E’ tornato Robespierre:
il governo di giacobini incompetenti ha varato “l’evasometro”, uno strumento che attiva i controlli automaticamente e che imporrà al cittadino – NON ALLO STATO – la prova diabolica di non aver evaso il fisco.
Non sarà quindi l’Agenzia delle Entrate a dover fornire la documentazione che un contribuente ha evaso il fisco, ma sarà quest’ultimo a dover provare – carta dopo carta – di essere in regola fino all’ultimo euro.
Che diavolo di concezione di stato è questa ?
Di sicuro non è di una democrazia occidentale quella dove tutti i cittadini sono presunti delinquenti fino a prova contraria.
In una democrazia è, invece, lo stato a doverci spiegare come spende i soldi delle nostre tasse! Perché i soldi che si versano allo stato sono nostri!
Invece, grazie a questa splendida misura, nella pratica capiterà che un dipendente pubblico delle Agenzie delle Entrate svogliatamente vi farà notificare un avviso di accertamento e non già perché siete degli evasori, ma perché l’algoritmo dell’evasometro lo ha autorizzato a farlo senza dover motivare altro documentazione alla mano.
Cosicché sarete poi voi a dover impazzire a spulciare ogni carta, magari di 5 anni prima, per fornire la prova diabolica che non ha avete evaso un solo euro.
Dopodiché sarete salvi?
No. Se chi vi ha mandato l’avviso di accertamento è una persona coscienziosa, accoglierà l’istanza in autotutela, altrimenti – nella stragrande maggioranza dei casi – vi fotterete e dovrete adire la via giudiziaria.
L’inversione dell’onere della prova troverà infatti il proprio agone naturale davanti alle Commissioni Tributarie, dove spesso giudici improvvisati ( le commissioni tributarie sono composte da giudici che provengono dalle più disparate esperienze) danno il peggio di sé e compensano le spese anche se il ricorso viene accolto.
Davanti a questa prospettiva vi verrà quindi quasi naturale rinunciare ad una guerra dispendiosa ( ed impari ) allo stato e pagare le sanzioni anche se nella realtà non avrete evaso un solo euro.
Tanto poi lo stato diffonderà “i risultati” della lotta all’evasione in pompa magna e dirà di aver recuperato X euro da gente che, in realtà, si arresa alla bramosia dello sceriffo di Nottingham.
N.B. Insomma il messaggio è “meglio prendersi il reddito di cittadinanza e non fare nulla”.
Credo dipenda dal fatto che l’evasione in Italia è una piaga che fanno fatica a contrastare con i mezzi a disposizione. Il problema è che appunto obbligano il cittadino – spesso onesto – a dimostrare di esserlo.
Stranamente i furbi continueranno a fare i furbi.
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Appunto. È lo stato che dovrebbe provare l’evasione di tizio. Non deve essere tizio a provare di essere onesto. Questo strumento si presta ad abusi su abusi.
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