrano una grande maestria nel disegno e nella narrazione.
Arti Minori e Oreficeria: L’Eleganza del Dettaglio
Le arti minori e l’oreficeria testimoniano la raffinatezza del gusto greco e la maestria degli artigiani.
- Gioielli: Gli scavi hanno restituito gioielli in oro e argento (orecchini, collane, bracciali, anelli), spesso decorati con tecniche elaborate come la granulazione e la filigrana, e con l’inserimento di gemme. Questi oggetti erano indossati sia come ornamento che come status symbol.
- Monetazione: Neapolis, come altre città greche, coniava le proprie monete, spesso decorate con simboli cittadini (come la testa di Partenope o il Toro con testa umana) e divinità, che erano vere e proprie opere d’arte in miniatura.
- Terracotte: Numerose statuette in terracotta, spesso policrome, venivano prodotte per scopi votivi, come giocattoli o come arredi funerari.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN): La Memoria della Magna Grecia
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è il principale custode delle testimonianze dell’arte greca in Campania. La sua collezione comprende:
- Vasi Greci e della Magna Grecia: Una delle collezioni più importanti al mondo di vasi attici e di produzione campana, che illustrano l’evoluzione della pittura vascolare.
- Sculture: Sezioni dedicate alla scultura greca, con originali e copie romane di capolavori, che mostrano l’eleganza e la perfezione formale dell’arte ellenica.
- Bronzi e Oggetti d’Uso: Numerosi reperti in bronzo, terracotta e altri materiali, che offrono uno spaccato della vita quotidiana e del lusso nell’antica Neapolis.
L’Eredità Duratura di Neapolis Greca
L’epoca greca ha lasciato un’impronta indelebile sull’identità di Napoli, che ancora oggi si manifesta in diversi modi:
- L’Impianto Urbano: Il cuore del centro storico di Napoli conserva la struttura a griglia della città greca, un modello di urbanistica razionale.
- L’Identità Culturale: La “napoletanità” è intrisa di elementi che richiamano le sue origini greche, dalla lingua (con espressioni e modi di dire che derivano dal greco) alla cultura popolare.
- Il Patrimonio Archeologico: Sebbene meno visibile rispetto a Pompei, la Napoli sotterranea e i reperti museali continuano a rivelare la ricchezza artistica e culturale della polis greca.
In sintesi, l’arte di Napoli in epoca greca è un capitolo fondamentale della sua storia. È un’arte che parla di armonia, proporzione, bellezza ideale e, allo stesso tempo, di una profonda connessione con il sacro e la vita quotidiana. Le sue testimonianze, pur frammentarie, ci permettono di apprezzare la grandezza di Neapolis come una delle più importanti città della Magna Grecia.