
Carmnella, two pizz is megl che uan
Via Marino Cristoforo -anonima traversa di via Galileo Ferraris , appena dopo l’uscita della autostrada- un panaro viene calato da una finestra proprio sulla insegna della pizzeria Carmnella, quando dall’interno della stessa una signora richiama la mia attenzione:
Si è liberato un tavolo e finalmente posso accomodarmi.
Appena entro nel locale noto subito il proprietario intento ad impastare con una concentrazione ed una serenità quasi mistica.
Si chiama Vincenzo Esposito e viene da una lunga tradizione famigliare nel campo della pizza.
A me fa subito simpatia anche perché alle medie, tra i miei compagni di classe, avevo un suo omonimo.
Mi siedo e prendo in mano il menù.
Me lo studio perbene, pagina dopo pagina, notando la raffinata semplicità dei nomi dati alle pizze.
Ne scelgo una non troppo pretenziosa: filetto di pomodoro e provola di Agerola.
Passano non più di cinque minuti e mi viene servita al tavolo ancora fumante.
È una autentica meraviglia.
Non a ruota di carro, né a canotto, ma perfetta nella sua semplicità e nel suo sapore celestiale.
No, non ne decantero’ l’impasto, né l’abbondanza degli ingredienti – perché quando una cosa è veramente buona non ci sono aggettivi che rendano il giusto- ma mi limitero’ a dire che, appena la ho finita, ho avuto la voglia di ordinarne una altra.
Ma si erano fatte ormai la 2.40 del pomeriggio, il locale si era già svuotato e mi ero sentito frenato dal pudore alla vista del pizzaiolo/artista seduto a riposare ‘cinque minuti’ ad uno dei tavoli .
No, non ho voluto disturbarlo e non ho voluto cedere fino a quando è arrivato un gruppo di ragazzi,che – dopo aver esposto le sue ordinazioni -ha fatto scattare nuovamente Vincenzo Esposito ai posti di combattimento e ha indotto anche me a rompere gli indugi.
Si’, alla fine l’ho ordinata davvero un’altra pizza, lasciando di stucco la cameriera Annalisa -peraltro gentilissima- che, esterrefatta, si è fatta ripetere due volte la richiesta (stavolta di margherita).

Per il resto non aggiungerò altro.
Penso che per un pizzaiolo non ci sia complimento migliore di un cliente che non sappia dire basta.
E Vincenzo Esposito – che, quando sono andato a pagare, me l’ha pure fatto notare – mi ha sgamato in pieno.
#Tropponapoletano