È una cena di una notte di mezza estate che mi ha portato al ristorante il Tintore a Tramonti.

Già, il Tintore, un ristorantino di cui sentivo parlare da tempo e che, tuttavia, non avevo ancora conosciuto. Siamo nella Tramonti profonda, non lontano dalle cantine Apicella, in una stradina – via Vitagliano – in cui non si passa per caso.

Il locale è delizioso, soprattutto appunto d’estate, quando non fa troppo freddo per stare all’aperto e si può fuggire dall’arsura costiera. È, in sintesi, un piccolo scrigno ben curato costituito da un’area sotto ad una tettoia con spazi all’aperto. Il menù? Normalmente tutto è a base di terra con 3/4 primi che ruotano e che evidenziano che… in cucina sanno cucinare.

Vediamo però in concreto cosa si mangia. L’antipasto (15 euro) contempla salame, formaggio, ricottine, verdure, polpette di melanzane et similia.

Tra i primi ho provato ravioli con melanzane e pomodorini gialli, nonché risotto con zucca e salsiccia. In particolare quest’ultimo ha incontrato i miei gusti. C’era anche la pasta e patate.

I secondi? Bistecca, controfiletto, grigliata mista di carne piuttosto deludente e coniglio impanato e fritto. Nello specifico quest’ultimo ha rappresentato lo sfizio che ha riscattato gli altri secondi provati.
E, invero, non mi hanno fatto sognare i dolci che ho assaggiato nella versione piccola pasticceria: plum-cake, crostatina, pera al vino.
Da segnalare poi l‘ottima carta dei vini con il meglio della produzione tramontana.
Infine va parimenti evidenziata la disponibilità del personale.

Dunque, come giudicare in conclusione il Tintore di Tramonti? Sicuramente trattasi di un buon ristorante perché, come già detto, in cucina…sanno cucinare. A dire il vero, non mi è piaciuto proprio tutto, ma comunque la soddisfazione c’è stata.

Ah dimenticavo: il prezzo per una cena dal Tintore? Dall’antipasto al dolce di media circa 45/50 euro a persona, sempreché non si esageri col vino! Forse un po’ eccessivo.