- Pizzeria 3.0 – Ciro Cascella, via San Pasquale 68
In quel reticolato di vie del salotto buono di Napoli, lì dove le sartorie e le boutique eleganti si fondono con i baretti della movida, ha aperto da qualche anno la pizzeria 3.0 di Ciro Cascella. Si tratta di una pizzeria che, già dal nome, punta a “sfornare” una pizza moderna dove il cornicione non è più un orpello da limitare, ma parte integrante della pizza da valorizzare.
Ebbene, sinceramente non sono amante delle cosiddette “pizze a canotto”, ma devo ammettere che la pizzaioli all’opera sanno il fatto loro. Infatti, premesso che l’ambiente( per quanto semplice) è molto simpatico e il servizio è cordiale, la pizza – eeeeh la pizza! – si caratterizza per il ricorso ad accostamenti sfiziosi con l’utilizzo di prodotti di qualità. Già, di qualità. Negli ultimi anni si è infatti capito che anche sulla pizza si possono utilizzare prodotti non di scarto e proprio a Chiaia questo approccio è diventato quasi obbligatorio. Non si pensi però che la pizzeria 3.0 – Ciro Cascella sia solo una pizzeria di quartiere, avendo infatti in brevissimo tempo acquisito una fama tale da attirare anche gli avventori più disparati che giustificano la trasferta proprio per provare la pizza di Ciro Cascella. Del resto sono lontani i tempi in cui la pizza doc era roba per quelli “dei Tribunali e dei decumani”.
Procediamo però per gradi senza sovrapporre troppi pensieri.

Innanzitutto parliamo dei fritti. Di questi ho provato le montanarine miste, 4 assaggini rispettivamente con sugo di genovese, parmigiana di melanzane, tonno e pomodoro. Quattro assaggini che hanno “aperto lo stomaco” sfiziandomi con una frittura soffice e delicata arricchita da sapori intensi. Più in particolare la montanara con la genovese sopra era spaziale. Dunque, le montanare sono da promuovere assolutamente.
Quanto agli altri fritti, menù alla mano, la pizzeria de qua propone nuvolette con nutella, la frittatina di bucatini, i fiori di zucca ripieni con la ricotta, arancini e altra sfizioseria varia tipica di una pizzeria napoletana .
Non è però questa l’occasione per parlarne. Di pizze,del resto, ne ho provate addirittura tre.

Il primo assaggio è stato con la pizza con ‘nduja calabrese e pomodorini secchi, una pizza ricca di emozioni per le papille gustative dove il forte si fonde perfettamente con la delicatezza dell’impasto.
Il secondo assaggio ha riguardato, invece, la pizza con la parmigiana e le polpettine, una sorpresa continua per il palato che va sicuramente nel pantheon del pizze di casa Cascella.

Il terzo assaggio, invece, si è incentrato sulla margherita e – a dire il vero – è stato deludente.
Nel complesso, dunque, alla pizzeria 3.0 si trova un ottimo prodotto. La pizza è caratterizzata da un cornicione molto alto e dall’utilizzo di ottimi prodotti, spesso anche cucinati ( come è nel caso della parmigiana e delle polpettine). A chi voglia andarci consiglio per questo motivo di prendere una pizza farcita e non limitarsi alla margherita.
Prezzi congrui e giusti per il contesto in cui si trova.
Spesa media: 20/25 euro a persona.
P.S. Sono un pessimo foodblogger e ho fatto poche foto. Lo so, lo so, lo so.