Rosticceria Imperatore a Fuorigrotta

rosticceria_imperatore_napoli_fuorigrotta.jpgPer me parlare di Imperatore significa evocare tanti ricordi lontani risalenti a quando questa storica rosticceria di Napoli si trovava a via Cilea e il Vomero – ben lontano da essere quello che è diventato ora – era ancora un elegante quartiere borghese in cui lo street food napoletano per antonomasia si alternava tra Villa Lucullo in via Luca Giordano e appunto Imperatore.
Dunque pensare a Imperatore significa pensare a quando andavo a trovare i nonni a Napoli, oppure – al ritorno da un posticipo del Napoli – prendevo il 181 ( l’autobus!) da Fuorigrotta per poi consolarmi con una montanara o una focaccia. Anzi, vi dirò di più: se ho imparato che a Napoli si chiama focaccia quello che per il resto d’Italia è la pizza in teglia è stato proprio grazie ad Imperatore.
Ora questa rosticceria al Vomero non esiste più da tempo, ma a Napoli ha comunque due sedi, una ai Colli Aminei, l’altra a Fuorigrotta in via Leopardi 94.
Ufficialmente si chiama rosticceria l’Imperatore della Gastronomia, ma per tutti – più semplicemente – è Imperatore e basta.
Qui si propongono diversi primi, tanti contorni e tutto il meglio dello street food napoletano a prezzi appunto napoletani.
Tra tutti la stessa pizzetta montanara e la stessa focaccia che mangiavo ( e adoravo! ) assieme ai miei nonni quando ero ancora bambino.
Si propongono ovviamente anche frittatine, crocché, arancini, pizze fritte / calzoni, panini, crostoni e svariati altri rustici, ma permettetemi però di indugiare proprio sulla focaccia e sulla montanara.
A distanza di tanti anni, benché le mani che le preparano siano sicuramente cambiate, restano per me i punti forti di questa storica rosticceria.

Un commento

  1. Condivido al 100% il commento su Imperatore al Vomero. Le tue parole, caro amico, mi hanno commosso: gli stessi ricordi, lo stesso autobus, le stesse strade. Sempre tremenda e feroce la nostalgia della mia Napoli, della mia terra e del tempo che fu. Napoli mia, sempre nel mio cuore, ma la Napoli di 70 anni fa… non quella di adesso… che tristezza. Un sincero abbraccio.

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