- Itinerario : Catania e dintorni in 5 giorni ( o 6) in macchina.
Ebbene sì, voglio parlarvi di Sicilia. Nello specifico di cosa vedere a Catania e dintorni in 5 giorni, 5 giorni in cui nulla tornerà più come prima, soprattutto il vostro pancino già cresciuto a dismisura quando – prima di lasciare la Sicilia al termine del viaggio – afferrerete l’ultimo arancino al burro e vi sbrodolerete asserendo: “come mi sono fatto chiatto!”.
Prima però di illustrarvi cosa leggerete, lasciatemi che vi specifichi cosa non leggerete: in questa guida non sarà fatto alcun accenno al motivo per cui a Catania gli arancini sono maschi, mentre a Palermo si chiamano arancine.
Su questa ed altre quisquilie al narrabondo non interessa soffermarsi! Voglio altresì evidenziare che qui non troverete nemmeno la descrizione analitica di ciascun monumento, ma solo dei brevi cenni per spiegare ciò che c’è da sapere prima di visitare una località. La funzione di questo post è infatti essenzialmente di fornire un itinerario su Catania e dintorni con l’indicazione di cosa vedere in un dato periodo di tempo ( sì, vi ci metto pure i migliori arancini di Catania, promesso!). Cercherò, insomma, di scrivere qualcosa che sia degno della mia guida su Palermo e dintorni in 4 giorni. Nel leggere il titolo di quest’ultimo post, probabilmente ci si chiederà perché a Palermo ho concesso 4 giorni, mentre a Catania e provincia 5?
- Meglio Palermo o Catania ?
La ragione è presto detta! Le due città principali della Sicilia, invero, sono speculari: Palermo è sostanzialmente araba e stupisce per la bellezza della cappella palatina, della zisa e della Cattedrale , mentre Catania è romana, è barocca e – per certi versi – più raffinata. In sintesi entrambe meritano un paio di giorni per essere viste, ma il vero discrimen è costituito dai dintorni: i dintorni di Catania sono più ricchi, più belli e più caratteristici di quelli di Palermo.
Da considerare poi che questo itinerario su Catania e dintorni va compiuto in macchina: i mezzi pubblici in Sicilia purtroppo sono notoriamente deficitari.
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Sommario:
- Dove si trova Catania ?
- Quando andare a Catania?
- Cosa vedere a Catania in 1 giorno
- I dolci e gli arancini di Catania
- Come raggiungere Catania ?
- Itinerario: cosa vedere a Catania e dintorni in 5 giorni:
- 1 Catania
- 2 San Giovanni li Cuti, Aci Trezza, Aci Castello, Acireale
- 3 Castello di Catalabianco, Taormina, gole dell’Alcantara
- 4 Etna
- 5a Vizzini, Caltagirone e Piazza Armerina
- 5b Siracusa
- Dove si trova Catania ?
Dunque, procediamo con ordine: cosa vi fanno venire in mente Catania e dintorni ? Col flusso di coscienza di Joyce a me il vulcano più alto d’Europa, Verga e i Malavoglia, Vincenzo Bellini, la carne di cavallo, il barocco, Ettore Majorana, Pietrangelo Buttafuoco, Franco Battiato, i pupi, il teatro, la tragedia, i cannoli, gli arancini. Nello specifico Catania si trova ai piedi dell’Etna esattamente nel mezzo della Sicilia orientale tra Messina e Siracusa, finendo così per essere un punto di partenza privilegiato per poi spingersi ad esplorare la val di Noto e il ragusano. E’ dunque meta da weekend, ma anche un riferimento per un viaggio più complesso. In Sicilia, del resto, c’è talmente tanto da vedere – a fronte di collegamenti e strade schifose – da rendere tre settimane ( isole escluse) insufficienti!
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Quando andare a Catania?
Non in estate, tendenzialmente non in estate! Siccome questo è un blog che propone itinerari culturali, sappiate che non basta di certo una granita per affrontare la calura estiva di Catania. Ciò nonostante, siccome la maggior parte delle persone visita la Sicilia nel corso della bella stagione, siate consapevoli che potreste dover affrontare temperature che lambiscono in 35 gradi. Si fa? Certo che si fa, dando però più attenzione ad un bel tuffo a mare rispetto alla visita di un palazzo storico.
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Catania e dintorni
Sintesi cosa vedere a Catania centro in 10 passaggi:
- Via dei Crociferi
- Giurisprudenza
- Piazza Duomo
- Pescheria
- Piazza Università
- Palazzo Biscari
- Teatro Bellini
- Via Etnea
- Villa Bellini
- Castello Ursino
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Cosa vedere a Catania in 1 giorno
Ciò detto, passiamo a sviscerare il nostro itinerario a partire dal capoluogo. Catania, del resto, è una città che non lascia indifferenti e già a prima vista appare scioccante: traffico, disordine, urla, sporcizia, decadenza, motorini che sfrecciano e uso del casco molto discrezionale non depongono a fare. Insomma, bisogna un attimino ambientarcisi.
- Via dei Crociferi
Il contesto esterno, dunque, spesso stride con la raffinatezza dei suoi principali monumenti: villa Bellini, la Cattedrale di Sant’Agata, la facoltà di giurisprudenza.
Permettetemi per questo motivo di iniziare il mio racconto una delle strade meno trafficate da mezzi a motore, ma contestualmente più eleganti di Catania: via dei Crociferi.
E’ una strada in leggerissima salita che stata realizzata nel ‘700 e cui si accede dall’arco di San Benedetto con inizio in piazza San Francesco. La sua particolarità più evidente e che difficilmente si può fare a meno di notare è che nel giro di poche decine di metri vi sono numerosissimi edifici religiosi, quasi nessuna abitazione e solo qualche copisteria per la vicina università. Si tratta, di fatto, di un strada considerata un modello di unità dell’architettura barocca. Nell’ordine noterete: 1) la Chiesa di San Benedetto con la sua scalinata dell’Angelo, nonché l’arco di collegamento al convento delle suore; 2) La Chiesa San Francesco Borgia con due scaloni; 3) Il collegio dei Gesuiti col il chiostro e portici su colonne ed arcate; 4) la Chiesa di San Giuliano; 5) il convento dei Crociferi e la Chiesa di San Camillo. La passeggiata, dunque, è caratterizzata da edifici religiosi con l’eccesione di palazzo Asmundo Francica – Nava.
Solo alla fine della strada si noterà un palazzo di natura diversa, ma in ogni caso di una eleganza sopraffina.
- Villa Cerami – cosa vedere a Catania
Si tratta di villa Cerami, sede della facoltà di giurisprudenza di Catania. Chissà come deve essere bello poter fare una bella via crucis prima di affrontare un esame universitario!
La particolarità di questa villa è che, subito dopo il portale d’ingresso con lo stemma della famiglia che in origine l’aveva nelle proprie disponibilità – la famiglia Rosso di Cerami – vi è un piccolissimo cortile alberato con una fontana e con uno scalone che conduce all’edificio sulla sinistra. Sempre nella corte si può poi notare la Grande bagnante, un’ opera bronzea. La villa, dunque, rivela sin da subito l’osservanza dei canoni estetici del ‘700 e dell’800, francamente alleggerendo lo stile barocco delle Chiese e dei conventi presenti in via dei Crociferi.
Trattasi dunque di una sede di grande prestigio per la più antica università di Sicilia istituita da re Alfonso V nel 1434 ( seconda nel regno delle Due Sicilie solo alla Federico II di Napoli fondata nel 1224).
A questo punto, cartina alla mano e elenco di cosa vedere a Catania ben in mente, ci si orienterà facilmente rendendosi conto che tutto è a portato di gambe.
- Teatro romano
E’ infatti a due passi il teatro romano, praticamente nel punto opposto rispetto all’inizio di via Crociferi, ovvero tra piazza San Francesco, via Vittorio Veneto e …via del teatro greco. E’ un teatro del II e confina con un teatro minore chiamato Odeon. E’ un teatro di grande importanza sotto il profilo archeologico perché testimonia l’importanza di Catania in epoca romana e, prima ancora, in epoca greca ( sebbene del periodo greco rimanga ben poco). La particolarità di questo teatro è di essere di fatto cinto da edifici privati e di permettere dagli spalti di intravedere via dei Crociferi.
- Piazza Duomo – cosa vedere a Catania in 1 giorno
Passare per i vicoli attorno al teatro serve però soprattutto per raggiungere la piazza simbolo di Catania, piazza del Duomo dove è possibile ammirare il famoso elefante e la Cattedrale di Sant’Agata. Nella piazza confluiscono le tre strade principali di Catania, in particolare la via Etnea, essendo il luogo simbolo del potere politico ( vi ha sede il Comune), del sentimento religioso ( i catanesi sono molto legati a Sant’Agata, festeggiata il 5 febbraio di ogni anno con una cerimonia molto sentita) e della storia di Catania.
Procediamo con ordine:
Al centro della piazza si nota la fontana dell’elefante realizzata dall’architetto Vaccarini e che rappresenta un elefante in pietra lavica sormontato da un obelisco. I catanesi la chiamano affettuosamente “u Liotru”, ricordando Eliodoro, un nobile che tentò di diventare vescovo e che – non riuscendosi – cavalcò questa statua da lui realizzata.
Sempre in piazza del Duomo vi è poi un’altra fontana cui sono molto legati i catanesi. Si tratta della fontana dell’Amenano, realizzata dall’artista napoletano Tito Angelini in marmo di Carrara. Essa rappresentata il fiume di Catania, il fiume Amenano, che oggi non scorrre in superficie ma due metri sotto la piazza, e ha un effetto a cascata che parrebbe produrre l’effetto di un lenzuolo. Per questo a Catania quella della fontana viene definita acqua a lenzuolo ( “acqua a linzolu“) .
Eppoi c’è il Duomo di Sant’Agata, realizzato da ultimo, proprio lì dove fu martirizzata la Santa nel 251, su progetto del palermitano Vaccarini in pietra lavica e marmo bianc . Tra terremoti ed eruzioni dell’Etna, Catania ne ha viste tante, per cui è sempre stato interessato da lavori di rifacimento. Soprattutto a fine ‘600 la città fu di fatto ricostruita. Oggi la facciata barocca della Cattedrale, accompagnate da statue eburnee, è una delle più belle cartoline di Catania. Tanto più che sorge proprio dove c’erano le terme romane di Achille alimentate dal fiume Amenano e visitabili accedendo al museo diocesano. Al suo interno si può vedere la cappella con le reliquie di sant’Agata, il suo tesoro, nonché il sepolcro di Vincenzo Bellini.
Sulla piazza affacciano peraltro palazzo degli Elefanti, sede del municipio, e il palazzo dei Chierici con il relativo seminario.
- Pescheria
Proprio alle spalle della fontana dell’Amenano vi è poi una scalinata in pietra lavica dell’Etna che permette di “scendere” nel mercato all’aperto della cosiddetta Pescheria. Qui, tra le urla dei pescivendoli, che sponsorizzano la loro mercanzia, noterete i banconi ricchi di enormi pescispada, tonni, alici, lampughe, etc ( il pesce siciliano è un’altra cosa).
A prima vista potrebbe sembrare singolare che un luogo tanto folcloristico si ritrovi accanto alla Cattedrale e al Municipio, ma – a pensarci bene – dimostra però che nulla a Catania è cambiato per secoli, concentrandosi la vita ancora lì dove una volta c’era l’agorà / il foro e, dunque, si faceva politica, si esercitava il culto e si sbrigavano faccende più terrene.
A questo punto la passeggiata potrebbe continuare per via Etnea, la strada principale di Catania che proietta il visitatore già suoi suoi dintorni e lascia intravedere l’Etna puntando verso quella parte della provincia più interessante sotto il profilo turistico.
- Piazza dell’università
Lasciando piazza del Duomo nel senso opposto rispetto alla Pescheria, subito dopo ci si troverà in piazza dell’università.
E’ una piazza realizzata anche essa alla fine del XVII dopo il terremoto che flagellò la città. Qui si trovano appunto il palazzo dell’università e il palazzo dei marchesi di San Giuliano, realizzati entrambi con il supporto dell’architetto Vaccarini, nonché i palazzi La Piana e Gioeni d’Angio.
A donare particolare eleganza a questa piazza vi sono in particolare 4 candelabri in bronzo che evocano altrettante leggende catanesi: il Paladino Uzeda , Colapesce, Gammazita e i fratelli Pii. La difficoltà di visitare Catania è dovuta in particolare alla necessità di entrare nelle storie e nelle leggende isolane con lo stesso approccio mentale che un grande scrittore catanese, Pietrangelo Buttafuoco, ha sempre tentato di trasmettere ai suoi lettori.
- Palazzo Biscari – cosa vedere a Catania in 1 giorno
Una piccola deviazione rispetto a via Etnea impone a questo punto di visitare palazzo Biscari e il teatro massimo. Il Palazzo voluto da principi di Biscari, in particolare, è stato realizzato anch’esso a seguito del terremoto di fine 600 ed è stata a lungo la più importante dimora privata della città ( oggi in parte ospita uffici comunali, mentre nella restante parte è visitabile). E’ un edificio di grande raffinatezza soprattutto per via degli affreschi e i decori che impreziosiscono i soffitti. La storia di palazzo Biscari, in particolare, si fa interessare ai primi del ‘900, epoca di Belle Epoque e di caffè letterari quando i fratelli svizzero-catanesi inaugurarono la Birraria (scritta con la a) Svizzera. frequentata da Verga e Capuana,
- Teatro Bellini
Il teatro Massimo, intitolato al compositore catanese Vincenzo Bellini, è invece più recente ed è stato inaugurato nel 1890 con una facciata di stile neobarocco ispirato alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. La sala a 4 ordini di palchi è ricchissima di decorazioni così come il soffitto affrescato dall’artista Ernesto Bellandi con allegorie delle opere di Bellini: il pirata, la sonnambula Norma, I puritani . Bello anche il sipario con la raffigurazione della Vittoria dei catanesi sui libici, nonché i marmi, gli stucchi e la statua del Bellini.
A Bellini è dedicato anche il più bel parco pubblico di Catania. Per raggiungerlo basterà percorrere via Etnea, ma siate cauti.
- via Etnea : l’anfiteatro romano, le Chiese, i palazzi.
Per visitare Catania, infatti, basta semplicemente percorrere via Etnea che, con la sua pietra lavica, è via dello struscio che permette di vedere ogni cosa. Lungo la via si incroceranno Chiese bellissime come la Collegiata, dei Minoriti con le sue acquasantiere, San Biagio, Santissimo Sacramento al Borgo, nonché Sant’Agata al Borgo.
Con l’intersezione con via Sangiuliano, via Etnea dà poi via ai Quattro Canti, crocevia ottagonale di 4 palazzi palazzi barocchi – quali palazzo San Demetro e Sangiuliano . caratterizzati da angoli smussati sulla falsariga dell’omonimo slargo di Palermo.
Da piazza Stesicoro la via si allarga con un ulteriore tributo a Bellini: una statua che lo rappresenta seduto alta 15 metri. Qui però è possibile notare gli scavi con i resti dell’Anfiteatro Romano. Continuando la passeggiata poi si incrocia palazzo Tezzano ( in origine ospedale, poi tribunale, infine archivio ceramografico dell’università. Sempre su via Etnea affacciano tra l’altro la casa natale di Ettore Majorana e l’orto botanico.
- La villa Bellini – cosa vedere a Catania
La vera chiccheria di Catania è però costituita dalla villa Bellini. Non è il parco più grande di Catania ( lo è il vicino parco Gioeni ), ma è sicuramente il più elegante per le sue atmosfere da belle epoque. Invero ci è voluto parecchio tempo per portarlo a termine, ma a differenza delle “ville” e delle passeggiate delle altre città italiane ha saputo preservarsi ( si pensi, come metro di paragone, alla villa reale di Napoli).
Accedendovi da via Etnea, uno scalone monumentale – che si accompagna a aiuolo fiorite – conduce al piazzale centrale con la vasca dei cigni. Sulla collinetta da sfondo vi è poi un grande orologio il cui quadrante è caratterizzato da elegantissime piante sempreverdi.
Sopra vi è la “scritta” che i giardinieri aggiornano quotidianamente con giorno, mese ed anno. Abbandonato il piazzale si noteranno due colline simmetriche e un viale che cinge la collina. Lungo il percorso, tra piante di provenienza subtropicale, si notano siepi a labirinto, grotticelle con giochi d’acqua, giochi prospettici, chioschi, fontane, vasche e voliere. Tra i chioschi vi è quello in ferro battuto in stile moresco noto come Chiostro della musica per i concerti che si tenevano fino agli anni ’50.
Una volta vi era pure il chiosco cinese in stile liberty donato dall’Imperatore della Cina, ma è stato poi lasciato deperire. Vi è poi il viale degli uomini illustri con i busti degli uomini di cultura catanesi
In realtà però la villa Bellini ha avuto momenti altalenanti. Anticamente, cioè nel ‘700, era nota con il nome di “u’ labirintu” per via delle siepi a labirinto volute dal principe di Biscari. Dopo la sua morte però visse un lunghissimo periodo di abbandono, finché il Comune di Catania riuscì a recuperarlo per portarlo allo splendore con concerti di musica classica, attività culturali e un piccolo zoo.
Qui, oltre a cigni, pesci rossi e anatre, si poteva vedere persino elefanti, scimmie e uccelli. Purtroppo però la miopia della pubblica amministrazione non ha consentito alla villa di mantenere questi standards e oggi la villa Bellini esprime molto meno della sua originaria bellezza.
Prima di affrontare l’argomento che più di tutti interessa il lettore ( dove trovare l’arancino più buono di Catania ?), consentitemi prima di concludere il mio tour per Catania col Castello Ursino, situato in direzione opposta rispetto ai monumenti testé elencati e tuttavia a soli 800 metri da piazza Duomo. Per la sua posizione più defilata è resistito alla grande eruzione che sconvolse Catania anche se subì diversi danni. E’ stato voluto dallo stupor mundi Federico II di Svevia per scopi difensivi, ha poi mutato la sua funzione nei secoli successivi divenendo residenza dei viceré, carcere e attualmente museo civico di Catania. Nel corso dei vespri siciliani fu inoltre sede del parlamento. Trattasi nello specifico di costruzione a pianta quadrata con i ciascun angolo dotato di torri circolari di 30 metri. In precedenza vi erano inoltre altrettante torri mediane, ma attualmente ne resistono 2.
Ecco, questo è in sintesi cosa vedere a Catania in 1 giorno ( almeno nel suo centro). Ora non negatelo: uno dei motivi principali che ci spinge ad andare in Sicilia è la sua cucina: cannoli, cassate e aranci.
I dolci e gli arancini di Catania
Ebbene, dove si mangia il miglior arancino di Catania? Nel corso del mio tour siculo mi sono sacrificato a provarne tanti e ho concluso che gli arancini sono in genere più buoni di quelli di Palermo. La pasticceria Savia, proprio di fronte alla villa Bellini, difende il primato dal 1897. Pura poesia per le papille gustative al burro, al ragù ( alla catanese) , al pistacchio , con spinaci, con prosciutto e tutto ciò che può farti dire “che bontà!”
Il concorrente per antonomasia di Savia si trova però praticamente accanto: la pasticceria Spinella si difende con granite da fine del mondo ( oltre ovviamente che con gli arancini). Non lontani dal Duomo vi sono poi il bar Privitera e I dolci di Nonna Vincenza con i grandi classici della tradizione dolciaria catanese: cannoli e casate over the top. La Pasticceria Pasubio, invece, ha avuto successo con la “BauSette”, torta con sette tipi di cioccolata, e la Carachicca, una torta a forma di chicco di caffè ripiena di caramello, caffè e cioccolato.
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Come raggiungere Catania ?
L’ aeroporto di Catania- Fontanarossa, intitolato a Vincenzo Bellini, è il principale aeroporto siciliano, nonché il sesto a livello nazionale. Benché abbia qualche problemino e in fondo non sia modernissimo, offre la comodità di consentire di raggiungere il centro della città etnea in circa 20 minuti. L’aereo è dunque il sistema migliore per raggiungere Catania, visto che ha collegamenti sia con le compagnie di bandiera che con le low cost ( in particolare con easyjet).
In automobile è collegata in un’ora circa a Messina tramite l’A18 e a Palermo in due ore e mezza in misto tra statale e autostrada che inizia sull’A19. La percorribilità delle strade in Sicilia è però da sempre uno dei misteri italiani.
In treno, tra l’altro, Catania è una delle poche città sicilia decentemente collegate: un volta attraversato lo stretto di Messina da villa San Giovanni, i collegamenti col capoluogo etneo non mancano.
In autobus c’è poi l’imbarazzo della scelta, a partire dal Flixbus.
- L’itinerario di Catania e dintorni in 5 giorni può poi svilupparsi così:
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I dintorni di Catania
- 2 San Giovanni li Cuti, Aci Trezza, Aci Castello, Acireale
- 3 Castello di Catalabianco, Taormina, gole dell’Alcantara
- 4 Etna
- 5a Vizzini, Caltagirone e Piazza Armerina
- 5b Siracusa
Al termine di un tour bello pieno che ha consentito di vedere Catania in 1 un giorno, ci si può quindi dedicare ai ricchi dintorni della città etnea, dintorni che consentono di svariare dagli 0 ai 3000 metri sul livello del mare. Comincerei in particolare dai sobborghi di Catania che tanto evocano i Malavoglia e il carnevale più famoso di Sicilia per poi dedicarmi a località balneari rinomate, al vulcano più affascinante d’Europa e alle gole che tanto senso di avventura regalano.
Per non appesantire eccessivamente questo post. Ho inserito tutto i dintorni da vedere che si trovano a nord di Catania in un post apposito, mentre quelli che si trovano a Sud di Catania li potete leggere qui.
In particolare in questo post sui dintorni di Catania e di Taormina ( clicca per leggerlo) trovate: Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, il Castello di Catalapano, Taormina, gole dell’Alcantara, Etna
Giorno 2
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San Giovanni Li Cuti
In particolare San Giovanni li Cuti, da sempre la spiaggia dei catanesi. Di fatto è una borgata marinara che fa riferimento ad un’antica Chiesa dedicata a San Giovanni battista. “Li cunti” evoca le formazioni di origine lavica e gli scogli particolarmente taglianti erosi dal mare.
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Aci Castello
Situata a circa 8 km da Catania, è famosa per la rocca a picco sul mare.
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Aci Trezza
Località legata ai Malavoglia e per i faraglioni di Polifemo situata a 10 km da Catania
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Acireale
Città termale e barocca gode di una costa bellissima. Acireale si trova a 16 km da Catania.
Terzo giorno
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Castello di Catalabiano
La fortezza araba di Catalabiano è a 42 km da Catania
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Taormina
La perla del turismo balneare siciliano è soprattutto una cittadina ricca di storia, bellezze, monumenti e fascino. In Taormina e dintorni trovate tutto ciò che c’è da sapere e da vedere. Taormina dista 54 km da Catania.
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Gole dell’Alcantara
Le suggestive gole dell’Alcantara sono a 57 km da Taormina e permettono di essere esplorate sia tramite un sentiero che direttamente dal fiume Alcantara tramite il body rafting. Trovate l’approfondimento nell’articolo su Taormina e dintorni.
4 giorno
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Etna
“La montagna”, come è chiamata in Sicilia, dista circa 33 km in linea d’aria da Catania. Sotto il profilo naturalistico è sicuramente il luogo più incredibile che è possibile vedere nei dintorni di Catania. Sempre nell’articolo di cui ho indicato il link sopra trovate informazioni più specifiche.
-> Tutti i dintorni a nord di Catania testé brevemente riportati li leggete per esteso qui
5 giorno
Il quinto giorno pone degli interrogativi: meglio giocarsi la triangolazione Vizzini, Caltagirone e piazza Almerina oppure dedicare una giornata a Siracusa? Le distanze sono pressoché identiche, solo che potrebbe apparire “offensivo” sostenere che Siracusa sia nei dintorni di Catania. Mi rendo tuttavia conto che Siracusa sia pur sempre Siracusa! Per questo, se itinerario prevedesse 6 giorni, avremmo di sicuro tagliato la testa al toro.
Avendo però virtualmente solo 5 giorni a disposizione da dedicare a Catania e dintorni, vediamo in concreto le due alternative, due alternative da raggiungere in macchina ( o ovviamente in moto).
Ipotesi A)
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Vizzini, cosa vedere
Vizzini è un piccolo paese che idealmente si riconnette ad Aci Trezza per essere il luogo di ambientazioni di altre due opere di Giovanni Verga: la “Cavalleria rusticana” e “Mastro Don Gesualdo”. Qui del resto, in un palazzo del ‘700, è stato allestito il museo il Museo “Immaginario Verghiano” con foto e cimeli. Il centro storico si sviluppa attorno a piazza Umberto, dove peraltro si notano Palazzo Verga e il Comune. Al lato si nota salita Marineo, una scalinata riccamente decorata con maioliche e motivi geometrici e floreali. Infine si segnala la Chiesa di San Gregorio con il portale gotico-normanno.
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Caltagirone, cosa vedere
A Vizzini c’ più d qualche elemento che preannuncia che la vicina Caltagirone è famosa, sin dall’alto medioevo e dal periodo della dominazione araba, per la produzione di ceramiche. E, invero, nel museo della ceramica si Caltagirone vi sono 2500 reperti di antichissima realizzazione. La palazzina che sopita la mostra è una deliziosa palazzina liberty. Il simbolo di Caltagirone è però la scalinata di Santa Maria del Monte che collega la vecchia alla “nuova” Caltagirone. Si tratta di una scalinata realizzata nel ‘600 di circa 130 metri e 152 gradini decorati da mattonelle di ceramica. In Sicilia è un aspetto negativo è che gli assi viari principali spesso sono intitolati ai Savoia. Non fa eccezione Caltagirone con piazza Umberta dove si notano i principali palazzi signorili della città. Tra queste vi è il Monte delle Prestanze con le sue eleganti colonne; il Palazzo Crescimanno d’Albafiorita e Palazzo Libertini di San Marco . Da vedere vi è poi la Cattedrale di San Giuliano, la Chiesa di San Francesco di Paola con accanto il tondo vecchio e il belvedere, ovviamente la Chiesa Maria SS. del Monte e…il cimitero monumentale dichiarato monumento nazionale per via dei fregi e delle decorazioni
In molti paesi di una certa importanza situati nei dintorni di Catania a metà ‘800 si diffuse l’idea della passeggiata in un elegante parco. A Caltagirone, accanto al teatro Politeama, si può accedere alla villa comunale con il giardino inglese e una chiara impronta liberty. Non mancano, lungo il percorso, esempi di ceramica caltagironese. Inoltre al centro vi è un palco musicale in stile moresco, nonché la Fontana della Flora. All’interno della villa si possono poi vedere le due scalinate a pannelli maiolicati con la statua della dea romana Cecere, nonché la palazzina liberty originariamente sede di una biblioteca e attualmente divenuta Museo internazionale del Presepe.
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Piazza Armerina – cosa vedere
Con Piazza Armerina non siamo formalmente nei dintorni di Catania, ma in provincia di Enna. La pessima strada necessaria per raggiungerla, rende Caltagirone meno vicina di quella che effettivamente è. Vale la pena tuttavia concludere il trittrico. Piazza Armerina, del resto, la sua visione d’insieme è di grande impatto. Si tratta di una cittadina che conserva il proprio impianto medievale con un centro storico normanno e barocco e una villa romana, la villa del Casale, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità grazie ai suoi mosaici.
Per questo viene denominata città dei mosaici, ma anche città delle 100 Chiese. E’ stata definita Urbs Opulentissima già nell’antichità ed ospita il “palio dei Normanni”. In sintesi la villa romana del Casale copre una superficie di 3.500 metri quadrati di pavimenti a mosaico. Un’opera di straordinario “rigore certosino” che è pervenuta a noi e si estende per le 60 stanze della villa. Scoperta negli anni’ 50 e risalente al IV secolo, si caratterizza per mosaici che raffigurano scene di caccia o animali. Per questo non è stato possibile risalire al proprietario e si ipotizza che fosse di proprietà di un commerciante di animali esotici.
Nei pressi della villa del Casale si può peraltro vedere la Villa delle Meraviglie, villa settecentesca che ospita la collezione della famiglia Cammarata: quadri, sculture, ceramiche, suppellettili, mobile, vasi, marmi.
Il centro storico di piazza Armerina ospita però soprattutto una Cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie, di grande eleganza e per la cui realizzazione ci sono voluti più di 100 anni. Per questo fonde più stili ( barocco e gotico catalano). Notevole anche il campanile di oltre 40 metri, l’unico retaggio della Chiesa precedente all’attuale Cattedrale. Tra le Chiese della “città delle 100 Chiese” si può poi citare San Pietro e poi San Rocco, chiamata anche “Fundrò“, in quanto qui si rifugiarono i monaci benedettini dell’antico borgo rurale così chiamato.
Da vedere poi a Piazza Armerina sono Palazzo Trigona della Floresta, proprio nei nei pressi della Cattedrale, la fontana dei canali, il teatro Garibaldi , la Commenda dei Cavalieri di Malta ( ospitale per i crociati ) e il Castello Aragonese
Ipotesi B)
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Siracusa
Archimede, Caravaggio, l’isola di Ortigia, il barocco, gli scavi archeologici di Neapolis: bastano questi 5 elementi a sintetizzare quel che offre una delle città storiche più belle della Sicilia, compressa per questo nel ruolo città nei “dintorni di Catania”. Essendo tuttavia a meno di un’ora di macchina dal capoluogo etneo, mi sembra giusto tenerla in considerazione. Per questioni sistematiche la descriverò brevemente e non come merita: la città vecchia di Siracusa è sull’isolotto di Ortigia, affettuosamente chiamata “lo scoglio dai siracusani”. Platone la ritenne il luogo ideale per fondarvi la sua città ideale, ma la storia di Siracusa è legata soprattutto ai celebri specchi ustori di Archimede, nonché al mito della ninfa Aretusa trasformata da Artemide. Siracusa, inoltre, ha poi una storia profondamente cristiana: qui è stata fondata la prima chiesa Cristiana d’occidente, qui San Paolo si fermò 3 giorni prima di ripartire verso Roma ( sbarcò a Pozzuoli), qui nacque Santa Lucia.
Questa breve introduzione mi permette ora di accennare alle “cose da vedere” a Siracusa. Per accedere all’isolotto di Ortigia vi sono due ponti, il ponte di Santa Lucia e il ponte umbertino. Da vedere immediatamente vi è sicuramente il tempio i Apollo,successivamente convertito in moschea e poi in Chiesa. Più avanti vi è la fontana di Artemide che anticipa il mito di Aretusa trasformata in fonte. Sulla stessa Oritigia sarà poi possibile ammirare anche la Fonte Aretusa, dove cresce il papiro. A Ortigia, inoltre, vi è il Duomo di Siracusa, antico tempio dedicato ad Atena e di cui ancora si notano le colonne inglobate. Rappresenta il più elevato esempio di barocco siracusano. A due passi dal Duomo vi è poi la Chiesa di Santa Lucia alla Badia in cui è conservata una tela di Caravaggio che rappresenta il seppellimento di santa Lucia. Sempre ad Ortigia vi è poi il castello Maniace.
Stupendo è poi il parco archeologico di Neapolis, dove – tra le tante cose – si può vedere il Teatro Greco, l’Anfiteatro, l’Orecchio di Dionisio e il Tempio di Gerone e la Tomba di Archimede. Da non perdere poi sono il Museo Archeologico Paolo Orsi, le Catacombe di San Giovanni e la Cripta di San Marciano, Museo di Palazzo Bellomo.
Nei dintorni di Siracusa, inoltre, vi è la riserva di Vindicari.
Questo è in sintesi ciò che c’è da vedere a Siracusa.
Non mi dilungo ulteriormente. Tornerò a occuparmi di Siracusa in maniera più approfondita e scriverò prossimamente anche della val di Noto e del ragusano.
- Per ora rammento le pubblicazioni del narrabondo.com sulla Sicilia:
Taormina e i dintorni di Catania . L’area settentrionale della provincia di Catania: Etna, Acireale, le gole dell’Alcantara, Aci Trezza, Aci Castello.
Palermo e dintorni in 4 giorni. Cosa vedere nel capoluogo siciliano? La guida completa.
I dintorni di Palermo Mondello, Monreale, Cefalù, le Madonie, il monte Pellegrino
Steet food a Palermo . Tutti i locali consigliati per lo street food
Dove mangiare a Monreale Qualche consiglio da non perdere
La Sicilia orientale. Sintesi
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Conclusioni
Quest’itinerario su Catania e dintorni in 5 giorni richiede la necessità di disporre di una macchina. Non si può visitare la Sicilia senza una macchina o una moto. Come si è visto è un itinerario molto vario che permette di vedere città d’arte ( Catania, Acireale, Taormina, Siracusa, Caltagirone, Piazza Armerina), località di mare ( Aci Trezza, Aci Castello e la stessa Taormina), nonché località eccezionali dal punto di vista naturalistico ( Etna e gole dell’Alcantara). Per questo è un itinerario che non è mai ripetitivo e offre sempre nuovi stimoli.
Mai stato in Sicilia, ma proprio a Siracusa abita un mio amicissimo che è andato ad abitarci.
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Siracusa per me è la più bella in assoluto. La pace proprio!
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Deve essere molto bella!!! Non sono mai andata in Sicilia!!
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Valentina, è fantastica. Devi andarci!
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Ora sono indecisa tra Sicilia e Puglia.. 🤔🤔
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Dipende da ciò che cerchi, con chi va, cosa ti piace. Meritano di sicuro entrambe.
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