La costa vicentina, la costa più occidentale d’Europa è una costa rude, selvaggia e incontaminata in cui vi è una scarsa densità abitativa e in cui vi è un turismo di nicchia costituito perlopiù da surfisti, gente alternativa e persone che vogliono starsene tranquille ad osservare dal vivo la violenza del mare.
La strada che la percorre è immersa nel verde e quasi nasconde il contrasto che c’è con la sabbia finissima delle spiagge oceaniche raggiungibili solo dopo aver effettuato una deviazione.

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Sines: cosa vedere
Il mio tour è iniziato da Sines, cittadina di mare della regione dell’Alentejo che si trova a poco più di 100 km a Sud di Lisbona e famosa soprattutto per aver dato i natali a Vasco da Gama ( e pure a Mario Rui!).
A dirla tutta, non è una cittadina particolarmente affascinante, ma si trova in un punto strategico da cui poter partire alla scoperta del litorale meridionale del Portogallo e dispone di un bellissimo lungomare, nonché di un simpatico castello a presidio della città. Qui l’edilizia è quella tipica di tutta la costa portoghese, un’edilizia abbastanza povera ma caratterizzata dal bianco e dal blu.
Una volta abbandonata Sines, ci si ritrova improvvisamente nel nulla e si incrociano veramente pochi centri abitati. Eppure le belle spiagge non mancano. Ne ho scritto brevemente qui in un articolo appositamente dedicato alle spiagge più belle della costa vicentina:
Odeceixe, Amoreira, do Amado, Burgau, Porto Covo, Samoquiera e dos Homens sono tutte spiagge assolutamente selvagge caratterizzate da sabbia finissima e circondate da scogliere che scendono a picco sul mare.
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Praia do monte Clerigo
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Costa vicentina – spiaggia do Monte Clerigo
Un’altra spiaggia molto suggestiva si trova nei pressi di Alijezur e si chiama praia do monte Clerigo, perché spunta dal nulla alla fine di un altopiano immerso nel verde. E’ una spiaggia che, per la zona, può persino essere definita “attrezzata” e non già perché vi sono sedie a sdraio e ombrelloni, ma per via della presenza di due bar / ristoranti spartani frequentati da surfisti. La spiaggia, peraltro, è pure tagliata in due da un fiumiciattolo che scorre e spesso la potenza delle onde è tale da inibire persino i surfisti più scafati.
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Sagres e il capo di San Vincenzo

Uno degli angoli più emblematici della costa è tuttavia sicuramente Cabo de São Vicente che, dopo il Cabo da roca, costituisce il punto più occidentale d’Europa. Si tratta di uno di quei punti suggestivi già per il solo fatto di essere uno delle “fini del mondo” e che, proprio per questo, non può essere banale. Il faro del capo, infatti, offre uno spettacolo suggestivo con scogliere che scendono a piccolo sul mare e creano nell’osservatore una sensazione di smarrimento. Qui le condizioni atmosferiche non sono mai facili e, oltre al mare agitatissimo che si sfoga contro la roccia, spesso vi sono raffiche di vento forti come è tipico di ogni confine del mondo.
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La fortezza di Sagres
Sagres, inoltre, dispone anche di una enorme e fortezza resa inaccessibile per la presenza di un massiccio muro frontale delimitato da due bastioni. Al suo interno vi è anche una pietra circolare di 43 metri di diametro su cui è incisa la rosa dei venti.
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L’Algarve
Sagres è anche la porta d’ingresso occidentale dell’Algarve, una regione molto diversa rispetto all’Alentejo e che negli ultimi anni è stata protagonista di un boom turistico che l’ha resa celebre. Invero, se la parte centrale della regione è interessata da grossissimi flussi turistici che l’hanno parzialmente trasformato, man mano che ci dirige verso il confine con la Spagna ci si imbatte in un territorio dedito alla pesca che quasi non conosce turismo.
Subito dopo Sagres, percorrendo il litorale, uno dei centri più grossi in cui ci si imbatte è Portimão, una cittadina con spiagge che già lasciano presagire quello che è lo spettacolo della natura offerto dall’Algarve.
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Spiaggia do Camilo – Lagos
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Lagos: cosa vedere. Le spiagge più belle
Le spiagge più belle in assoluto si trovano, tuttavia, a Lagos e sono in ordine crescente di bellezza le spiagge do Pinhao, di Dona Ana e in particolare Do Camilo.
Le falesie a picco sul mare, le insenature e l’acqua turchese sono infatti un mix stupefacente che abbaglia la vista. Per raggiungerle bisogna scegliere degli scalini ripidi, ma ci si può anche limitare ad osservarle dall’alto da belvedere offerti da sentieri strettissimi che si inerpicano lungo la costa. Qui ho descritto meglio le suddette spiagge.
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Albufeira: cosa vedere
Dopo Lagos è la volta di Albufeira, l’epicentro del turismo di massa della regione e frequentato perlopiù da turisti inglesi. Inutile dire che gli inglesi hanno di fatto colonizzato l’area alla loro maniera creando una economia tutta incentrata sui loro gusti e i loro interessi. Così la città è di fatto caratterizzata da centinaia di residence, appartamenti, pubs, ristoranti con menù fin troppo turistici e locali di dubbio gusto. Non è però una brutta città e la sua strada principale in discesa consente di arrivare immediatamente ad una lunga spiaggia da cui si vede tutto il profilo della città.

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Faro: cosa vedere
Faro dista da Albufeira meno di 40 km, eppure offre degli scenari del tutto diversi sia dal punto di vista paesaggistico che sotto il profilo culturale. Faro, infatti, risente molto delle sue origini arabe e del passaggio spagnolo da queste parti: di fatto sembra un pezzo di Andalusia in terra lusitana. Nel XV secolo, inoltre, ha visto produrre i primi libri a stampa del Portogallo, motivo per il quale è stata da sempre un importante polo culturale ed è sede universitaria tutt’oggi.
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Il centro storico di Faro
E’ sicuramente la cittadina più bella di tutta l’Algarve disponendo di uno splendido porto che si apre alla laguna nei cui dintorni sorge e di un pittoresco centro storico che ricorda moltissimo “i pueblos blancos” andalusi.
Per accedere alla città vecchia ( Cidade Velha ) bisogna oltrepassare un arco monumentale che permette di accedere all’interno di una cerchia muraria araba di epoca medioevale coperta in buona parte da edifici. Al centro di questo quartiere vi è la Sé, la cattedrale, che sorge dove una volta vi era stato eretto – nell’ordine – un tempio romano, una chiesa visigota e una moschea. Nei dintorni della Cattedrale vi è poi il palazzo vescovile del secolo XVIII con patio e interni con azulejos, la chiesa di Nossa Senhora de Assunção. A rendere quest’area particolarmente suggestiva sono, tuttavia, le viuzze in ciottolato caratterizzate da case di color bianco, fioriere e aranceti che ricordano tanto Cordoba. Molto interessante è poi la “Capela dos Ossos” con i muri esterni rivestiti da crani umani.

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La laguna di Faro: il parco della Ria Formosa
Faro, inoltre, si trova in una zona lagunosa che prende il nome di parque natural da Ria Formosa costituita da lunghe e strette isole sabbiose parallele alla linea della costa e la terraferma, con canali, isolotti e paludi con vegetazione e fauna tipicamente lagunare. Per questo, per visitare quest’area protetta, è possibile organizzare delle gite in barca. E’ poi molto suggestivo anche osservare gli aerei che atterrano su una pista ricavata attorno alla laguna.
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Tavira: cosa vedere
Dopo Faro, per diversi chilometri, si attraversano paesini privi di interesse dal punto di vista turistico. Tra questi il più importante è Olhão, la “capitale delle sardine” che, sviluppandosi tutta attorno alla sua area portuale, tradisce immediatamente la sua propensione per la pesca.

L’Algarve però torna ad essere interessante quasi al suo confine con la Spagna. Tavira, infatti, è una pittoresca cittadina piena di viuzze e casette suggestive tradizionalmente dedita alla pesca e che attira un turismo più di nicchia e meno caciarone rispetto ad Albufeira. Ha infatti conservato la sua struttura di cittadella fortificata con le mura ed è caratterizzata da un lungo ponte di origine romana che attraversa il fiume Gilao e unisce il centro storico in cui, da una parte, è possibile vedere il mercato centrale al coperto con il castello, dall’altra le chiese da Misericordia e Santa Maria do castelo.
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