Concettina ai tre Santi. La pizza migliore d’Italia?

Ciro Oliva, il giovane e brillante titolare della pizzeria più storica del rione Sanità, non ha di certo bisogno della mia pubblicità. Da tempo la sua pizzeria, grazie ad una sapiente promozione sui social networks, è sulla cresta dell’onda  e nell’ultimo anno è stata designata dai media come la migliore di Napoli ( e quindi del mondo). Per questo motivo, in una sera di inizio inverno, ho deciso di prendere il motorino e spingermi fino al rione Sanità per provare la sua pizza. Quando ho parcheggiato di fronte al suo locale, pensavo di dovermi sottoporre ad una attesa estenuante di ore, come avviene per tutte le pizzerie di grido napoletane, ma con sommo stupore sono stato fatto accomodare subito, segno che di sera il rione Sanità è ancora tabù.

Appena entrato all’interno all’interno della pizzeria, comunque piena, ho subito notato che il locale è tutto sommato piccolo ed è gestito con maestria in prima persona dallo stesso Ciro Oliva che, nell’accogliere me e il mio socio, ci ha subito  dato la mano salutandoci con un confidenziale “benvenuti guagliò”.

Un’altra differenza rispetto alle storiche pizzerie napoletane è costituita dalla circostanza che il personale è molto discreto e  a modo. Per intenderci ben lontano dall’atteggiamento pecoreccio e profondamente incivile di Di Matteo, pizzeria che per certi modi di fare ho preso ad odio.cirooliva3 Sorpreso positivamente dall’ambiente,  mi sono così subito lasciato invogliare dalle “fritturine” e dalle montanare proposte dal menù optando anche per la variante al sugo di genovese.cirooliva4

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Sennonché al riguardo io, che ho una vera e propria passione ( recte devozione) per lo street food napoletano, devo ammettere di essere rimasto non poco deluso. Sebbene la frittura fosse molto leggera, il sapore era del tutto inconsistente e sia le fritturine, anche nella variante alla genovese, che le pizzette montanare si sono rivelate per me una mezza delusione.

Cosicché ho ripiegato subito sulle pizze, catapultandomi in primo luogo sulla margherita ( la qualità di una pizza va sempre valutata sulla margherita) per vedere immediatamente riscattato il mio palato.cirooliva2

La margherita di Ciro Oliva è, infatti, costituita da uno splendido disco come è nella migliore tradizione partenopea. Una pizza bella stesa, morbida ed essenziale che quasi fuoriesce dal piatto e che regala il ricercato effetto “panno moscio” tipico delle pizze di qualità.

Dopodiché ho ordinato “la Fondazione San Gennaro”, ovvero la pizza con il tarallo sbriciolato. Più in particolare questa pizza proposta da Ciro Oliva nelle varianti “con o senza miracolo”, cioè bianca o rossa, è costituita da provola affumicata,  pomodoro, briciole dei taralli “nzogna e pepe”, basilico e olio  con la sorpresa del cornicione ripieno di salame e pizza. Una bomba calorica che, secondo me, va provata per sfizio, ma che tutto sommato non mi ha lasciato del tutto soddisfatto.ciroolivaIn sintesi, pertanto, la mia opinione è che sia le fritturine che le montanare e la fondazione San Gennaro siano evitabili, mentre la margherita sia davvero tecnicamente perfetta.

Ciò nonostante, sebbene la margherita sia davvero buona, per me è ben lungi dall’essere la migliore di Napoli.

In ogni caso da tornarvi.

Prezzo 6,5

Cibo 7,5

Servizio 7

Location 6,5

VOTO FINALE 7

Pubblicità

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