Negli ultimi anni a Napoli il cibo di strada si è trasformato.
Molti imprenditori, infatti, hanno capito che lo stesso, per essere consumato velocemente, non deve per forza essere preparato altrettanto velocemente. Hanno così riscoperto – al di là delle pizzette e dei soliti fritti – i piatti della tradizione napoletana inventandosi un nuovo concept di street food di qualità a lenta preparazione.
Tra i primissimi ad intuire questa nuova tendenza c’è stato il Tandem, un locale che si è “inventato” il ragù d’asporto nel cuore del centro storico e del quartiere universitario di Napoli ( dopo una lezione universitaria, farsi una ciotola di ragù è la morte sua…).
A Chiaia, invece, all’epicentro della Napoli chic troppo adusa ai wine e ai sushi bar, a portare una bella ventata di aria fresca e napoletana ci ha pensato Na’ Polpetta, locale aperto dallo scorso febbraio in via Vittoria Colonna 6, ovverosia tra piazza Amedeo e piazza dei Martiri, che già dal nome fa intuire cosa propone.
Il locale, per la verità, ha un design in stile Chiaia ( il che non è un male) valorizzando al massimo gli spazi e dando una sensazione estrema di luminosità e di pulizia. Molto carine, a dirla tutta, sono peraltro le lampadine di dimensioni diverse appese a cascata.
Ciò nonostante tanta modernità non stride assolutamente col bancone delle leccornie tradizionali che propone. Tra queste, come già precisato, il prodotto regale è sicuramente sua Maestà la polpetta.
Quest’ultima è servita con tante varianti, ma in primo luogo alla maniera tradizione con sopra il ragù napoletano. Vi è poi la polpetta con il sugo di genovese – che pure merita tanto! – quella con il pollo servita con le patate dolci di accompagnamento e quella con mortadella e pistacchi.
Più particolari poi sono le polpette con salsicce e friarielli servite con mozzarella sfusa, al maialino nero, con la carne di chianina e, soprattutto, quelle di mare con il salmone o con baccalà e i friarielli, nonché di verdure con melanzane o broccoli.
Tali prodotti possono essere consumati sia al piatto con un contorno di accompagnamento o in un panino assieme ad altri ingredienti.
Divertente è poi la possibilità di creare il proprio “mini-bun” con le suddette polpette cui associare contorni, formaggi, salumi e salse a seconda del proprio gradimento, nonché di inventare il proprio cuoppo misto con varie polpettine.
Non mancano poi i piatti del giorno, tra cui i rigatoni alla genovese e i paccheri con il ragù fatto “pippiare” come si deve, nonché crocché, arancini, parmigiana di melanzane e patate preparate in vario modo.
La squadra di lavoro è a modo, sa consigliare e perfettamente organizzata anche per le consegne a domicilio. I prezzi sono assolutamente nella norma e bilanciati rispetto alla zona e al tipo di locale che Na’ polpetta vuole essere.
Insomma, andateci.
Sembra davvero buono. Grazie per il suggerimento. Ora ho un altro posto da tenere in considerazione per le mie pause pranzo
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Approvato in pieno 😋
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A Lisbona ho trovato la “polpetteria” hahahahah 🙂 Non ci sono stata ma credo sia di italiani.
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Lilly, a Lisboa con lo street food manco si scherza. Mi ricordo di aver mangiato certe “palle di riso” eccezionali 😛
In ogni caso, tra un paio di settimane, sarò in Portogallo ( a Porto!) di nuovo e non vedo l’ora!
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Lo so ma se hai mangiato le palle di riso erano sicuramente italiani 😉 Bello, vedrai che ti piacerà Porto, non è bella come Lisbona (heheheh) ma ha il suo fascino.
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No no, era per dire, io le chiamo così. Erano i i tipici bolos!!!. Figurati se mangio italiano all’estero, in specie in un paese goloso come il Portogallo.
Poi devo dirti la verità, e so che per te é sacrilego, ma io preferisco Oporto😎
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Figurati, il mondo è bello perché è vario 😉 Comunque dici così perché non hai visto Lisbona con me heheheheheheh 😛
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Hai ragione, ma quando ero lì mi desti il palo😂
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