Caro Bud, siccome con la camicia ci sei nato e un piede in paradiso l’hai sempre avuto, sono sicuro che ora che sei arrivato lì ad accoglierti ci sarà stato Caputo/Enzo Cannavale che, nel vederti, ti avrà salutato così: “commissà, la volete una sigaretta”?
Sei stato una persona ironica, sagace, pieno di interessi e di capacità, eppure sempre umile e pieno di umanità come è nelle prerogative dei più grandi. Sono sicuro che, se non fossi stato un immenso atleta ed un artista dello spettacolo, saresti riuscito in qualsiasi altra attività
Sei stato per me prima un padre, poi un nonno e, infine, un amico ed è da figlio,da nipote e da amico che ti ho salutato al tuo funerale. Non mi vergogno per questo motivo a far sapere che la notizia della tua scomparsa dal mondo terreno mi ha fatto e mi fa tuttora molto male, ma sono sicuro che un uomo della tua bontà ora si trova in un mondo migliore.
Ad accomiatarsi da te, in fondo, non c’erano tantissimi vips.
C’erano perlopiù persone semplici, quelle che hai sempre difeso e non smetteranno mai di ridere guardando i tuoi films. C’era un ragazzo venuto appositamente da Innsbruck, un signore in carrozzina di Lucca, una vecchia signora con i gagliardetti del Napoli. Una piccola rappresentanza del tuo mondo che ha voluto esserci. Con loro ho potuto ricordare alcune delle scene più esilaranti che ti hanno visto protagonista.
E ho riso.
Ho riso ai tuoi funerali lasciandomi dietro la tristezza.
Perché, caro Bud, ti vorrò sempre bene.