No, non si può ovviamente elogiare il corona virus, il nemico più vile che possa esistere e che colpisce alle spalle soprattutto i deboli senza mai palesarsi al momento. No, semplicemente non si può. Il corona virus però ha avuto un effetto indiretto molto positivo: ha permesso al pianeta di respirare!
Spiace dirlo, ma per l’ambiente ha fatto più il corona virus in un mese che un anno di chiacchiere e manifestazioni mediatiche di Greta Thunberg e dei cosiddetti fridays for future.
Il buco dell’ozono? Le polveri sottili? L’inquinamento dei gas pesanti? L’inquinamento dei fiumi? Un lontano ricordo! Da quando l’uomo moderno è scomparso dal mondo, è bastato un mese alla natura per rigenerarsi e tornare splendida.
Ho visto delle immagini delle acque limpide del mare di Napoli che sembravano provenire dai Caraibi. Dai Caraibi, capite?
E, dunque, in un solo mese, siamo tornati agli anni ’50, quando il mondo era più pulito e ci si poteva fare il bagno nei fiumi senza il timore di prendere una malattia. Chissà se pure il mare tornerà ad essere pescoso come un tempo ponendo fine alle ataviche lamentele dei pescatori moderni per la pochezza dei risultati. Io credo proprio di sì.
E, dunque, tutto ciò ci serva da lezione: il corona virus ci sta dando una seconda possibilità per vivere meglio e che va sfruttata a pieno quando torneremo operativi.
Non è più tempo di ecologismo politico di facciata, ma di un sano patto di coesistenza tra l’uomo e tutto ciò che lo circonda cercando sì di operare per il benessere collettivo, ma anche con maggiore rispetto dell’ambiente.
E’ arrivato, infatti, il momento di preservare seriamente quei beni comuni che ci fanno vivere bene: l’acqua, l’aria, la natura.
Possiamo farcela? Sì, possiamo farcela e dobbiamo imparare ad essere più civili nei comportamenti quotidiani, nonché a farci rispettare dai grandi stati del mondo. Proprio la Cina è, infatti, lo stato che inquina di più al mondo senza rispetto per le regole elementari del buon vivere. Voi magari penserete che in Cina c’è più sempre una dittatura, ma io vi risponderò che è tempo di battere i pugni sul tavolo: l’aria, il sole, l’acqua sono cose che appartengono a tutti, non ad un singolo stato.
Ce la faremo…? 😔
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L’alternativa è non sperarci
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Infatti.
E’ il momento di ripensare a quanto abbiamo fatto fino ad ora, fosse solo per stimolare lo smartworking per tutti, diminuendo del 20% gli spostamenti (sai quanto inquinamento in meno, quante strade più scorrevoli anche solo col 20% in meno?)
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Sicuramente gli effetti benefici e rigenerativi sono graditi, sono però preoccupatissimo per la sopravvivenza economica
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Non dirlo a me…
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