Diciamoci la verità: nel vecchio Vomero, che inizia da via Belvedere verso calata San Francesco e prosegue naturalmente verso “giu’ Napoli”, difficilmente ci si va per caso. I vicoli stretti, il traffico e i passaggi pedonali limitati non invitano a fare una passeggiata in quest’area.
Se pero’ esiste un motivo per spingersi un po’ oltre rispetto allo struscio di via Scarlatti – intendiamoci, parliamo di 2/300 metri – quest’ultimo e’ sicuramente costituito da Colantuono’s.
Il locale, davvero gradevole e ben arredato, è gestito dalla cordialissima Simona, una persona che non fa mai mancare un sorriso, una attenzione e un buon consiglio ai clienti senza però mai risultare invadente.

Non è pero’ esclusivamente questo aspetto a rendere Colantuono’s un locale eccellente e, a dirla tutta, uno dei miei preferiti in assoluto.
Qui infatti si può trovare un po’ di tutto, ma è la carne ad essere la vera protagonista. Il locale, del resto, gia’ nel nome evoca la macelleria di famiglia gestita da Domenico Colantuono e, senza tradire la sua indole picaresca, offre una varieta’ e una qualita’ che è davvero difficile trovare altrove.
Per questo non prendetela a male se vi dico che da Colantuono’s si possono provare diversi antipasti e anche dei primi interessanti e inediti per la tradizione napoletana ( tra cui il risotto con speck, provola e radicchio, ovvero pappardelle / strozzapreti al tartufo e ai funghi porcini), ma e’ ai carnivori che fara’ stare davvero bene.
Si inizi per questo assolutamente con i taglieri misti di salumi e formaggi da intingere in qualche marmellata o nel miele o in alternativa con le loro polpettine di chianina con una bella fonduta di formaggio sopra.
Dopodiché, fermo restando la possibilità di provare uno dei primi che ho solo citato sopra, c’e’ la possibilità di percorrere due strade distinte.
La prima – forse piu’ impegnativa- consiste nell’ordinare, assieme alle patate fresche, una bella fetta di carne al piatto. Ce n’è per tutti gusti: chianina, fiorentina, filetto al pepe verde, angus ( argentino o scozzese), black angus americano, agnello toscano, bistecche e tagliate varie.

La seconda – piu’ ” sportiva” e da partita del Napoli (ma non meno soddisfacente) – consiste invece nella scelta di un panino sostanzioso in cui la carne viene accompagnata da un contorno a scelta ( tra questi gli evergreen sono i friarielli, le melanzane e la parmigiana).
Cio’ detto, potrei dilungarmi ulteriormente sull’offerta di birre artigianali e sui vini di cui dispone Colantuono’s, ma la cruda verità e’ che per me queste civetterie da esperti birrofili sono del tutto secondarie e quando la carne è eccellente anche la più classica birra alla spina va più che bene per accompagnare.

Non spendero’ per questo altre inutili parole: quando uscirete da Colantuono’s probabilmente canticchierete il ritornello della canzone che ha vinto Sanremo cambiando però le parole da “soldi, soldi, soldi” in “carne , carne, carne”: