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Torre Annunziata non è di certo una località amena e di ciò che erano i pastifici più rinomati del Regno delle Due Sicilie oggigiorno rimane ben poco.
Ciò nonostante l’odierna fortapasc, pur nel suo estremo degrado, non riesce a nascondere fino in fondo un passato che, prima dell’avvento dell’Italiella, è stato per millenni regale.
Mi riferisco, più in particolare, al sito archeologico di Oplontis, un sobborgo dell’antica Pompei che ospita la villa imperiale di Poppea, una villa che si è mantenuta in ottimo stato e che si caratterizza per l’estrema raffinatezza dei temi pittorici rappresentati, nonché per le soluzioni ingegneristiche ultramoderne.
Il sito, scavato a partire dal 1964, merita di essere visto dopo essere stati a Pompei ed Ercolano, perché solo qui – grazie all’importanza della proprietaria della villa – sarà possibile osservare degli affreschi estremamente eleganti, assieme alla struttura quasi integra dell’edificio.
Raggiungere Oplontis non è affatto difficile: il sito, del resto, è a 2 minuti dall’uscita autostradale di Torre Annunziata Sud ed è ben segnalato. Si visita in una ventina di minuti.
VOTO 8.
« Pranzammo a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al mare. Tutti coloro erano felici d’abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere. A me basta che quell’immagine rimanga nel mio spirito. » |
(Wolfgang Goethe, 13 marzo 1787, da Viaggio in Italia) |