Alla scoperta della Sicilia orientale

Premessa 

Viaggiare in Sicilia non è facile: 1. le strade fanno veramente schifo e solo in autostrada ci si riesce a muovere, mentre le statali rendono ogni spostamento una traversata; 2. I mezzi pubblici, manco a sottolinearlo, sono da terzo mondo, quindi – se non si ha una macchina a disposizione – è meglio non andare in Sicilia; 3. La disorganizzazione regna sovrana anche per quanto riguarda l’accesso ai siti turistici, visto che chiudono prestissimo e non c’è nemmeno un sito internet che  indichi gli orari. Io, ad esempio, non ho potuto visitare il parco archeologico di Neapolis a Siracusa perché quel giorno chiudeva inspiegabilmente alle 13 per una assemblea sindacale, né il teatro di Taormina, che ha chiuso alle 16. Tutto ciò nell’era di internet è davvero inconcepibile.

Tanto più che la Sicilia è una delle regioni più affascinanti, ricche e belle del mondo e non merita che  stato italiano continui a trattarla da colonia, perché 153 anni fa ha avuto la sventura di perdere la guerra di occupazione.

Giorno 1.

CATANIA

Dopo aver visitato il teatro greco-romano, si può iniziare il tour vero e proprio attraversando l’arco di San Benedetto e percorrendo via dei crociferi. Qui, infatti, c’è il barocco più bello della città con la Chiesa di San Benedetto (biglietto € 5) collegato al convento delle suore bendettine, la Chiesa di San Francesco Borgia, il collegio dei Gesuiti,  la Chiesa di San Giuliano e quella di San Camillo. Infine vi è anche l’elegante villa Cerami, sede della facoltà di giurisprudenza e vero vanto della Catania intellettuale. Dopodiché si può proseguire per via Etnea, la strada principale della città, dove si può passeggiare per la villa Bellini  mangiando una arancina della rosticceria Savia, nonché ammirare il palazzo degli Elefanti, il palazzo dell’Università, palazzo San Giuliano, la basilica della collegiata, l’anfiteatro romano e Sant’Agata con l’elefantino.  Infine di mattina merita di essere fatto un giro per il vicino mercato del pesce. Mi ha fatto molto piacere constatare che in albergo era affisso un cartello su Ferdinando II di Borbone e ai fasti del Regno delle Due Sicilie.

Conclusioni: voto 7. La città, dal punto di vista strettamente turistico, non merita più di mezza giornata. Sennonché c’è da dire che Catania è una nobile decaduta che avrebbe bisogno di un restyling generale. Troppi palazzi nobiliari, infatti, sono in piena decadenza e danno un senso di sporcizia. A questo occorre aggiungere che in giro vi sono troppi animali da circo che si esibiscono a tre in motorino o senza casco e stonano fortemente con l’ambiente elegante che li circonda.

ACITREZZA

Il borgo, manco a dirlo, è tutto dedicato alla memoria dei Malavoglia e di Verga. La visita si concentra nel porticciolo per vedere “i faraglioni dei Ciclopi” che Polifemo lanciò contro Ulisse.

Il ristorante Il Moro di Trezza è però una mezza delusione.

Conclusioni: voto 6,5. Merita giusto un pit stop.

Giorno 2

SIRACUSA

La visita della città non può che iniziare dall’isola di Ortigia, il più antico quartiere della città ed anche per questo quello più ricco di testimonianze. Appena attraversato il ponte che immette nell’isola, è possibile ammirare ciò che resta del tempio di Apollo. Subito dopo si può visitare la piazza Archimede con una fontana molto bella e il simpatico museo a lui dedicato, il Duomo, che ha inglobato il tempio di Minerva utilizzando le sue stesse colonne, nonché la vicina chiesa di Santa Lucia alla Badia con un quadro di Caravaggio che rappresenta la morte della Santa protettrice della città.. La piazza è molto bella e scenografica. Proseguendo si raggiunge finalmente il mare fino alla fonte Aretusa e il castello Maniace.

Infine mi sarebbe piaciuto visitare il parco archeologico di Neapolis, ma  non è stato possibile, visto che – senza comunicazione alcuna in merito – il parco ha deciso inspiegabilmente di chiudere alle 13.00

Conclusioni: voto: 9. Definita da Cicerone la città più bella della Grecia, Siracusa è una miscela perfetta tra mondo antico e barocco spagnoleggiante. Ricorda un pochino Lecce, ma in più ha il mare. Meriterebbe molti più visitatori.


NOTO

Sorprende per la quantità di monumenti che vanta in poche centinaia di metri. Il centro storico si snoda su tre vie caratterizzate dalla presenza di edifici sacri e palazzi nobiliari che fanno a gara per originalità. Noto, per come la conosciamo oggi, è nata alla fine del ‘600, allorquando un terribile terremoto distrusse la vecchia città. Il tour non può che iniziare dalla stupenda piazza del Duomo, dove è possibile vedere la Cattedrale di San Nicolò – purtroppo colpita da un’altra scossa nel 1996 e, quindi, moderna al suo interno – il palazzo Ducezio (sede del comune) e, soprattutto, la Chiesa del Santissimo Salvatore all’interno dell’ex convento delle benedettine. Qui opera un’associazione animata da brillanti ragazzi che organizzano un bellissimo tour all’interno del convento. Non è la solita visita guidata, ma una vera e propria immersione nella storia di Noto, visto che Salvatore e Salvo sono persone preparatissime che sanno trasmettere il loro entusiasmo. Tra l’altro, oltre ad essere orgogliosi di Noto, sono coscienti della circostanza che solo partendo dal rimpianto Regno delle Due Sicilie il sud può ricostituire la sua identità..

Conclusioni: voto 8,5. Meta imprescindibile.



MODICA

Famosa per il cioccolato, Modica si divide in due. La parte alta è sicuramente quella più interessante. Qui è possibile visitare le Chiese di San Giorgio e di San Pietro, entrambe monumentali e poste in cima a due lunghe scalinate molto scenografiche. Cenato molto bene all’Osteria dei sapori perduti

Conclusioni: voto 8.

Giorno 3

ETNA

Benché il costo del biglietto sia esagerato ( € 60!), vale davvero la pena salirvi e risalirvi. E’ un posto unico al  mondo per gli scenari che regala. Se ne avrò l’occasione, vi tornerò.

Conclusioni: voto 8

TAORMINA

Paese elegante ed estremamente curato che ricorda Positano. Sicuramente il teatro è il monumento più interessante, ma io non l’ho potuto visitare perché chiudeva troppo presto. Conseguentemente il mio giudizio è viziato.

Conclusioni: voto 7,5

ACIREALE

E’ la sorpresa di questo tour. Molto belli San Sebastiano, la Cattedrale, il Duomo con la sua piazza, ma anche i tantissimi palazzi nobiliari. Tra questi spicca palazzo Musmeci.

Qui abbiamo cenato al Ficodindia

Conclusioni: voto 7,5  Per me è la cittadina più bella della provincia di Catania.

Giorno 4

RAGUSA IBLA

Appena arrivati un ragazzo al quale chiediamo informazioni, ci  accoglie con queste parole: “Che ci fate qui? Non c’è nulla, andatevene a Modica”. Non sono parole di buon auspicio e, infatti, la nostra visita è fortemente condizionata da un temporale intensissimo che ci costringe a ripararci sotto un ponte per più di un’ora. La città è molto scenografica e ricorda Matera. La Chiesa di San Giorgio è sicuramente quella più interessante.

Conclusioni: voto 7. Dista appena 20 km da Modica, eppure raggiungerla è davvero complicato per le condizioni pietose delle strade.  Da Catania ci sono volute quasi tre ore! Conseguentemente vale la pena di essere visitata solo se si è in zona, cioè a Noto o Modica.

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