Melide e’ la cittadina del cammino di Santiago in cui ci si ferma a mangiare il polipo a la feria o alla galiziana. I pellegrini di passaggio tradizionalmente vanno a mangiare alla pulperia da Ezequiel, ma io -che frequento questo locale dal 2011 – l’ho sempre visto peggiorare a tal punto da ritenerlo attualmente non meritevole di una sosta.
Intendiamoci, da Ezequiel non sono mai stati simpaticissimi, ma anzi il personale si e’ sempre caratterizzato per I modi sbrigativi e poco commendevoli. Purtuttavia in passato da Ezequiel si riusciva a provare un buon prodotto e a fare una ordinazione con modalità urbane.
Oggi, purtroppo, tutto ciò è venuto meno: all’ambientazione da mensa paesana si adegua perfettamente il modo di fare del personale e dei proprietari, che travalica abbondantemente I limiti della continenza arronzando gli avventori con modi incivili e liquidandoti alla svelta. Un esempio? Quando ho chiesto il menu’ alla proprietaria -dopo 20 minuti di attesa – mi e’ stato detto che non esisteva. Quando ho visto che c’era, l’ho chiesto ad un altro ragazzo, ma questi ha fatto spallucce e mi ha ignorato ben due volte.
Dopodiche’ il polpo alla galiziana della predetta polperia da Ezequiel se una volta era buono davvero, ora e’ diventato di una mediocrita’ sconcertante: riscaldato alla buona, tosto, supersalato, con olio di scarsa qualita’ e persino piu’ caro a proporzioni ridotte.
In sintesi Ezequiel si e’ trasformato in un posto turistico in cui I locali non vanno, ma con un ambiente tristanzuolo in cui ci si intossica solo.
Sinceramente? A pochi passi, nello stesso giornata, ho provato un’altra pulperia. Si chiama Pulperia a Garrincha. E’ un locale ugualmente turistico, ma con un personale educato, un clima festoso e un polpo davvero super.