
No, cari lettori, non è un errore e tantomeno un refuso. La trattoria de gli Amici si chiama proprio così con la preposizione staccata dall’articolo proprio per sottolineare che l’amicizia è una cosa importante e molto rara. Nella nona lettera a Lucilio Seneca affermava che, per stringere una vera amicizia, sia preliminarmente necessario costruirsi una propria identità ed essere autosufficienti. Solo in tal modo sarà poi possibile creare un rapporto fondato su base solidaristica e non sulla mera utilitas.
Ebbene, nella trattoria de Gli Amici a Trastevere ( siamo in piazza Sant’Egidio n. 6) si respira una bella atmosfera e, detto in soldoni, si è riusciti a dare un senso alla parola amicizia.
Ad occuparsi della gestione e del servizio del locale sono infatti – grazie all’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio – anche persone con disabilità. La parola d’ordine della ditta è, dunque, no stress sia per i clienti che per chi lavora.
Lo fa intuire, del resto, altresì la maglietta indossata dal personale con scritto “abile, capace, idoneo?”.
Ciò premesso, come in ogni ristorante che si rispetti, ci si accomoda e – senza avere troppa fretta, nonché senza dimenticare di fare una chiacchiera con il personale – si ordina tutto ciò che può intrigare dalla lettura del menù. La location, d’altra parte, è davvero carina ed è resa accattivante anche dalla presenza di quadri realizzati proprio chi dà vita a questa attività.
La cucina, manco a dirlo, è casereccia e molto sostanziosa, quasi un’ancora di salvezza nel mare magnum delle osterie più o meno turistiche di Trastevere.
Volete saperne di più? Il menù è quello classico della cucina romana. Si va da un antipasto che prevede fritti, un tris di bruschette, parmigiana di melanzane, tartare di angus e polpette alla luciana per poi passare ai primi tradizionali quali gricia, cacio e pepe, carbonara e amatriciana. Chi voglia sperimentare un po’ di più può testare gli spaghettoni con alici e bottarga, oppure cozze e pecorino, nonché il risotto alla crema di scampi.
Quanto ai secondi si propone invece coda, polpette, baccalà, trippa, tonno, grigliata mista, stinco oppure cotoletta di pollo. Si tratta in sostanza di una cucina semplice succulenta quanto basta e più che sufficiente per passare una serata in allegria.
Sì, ne vale la pena.
E ciò per due ordini di motivi. In primo luogo perché è un bel ristorante che funziona in cui c’è sempre qualcosa da scoprire ( sia pure ascoltando la musica in sottofondo). In secondo luogo perché la compagnia degli Amici dà senso e nobiltà al lavoro.
Scheda di sintesi sulla recensione della Trattoria de gli Amici, piazza Sant’Egidio n. 6. – Roma
- Si trova nel cuore di Trastevere in una zona molto vivace soprattutto nel weekend
- Servizio attento con una forte personalizzazione. Si riesce facilmente ad instaurare un rapporto con chi lavora senza stress e senza fretta
- Cucina casareccia senza fronzoli, ma con la giusta dose di bontà. Se si va a caccia di carboidrati difficilmente si sbaglia.
- Prezzi giusti
- E’ sicuramente un’esperienza da fare.
Un’ottima iniziativa, mi sembra di aver visto il locale anche in TV, in un programma di cucina, ma non ricordo quale.
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