I paesi più belli della ruta de Los Pueblos Blancos

  • I paesi più belli della ruta de Los Pueblos Blancos – Tour classico dell’Andalusia – cap.  8 – Quali sono i pueblos blancos più belli?

Tra la provincia di Cadiz e Malaga, giusto un po’ verso l’interno, l’Andalusia regala dei paesaggi anomali, quasi alpini, cui ogni viaggiatore fa fatica a credere.

In mezzo a questi paesaggi ci sono 18 borghi isolati con strade di pietra molto strette, salite che creano affanni e fortezze pronte alla difesa.  Ultimamente di questo “giro dei paesi bianchi” se ne parla molto e d’estate le strade per raggiungerli sono presi d’assalto da turisti a caccia del bianco andaluso. Io, invece, ho avuto la fortuna di godermeli in inverno, appena finite le vacanze natalizie,  credendo di essere un esploratore entrato in terre ancora poco conosciute.

  • Quali sono i pueblos blanco più belli ?

Dei suddetti borghi ho però obtorto collo dovuto sceglierne 4, essendo tuttavia consapevole della circostanza che la vera bellezza di questi borghi è nella strada per raggiungerli, una strada ricca di panorami mozzafiato e mai uguale a se stessa.

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  • I pueblos blanco più belli : 1) Arcos de la frontera

Dopo aver lasciato Jerez de la Frontera, una sosta quasi obbligata da fare è a Arcos de la Frontera, “un paesino” molto caratteristico e in costante salita che, una volta superato effettivamente l’Arco, termina in un piazzale principale da cui si può affacciare al balcon  de la peña vieja per ammirare il panorama a valle.

Qui, inoltre, c’è uno strano tizio che ha diversi volatili in esposizione. Io non resisto e, per questo motivo, accarezzo un’aquila reale.

A proposito,  è bene chiarirlo senza essere pedanti: se i centri urbani da queste parti vengono spesso chiamati “della frontiera” è perché anticamente segnavano il confine tra possedimenti cristiani e possedimenti moreschi.

  • I pueblos blanco più belli : 2) El Bosque

In ogni caso ad Arcos sorge un prima problema: scegliere la strada per Villamartin o per il Bosque?

A domanda specifica al riguardo le persone del luogo mi hanno risposto che non c’è paragone: meglio andare al Bosque e non pensarci proprio.

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  • I pueblos blanco più belli : 3) Ubrique

Arrivo così a Ubrique, che subito mi regala una visione  assai scenografica e non so perché mi ricorda tanto Ragusa Ibla, anche se in realtà non ci azzecca nulla. L’unica cosa che hanno in comune è il modo in cui si apre il panorama, grazie ad una strada che arriva sopra al  paese e poi scende al suo livello.

Ubrique, in realtà, è un paesino poco turistico, anzi a dirla tutta un poco arretrato. Quando entro  in una bettola per mangiare, il proprietario – tutto sorridente – mi fa una lista con duemila pietanze da servire, anche se in realtà non ha neanche l’acqua corrente in bagno. Qui la sera, ogni tanto, si fanno gli spettacoli di flamenco e c’è il palco con la chitarra già pronta. In fondo non mangio nemmeno in maniera eccessivamente pietosa e poi pago persino una miseria. La Spagna profonda è anche questa e io, soprattutto in regioni come la Castilla y Leon, ho imparato a conoscerla bene.DSC05330

  • I pueblos blanco più belli : 4) Grazalema

La tappa successiva è Grazalema, paesino più piccolino, ma anche ben più sviluppato e curato rispetto ad  Ubrique. Qui i panorami sono a dir poco fantastici e la vista di Grazalema appare come una visione.
In realtà fa pure molto freddo e piove, fatto strano se si considera che nel resto dell’Andalusia si può stare tranquillamente a mezze maniche. Di Grazalema mi colpisce sopratutto la sua piazzetta principale, ma anche il monumento dedicato a non so quale torero del passato.

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Sembra di stare in una località sciistica e vedere un monumento al torero fa uno strano effetto, perché  – diciamoci la verità – la corrida sta bene solo al caldo.

  • I pueblos blanco più belli : 5)  Zahara de la sierra

Zahara de la sierra, infine, è l’ultimo dei paesini de la ruta da me visitati. Trattasi di un centro ripidissimo che regala un affaccio spettacolare sul laghetto sottostante ( el embalse de zahara el gastor)  e non va confusa con la quasi omonima Zahara de los Atunes ( dei tonni!), sempre nei dintorni, ma sulla costa.

Zahara de la Sierra è uno degli ultimi paesini de la ruta ed uno dei più belli in assoluto, ma merita una sosta anche  perché consente di avvinarsi a Ronda, sicuramente una città che merita un capitolo a parte.

VOTO 9. La più bella gita finora fatta in Andalusia.

1- Capodanno a Malaga, cap. 1 – tour classico dell’Andalusia

2- Nerja, il mare d’inverno – cap. 2 – tour classico dell’Andalusia

3- A Granada per la festa della Toma – cap. 3, tour classico dell’Andalusia

4- Quella strana città che è Cordoba – cap. 4, tour classico dell’Andalusia

5- Gita a Ecija e Carmona – cap. 5, tour classico dell’Andalusia

6- Quando i re magi arrivano a Siviglia – cap. 6, tour classico dell’Andalusia

7- Vino, cavalli e golf. Bienvenidos a Jerez de la Frontera – cap. 7, tour classico dell’Andalusia

8- I paesi più belli della ruta de los pueblos blancos – cap.8, tour classico dell’Andalusia

9- Ronda e quel ponte che toglie il fiato – cap. 9, tour classico dell’Andalusia

10- Gibilterra, caccia di scimmiette – cap. 10, tour classico dell’Andalusia

11- Tour classico dell’Andalusia, Marbella, cap. 11

DORMIRE

1- Hotel Guadalmelina a Malaga

2- Hotel Astoria a Malaga

3- Hotel Acera del Darro a Granada

4- Hotel Macia Alfaros a Cordoba

5- Hotel don Paco a Siviglia

6- Hotel Dona Blanca – Jerez de la Frontera

7- Hotel El Poeta de Ronda

8- Hotel San Cristobal a Marbella

 

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5 commenti

  1. […] Da ultimo nella hit parade  dei ristoranti da incubo non può mancare Ubrique nei cosiddetti paesi bianchi. Si tratta di una zona dell’Andalusia interna nota per le case bianche e per un microclima molto particolare per cui se, ad esempio a Malaga ci sono 35 gradi all’ombria, ad Ubrique si rischia di stare sotto lo zero. Ebbene, per mangiare qui trovammo una bettola in stile anni 60 in cui dei tavoli erano stati sistemati alla base di un palco  tutto impolverato che ai tempi d’ora doveva servire per esibizioni di flamenco e spettacoli con balletti. Quando ci accomodammo, il padrone elencò una serie sterminata di piatti che non finiva più salvo poi servire a tutti delle sorta di huevos revueltos ( uova sbattute) con prosciutto o – per variare – senza, cioè l’unica cosa che aveva. Inutile aggiungere che non c’era bagno, ma almeno mio cugino Antonio – all’esito di quel pranzo fugace – ebbe l’opportunità di salire sul palco per una intensissima esibizione. Qui potete leggere la cronistoria del tour per i pueblos blancos più belli. […]

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