Gargano: sette giorni per innamorarsi del tacco dello stivale, finire in bancarotta e non tornare più indietro.
http://www.narrabondo.com ha già scritto un itinerario nel Gargano di 7 giorni . E’ un itinerario ricco di informazioni su luoghi da visitare, attività, storia, curiosità.
Siete stanchi della solita Puglia da cartolina? Quella dei trulli perfetti per Instagram e dei pasticciotti che vi guardano con aria di sfida dal banco del bar? Se la vostra anima di viaggiatori ribelli cerca qualcosa di più, qualcosa che vi sbatta in faccia la sua bellezza senza tanti fronzoli e con un misto di arroganza e tenerezza, allora preparatevi a un viaggio che non è per tutti: benvenuti nel Gargano, il tacco dello stivale che si ribella, il promontorio che vuole fare di testa sua.
Dimenticate la calma piatta del Salento, qui si naviga tra montagne, foreste e un mare che a tratti sembra uscito da un film di pirati. Qui, il concetto di “vacanza relax” assume un significato tutto suo, che spesso si traduce in “dormire solo quando si crolla per la stanchezza”. Preparatevi a un tour de force tra spiagge mozzafiato, panorami da urlo e specialità culinarie che vi faranno dimenticare il nome della vostra dieta, del vostro mutuo e di ogni altra preoccupazione terrena. Il Gargano è l’antidoto alla monotonia, ma anche un potenziale pericolo per il vostro girovita. E noi siamo qui per guidarvi attraverso questa terra di contrasti, con la serietà di un bambino che promette di non mangiare più dolci.
Giorno 1-2: Tra Vieste, spiagge leggendarie e trabucchi che profumano di mare
La nostra base di partenza, per comodità, bellezza e per un’esaltazione quasi mistica del concetto di “borgo bianco a picco sul mare”, è Vieste. Questa città è la perfetta sintesi del Gargano: un centro storico abbarbicato su una roccia, case bianche che sembrano voler tuffarsi in un mare incredibile e un’atmosfera che, appena arrivati, vi farà sentire a casa. O, perlomeno, nella casa vacanze dei vostri sogni.
La prima cosa da fare è perdervi nel suo centro storico. Vi sembrerà di camminare in un labirinto di vicoli stretti, scalinate e piazzette dove le signore chiacchierano sedute sugli usci, e dove ogni angolo è una scoperta, ogni affaccio è una cartolina. Non cercate una logica, semplicemente seguite il profumo del pesce fritto e il richiamo del mare. E se per caso vi perdete, non temete: è il modo migliore per trovare il bar più nascosto e autentico.
Cosa fare (e cosa non perdersi): La spiaggia di Pizzomunno è la prima cosa che vi colpirà. Un monolite di roccia bianca che si erge fiero dal mare, un gigante solitario che è diventato il simbolo della città. C’è chi dice che sia un ragazzo pietrificato dall’amore per la sua sirena. Noi pensiamo che sia semplicemente bello, incredibilmente bello, e che sia la scusa perfetta per una foto da fare invidia ai vostri amici.
Ma il Gargano non si ferma qui. A pochi chilometri da Vieste, troverete la spiaggia di Vignanotica, una delle più selvagge e spettacolari. Ci si arriva con una discesa un po’ impegnativa, ma una volta arrivati, vi troverete di fronte a un anfiteatro di roccia calcarea, con pareti a strapiombo che si tuffano in un mare che va dal verde smeraldo al blu intenso. È il posto perfetto per staccare dal mondo e sentirsi in armonia con la natura, a patto che non vi diano fastidio i ciottoli e i turisti che cercano di fare la stessa cosa.
Dove mangiare (e cosa non farsi mancare): Non potete andare via da Vieste senza aver assaggiato il pesce fresco, magari su un trabucco. I trabucchi sono antiche macchine da pesca, palafitte di legno costruite su scogli a picco sul mare. Oggi, molti sono stati trasformati in ristoranti . È un’esperienza unica, non solo per il cibo, ma per l’atmosfera. Mangiare in un trabucco significa sentire il rumore delle onde, l’odore della salsedine e avere una vista mozzafiato. Vi sembrerà di cenare in mezzo al mare, con un’unica preghiera: che il vento non faccia cadere il vostro piatto. Se siete fortunati, assaggerete una zuppa di pesce così buona da farvi dimenticare il nome della persona che vi ha appena rovinato la dieta.
Giorno 3-4: Tra la Foresta Umbra e i borghi silenziosi
Dopo aver fatto il pieno di iodio e vitamina D, è il momento di esplorare la parte più selvaggia e inaspettata del Gargano: la Foresta Umbra. Dimenticate il mare, le spiagge, le onde. Qui c’è solo il silenzio rotto dal fruscio delle foglie e dal canto degli uccelli. La Foresta Umbra è un bosco di faggi, querce e aceri secolari, dove la luce fatica a penetrare e l’aria è fresca e profumata di terra. È il polmone verde del Gargano, un luogo magico e incontaminato, l’unico posto dove l’unica cosa di cui dovete preoccuparvi è di non calpestare un riccio.
Cosa fare (e cosa ascoltare): La cosa più bella da fare nella Foresta Umbra è semplicemente camminare. Ci sono sentieri di ogni difficoltà, adatti a tutti. Potete noleggiare una bici, fare un’escursione a cavallo, o semplicemente perdervi tra i sentieri. Non abbiate paura, la foresta è ben segnalata e non vi perderete, a meno che non siate del tutto negati con le indicazioni. Ma state attenti: qui si aggirano cinghiali, caprioli e tassi. Sono più spaventati di voi, ma è sempre bene stare all’erta. È un’esperienza che vi ricaricherà, vi farà sentire piccoli di fronte alla grandezza della natura e vi farà apprezzare il silenzio, un lusso che spesso la nostra vita frenetica ci nega.
Il fascino dei borghi: Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo: Uscendo dalla foresta, è il momento di visitare due borghi storici e spirituali. Monte Sant’Angelo è un borgo arroccato, un labirinto di vicoli e scalinate che vi farà perdere il fiato, in tutti i sensi. Famoso per il suo Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO, scavato nella roccia, è un luogo di pellegrinaggio da secoli. È un posto unico, dove il sacro si mescola con il profano, e la storia si respira in ogni angolo. San Giovanni Rotondo, invece, è la città di Padre Pio. Il suo Santuario, con la sua architettura imponente, è meta di pellegrini da tutto il mondo. Che siate credenti o meno, l’atmosfera che si respira in questi luoghi è qualcosa di unico e merita una visita.
Giorno 5-6: La costa tra Peschici, grotte marine e Isole Tremiti
Torniamo sulla costa, ma stavolta ci spostiamo a Peschici. Questo borgo, con le sue case bianche e il suo castello a picco sul mare, è una delle perle del Gargano. Anche qui, perdetevi tra i vicoli, fate una foto al castello e ammirate il panorama. Peschici è meno caotica di Vieste, più raccolta, più intima. Vi sembrerà di entrare in una cartolina, ma una di quelle scritte a mano, con la penna stilografica.
Cosa fare (e cosa esplorare): Se siete a Peschici, dovete assolutamente fare un giro in barca per esplorare le grotte marine. Ci sono decine di grotte, ognuna con un nome, una storia e un colore diverso. C’è la Grotta Sfondata, la Grotta dei Contrabbandieri, la Grotta dei Pipistrelli. È un’esperienza che vi farà sentire come dei moderni esploratori, anche se l’unica cosa che state esplorando è il vostro livello di abbronzatura.
Ma l’avventura più grande è la gita alle Isole Tremiti. Partendo da Vieste o Peschici, si arriva in circa un’ora e mezza. Le Tremiti sono un arcipelago di cinque isole, un paradiso incontaminato. Qui il mare è ancora più blu, le spiagge sono più selvagge e la natura è la vera protagonista. San Domino e San Nicola sono le uniche due isole abitate. San Domino è la più grande e la più turistica, con le sue calette e i suoi sentieri immersi nel verde. San Nicola è la capitale storica e amministrativa dell’arcipelago, un gioiello medievale con il suo castello e la sua abbazia. È un’esperienza che vi farà innamorare del Gargano e vi farà venire voglia di non tornare più indietro, a meno che non abbiate un lavoro che vi aspetta.
Giorno 7: Un ultimo saluto al tacco dello stivale
Siamo giunti all’ultimo giorno. Dopo aver fatto il pieno di mare, di boschi e di storia, è il momento di un’ultima passeggiata, di un ultimo caffè in piazzetta e di un’ultima abbuffata. Non dimenticate di comprare qualche specialità locale: il limoncino, il pane di Monte Sant’Angelo, l’olio extra vergine d’oliva e le mandorle tostate sono solo alcune delle prelibatezze che il Gargano ha da offrire.
Il Gargano è un luogo che ti entra nel cuore, che ti conquista con la sua bellezza selvaggia e la sua genuinità. Non è un posto per i deboli di cuore, ma per chi ama l’avventura, la natura e il cibo buono. È un luogo di contrasti, dove la calma della foresta si scontra con il rumore delle onde, dove la spiritualità dei santuari si mischia con l’allegria delle feste di paese. È un luogo che ti fa sentire vivo, anche se a volte ti fa sentire un po’ stanco e un po’ in colpa per aver mangiato troppo.
Quindi, se volete un consiglio, non andateci. O se proprio dovete, preparatevi a innamorarvi, a svuotare il portafoglio per souvenir e cibo, e a non tornare più gli stessi. Il Gargano è come un primo amore: ti segna per sempre e ti lascia con la nostalgia di qualcosa che hai perso, ma che non dimenticherai mai.
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