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L’arcipelago de Li Galli è costituito da tre isolotti – i cui nomi sono Gallo Lungo, Dei Briganti e La Rotonda – e si trova di fronte a Positano, esattamente al centro della rotta che da Amalfi porta a Capri, più o meno all‘inizio dell‘area marina protetta che arriva alla punta Campanella e alla baia di Ieranto.
Non è, insomma, un posto qualunque se si considera che segna quasi il confine tra la costiera amalfitana e la penisola sorrentina.
Di quanto suesposto se ne erano accorti già i Greci, a partire dallo storico Strabone, nonché da un certo Ulisse.
Fu qui, infatti, che il vincitore di Troia riuscì a resistere al canto delle sirene facendosi legare – su consiglio della maga Circe – sull‘albero della sua nave. Gli argonauti, invece, si salvarono grazie ad Orfeo e alla sua lira emettendo suoni più forti delle sirene.
Quest’ultime, tra l‘altro, sentendosi umiliate per l‘insuccesso, prima si gettarono in mare, dopodiché vennero tramutate in sassi.
Una di esse, Partenope, però, prima di lasciarsi morire, decise di nuotare fino al posto più bello del mondo che, da allora, acquistò il nome di Napoli (Neapolis, cioè nuova città).
Tanto è vero che, ancora oggi, nel luogo in cui morì è possibile vedere “la fontana della Sirena”, una bellissima rappresentazione che si trova a Mergellina al centro di piazza Jacopo Sannazaro, cioè lì dove inizia il mare.
Tornando alle isole, va detto che non è possibile raggiungerle se non con una barca propria.
Sebbene siano piccolissime, meritano una sosta per la bellezza del paesaggio circostante, nonché per l‘acqua più cristallina del golfo.
[…] pochi centinaia di metri dalla punta Campanella, in un luogo fiabesco -di cui ho già scritto qui: l’Arcipelago de Li Galli – abitato solo dalle sirene che quasi riuscirono a vincere Ulisse e il suo equipaggio […]
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