Una passeggiata tra il liberty napoletano e il Petraio.

A conferma della circostanza che lo stile non si improvvisa e si raggiunge solo con la tradizione, Napoli – tra le tante cose –  è stata  assieme a Palermo anche la capitale del liberty.

Solo che a Palermo molti degli eleganti edifici progettati dall’architetto Ernesto Basile sono stati vittima della speculazione edilizia di Vito Ciancimino,  mentre a Napoli il nuovo modo di costruire che rese il mondo più bello prima della diffusione massiccia del cemento è rimasto ben visibile in tutti quei quartieri che, ai primi del ‘900, erano ancora in fase di costruzione. Mi riferisco, più in particolare, al quartiere collinare del Vomero.

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Cosicché una passeggiata alla ricerca del liberty napoletano non può che iniziare dal basso verso l’alto, ovvero dalla raffinato quartiere di Chiaja percorrendo via Filangieri fino a piazza Amedeo.

Qui, evitando per una volta di prendere  la metropolitana e la funicolare, potremo percorrere via del Parco Margherita circumnavigando tutti i villini che troveremo su entrambi i lati.

Dopodiché, non appena ci immetteremo sul corso Vittorio Emanuele, la strada più intelligente del mondo che in pochi minuti è raggiungibile da quasi qualsiasi punto del centro,  ci imbatteremo nel castello Aselmeyer  ( o Castello Grifeo dei principi di Partanna), opera progettata da quel genaialoide visionario metà scozzese e metà napoletano che fu Lamont Young.

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Ora, dopo aver percorso il Corso per circa 300 metri, eviteremo accuratamente le strade più frequentate, saliremo per una delle 200 scale monumentali volute da Don Pedro di Toledo 500 anni fa per scoprire la campagna in mezzo alla metropoli.

Infatti, su queste scale nascoste  praticate solo dai residenti e da qualche turista straniero più originale si verrà salutati dalle persone affacciate ai balconi e ci si imbatterà in numerosi casali con giardino esattamente come in campagna.

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Ebbene, se avete già percorso la pedamentina a San Martino, merita stavolta di essere fatta una deviazione per le scale di vico Santa Maria Apparente e poi per il Petraio fino al Vomero. La passeggiata dura una ventina di minuti e permette di arrivare anche al Castello dell’Elmo.

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Io però, siccome sono alla ricerca del liberty, preferisco scegliere un’altra deviazione e arrivare direttamente nel cuore del Vomero sulla parte alta di via Cimarosa, via che percorro tutta guardando il palazzo in cui visse Roberto Murolo e scendendo per le le scale che portano a piazza Fuga dove ritrovo quella funicolare che mi avrebbe consentito di arrivare qui in 5 minuti se l’avessi presa a piazza Amedeo.

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Invece, finora  – tra una foto e l’altra – sono in cammino da circa 40 minuti e, per quanto mi riguarda,  non è ancora arrivato il momento di interromperla.

VILLA LUCIA

Infatti, dopo aver tentato di scrutare villa Lucia, che è ben nascosta proprio dietro la stazione della funicolare di Chiaja,  entro nella  Villa Floridiana per fruire del suo bellissimo parco che, purtroppo, da 4 anni non più agibile per intero. E’ una vera pena, perché la villa – oltre ad ospitare  il museo Duca di Martina  – è sia paesaggisticamente che architettonicamente molto bello.

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Non vinto dalla nostalgia, proseguo quindi il mio tour e salgo fino a San Martino per poi scendere per un attimo lungo via Palizzi, dove c’è anche Villa Santarella, la villa del commediografo Eduardo Scarpetta.

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Poi torno a via Cimarosa e me ne vado per per via Francesco Solimena, dopodiché sono subito a via Aniello Falcone, via Tasso e, infine,  di nuovo al punto iniziale, ovvero al Parco Margherita.

Sembra finita, ma non lo è: il liberty, in fondo, lo avrei visto anche prendendo la funicolare di Chiaja che è nel suddetto stile al pari di tutte le altre stazioni della funicolare di Napoli ( Montesanto, Centrale, Mergellina).

Eppure credo che la faticaccia non sia stata inutile.

IN SINTESI LE VIE DEL LIBERTY

– Via Filangieri

– Piazza Amedeo

– Via del Parco Margherita

– Corso Vittorio Emanuele

– Via Domenico Cimarosa

– Via Francesco Solimena

–  Via Luigia Sanfelice

– Via Gioacchino Toma

– via Palizzi

– Piazza Fuga

– Via Spera ( Posillipo)

– Via Tito Angelini ( San Martino)

LE FOTO CON I VILLINI PIù BELLI LE TROVATE SU QUESTO SITO

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