La circostanza che decine di volontari appassionati dedichino – spesso in via del tutto disinteressata – il proprio tempo a promuovere gli angoli meno conosciuti della propria città è un’iniziativa lodevole che merita il plauso.
Sennonché è anche vero che la maratona fai che aveva come filo conduttore la Napoli delle origini è stata un flop pazzesco dal punto di vista organizzativo:
1. Le file – spesso interminabili – hanno reso particolarmente estenuante l’attesa per accedere ai siti prescelti;
2. Alcuni dei siti erano chiusi (id est: la Nunziatella) oppure privi di interesse (id est:l’archivio militare, Santa Maria Egiziaca);
3. Altri siti, invece, solo stati solo illustrati, ma non mostrati. E’ il caso del bellissimo castello di Lamont Young/Villa Ebe, che io ho desiderato tanto poter visitare e che in definitiva non ho potuto vedere nemmeno da vicino.
Per il resto,se escludiamo la visita alla collezione di ceramiche presente all’interno del liceo artistico Filippo Palizzi e palazzo Serra di Cassano, il tour è risultato abbastanza deludente e privo di interesse. Il castell’Ovo, infatti, lo si può visitare sempre, mentre Napoli offre un’infinità di tesori segreti che un evento fai avrebbe potuto svelare con più pragmatismo.