Trekking su monte Olimpo!

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Daniela alle 6 è già in piedi, ma non mi dà fastidio e, anzi, mi alzo anche io volentieri per salutarla. Dopodiché torno a dormire per un altro po’.

Non so che fare sinceramente e all’ostello mi consigliano di andare al monte Olimpo.

Per questo ritorno ancora una volta  alla stazione degli autobus e chiedo un biglietto per la suddetta destinazione.

Tanto ormai la scoperta  di dover nuovamente cambiare autobus e che  Litochoro,  l’ultimo paese raggiungibile con i mezzi, sia in realtà a 20 km dal Monte Olimpo non è più nemmeno una sorpresa.

Né lo è la notizia che dovrei nuovamente prendere un taxi per arrivare in località Prionia.

Per questo motivo, innervosito dalla situazione, dopo aver chiesto informazioni ad un indigeno gentilissimo, decido di farmi tutto il tragitto a piedi costi quel che costi.

Davanti a me la strada asfaltata sale sempre di più, mentre la visibilità diminuisce. Neve e nebbia aumentano sempre di più, ma io – benché faccia oggettivamente freddo –  mi sono legato il cappotto alla vita e sono rimasto a mezze maniche.

Per un’ora davanti a me non vedo nemmeno un’anima vita, poi – quando sento il rumore di una macchina che sta per passare – mi sbraccio il più possibile per fermarla: si tratta di due turisti tedeschi che, con estrema gentilezza, mi fanno salire e scherzano con me.

Assieme saliamo quasi fino a Prionia, ma le condizioni meteorologiche sono pessime, per cui – appena possibile – John, il conducente, decide di invertire il senso di marcia e tornare a valle.

Qui visitiamo assieme un bel monastero, dopodiché torniamo a Litochoro e ci salutiamo.

Io, infatti, avendo assai fame, sono alla ricerca di un locale aperto, ma da queste parti non è facile: il paese è praticamente deserto.

Così, quando scorgo un ristorante aperto in cui non c’è nessuno e il proprietario sta guardando bellamente la televisione, la mia scelta è obbligata.

Non mangio male, ma nemmeno bene.

Comunque  il proprietario è felice di sapere che sono di Napoli, perché uno dei suoi amici gli parla tutti i giorni di Maradona.

Ciò detto, dopo aver terminato di pranzare, vado alla fermata dell’autobus, ma anche qui la biglietteria è un’oasi nel deserto con un bigliettaio che non sa come trascorrere in solitudine le sue giornate.

Io, come al solito, ho comprato un biglietto di andata e ritorno, ma non capisco perché qui in Grecia al ritorno devi comunque andare sempre in biglietteria per andare a farti dare un altro tagliando: il risparmio di tempo dov’è?

Olimpo, voto 6

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