La recensione sull’Osteria via Mantova ( il locale si chiama proprio così e si trova in via Mantova 38 nei pressi di piazza Fiume a Roma ) potrebbe iniziare e concludersi evidenziando semplicemente che non è affatto un’osteria.

Ciò fermo restando – siccome è giusto motivare certe considerazioni – procediamo in modo ordinato e oculato fornendo una spiegazione al riguardo. L’osteria di via Mantova, infatti, è in primo luogo un ristorante, un ristorante un pochino pretenzioso che si prende sul serio e nel quale si mangia soprattutto pesce. Per tale ragione la spesa media a persona per un pasto completo ( antipasto, primo, secondo, dolce e vino) viaggia sugli 80 euro a persona. Dimenticatevi, dunque, l’atmosfera “da osteria di mare” con il relativo clima scanzonato. Lo attesta del resto la location severa, ma anche un modo di porsi del personale piuttosto formale ( seppure con non poche pecche). Ecco, al riguardo merita subito di essere evidenziato che il servizio, in occasione della cena che ha consentito di scrivere questa recensione, non ha saputo interpretare il ruolo formale cui aspirerebbe per via di talune battute fuori contesto, nonché per un modo di prendere le ordinazioni del tutto anomalo e, per certi versi, troppo… svizzero.
Cosa si mangia? Beh, tante cose. A cominciare da un antipastino misto di mare che viene “fortemente caldeggiato” e proposto più volte se non si fanno dei netti e perentori cenni di diniego. Tale antipasto – il cui prezzo purtroppo nel caso di specie non è stato chiarito all’inizio – probabilmente varia in base alle disponibilità e alle stagioni. Nel caso in esame prevedeva vari assaggini, tra cui del baccalà mantecato ( buono) del polpo arrostito, delle alici fritte e delle crocchette con ripieno di salmone ( quest’ultime prive di sprint e di intensità).
Ciò premesso, tra i primi proposti chi scrive ne ha provati due: 1) i tonnarelli con polpo, bottarga e pistacchio; 2) i cappellacci con tonno, peperoni e nocciola. I tonnarelli, per la verità, erano molto saporiti, ma risultavano essere piuttosto oleosi e senza quella nota “pepata” fornita dalla bottarga. Di bottarga, effettivamente, ce n’era molto meno di una spolverata. Quanto ai cappellacci con tonno, peperoni e nocciola, si può semplicemente dire che non sono piaciuti.
Una nota critica, peraltro, la meriterebbe pure la porzione piuttosto scenografica, ma troppo parsimoniosa per quanto riguarda le quantità.

Insomma, la serata poteva concludersi anche qui. Invece è proseguita anche con un assaggio ( solo un assaggio) di tiramisù e nemmeno nella specie si è riusciti a volare come si desidererebbe in un locale improntato ad un certo standard.
E così la serata è scemata con la delusione finale arrivata con un conto, sinceramente sproporzionato, che ha lasciato l’amaro in bocca ben più degli amari.
Insomma, l’esperienza all’Osteria via Mantova – se non è stato ancora recepito dal lettore più distratto – non è stata ritenuta positiva. Un voto alfanumerico per dargli una valutazione? Se vogliamo essere buoni, diciamo pure sei. In ogni caso non si tratta di una valutazione che può indurre a riprovare. Se si aspira a certi standard, bisogna essere in grado di dare un servizio e un prodotto di qualità ben superiore. Altrimenti è meglio diminuire le pretese.
Scheda di sintesi sull’Osteria via Mantova
- Siamo in zona piazza Fiume
- Si mangia essenzialmente pesce
- Servizio con talune pecche
- Prezzi – a giudizio di chi scrive – da ritenersi eccessivi