Visita
Se volete conoscere la più grande raccolta di arte romana esistente, andate al Mann;
se volete avere un primo approccio al mondo egizio, andate al Mann:
se volete vedere i più bei mosaici trovati a Pompei, andate al Mann.
Il Mann – ovvero il museo archeologico nazionale di Napoli – rientra, assieme a quello della reggia di Capodimonte, tra i musei più antichi ed importanti del mondo, in particolare grazie alla sua ricca collezione di arte romana.
L’edificio che l’ospita è stato prima caserma di cavalleria, poi sede della università Federico II e, infine, museo a partire dall’ultimo quarto del ‘700.
La struttura, sebbene enorme, non ha spazi sufficienti per esporre tutti i beni culturali presenti.
Si stima, infatti, che i pezzi in deposito siano per numero tre volte superiori a quelli esposti ed occupano ben tre livelli sotterranei del palazzo, nonché un piano del sottotetto.
I reperti sono costituiti essenzialmente da tre sezioni principali: la collezione Farnese con reperti provenienti da Roma portati da Carlo di Borbone ( di cui quest’anno si celebra il trecentesimo anniversario dalla nascita), le collezioni vesuviane ( in particolare pompeiane) e la collezione egizia.
COME RAGGIUNGERLO
Ciò premesso, raggiungere il Mann è molto facile: si trova, infatti, a pochi minuti a piedi dal centro storico di Napoli e, in ogni caso, si può prendere la linea 1 della metropolitana e scendere alla “fermata museo” ( o stazione Neapolis), al cui interno si succedono anche i reperti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi della metro.
COSA VEDERE
Prima di entrare al Mann consiglio, tuttavia, di attraversare la strada e ammirare prima Porta San Gennaro con l’edicola affrescata di Mattia Preti, nonché di fare un giro nella galleria Principe di Napoli.
Dopodiché potete entrare nel portone principale del Mann e iniziare la vostra visita, ma fatelo possibilmente in una normale giornata a pagamento, cioè quando non ricorre una delle “domeniche al museo” o un altro evento di apertura gratuita.
Vale la pena pagare 12 euro ( o 6 a certe condizioni ) di biglietto per evitare più di un’ora di fila per entrarvi o per godersi il museo con calma.
Appena entrati, noterete immediatamente sculture, busti e gemme, ma soprattutto le enormi statue romane della collezione Farnese.
Si tratta di statue finissime che riproducono volti e corpo di personaggi mitologici e storici, spesso di dimensioni veramente imponenti e tuttavia perfettamente conservate. Dopodiché potete accedere al seminterrato, dedicato al mondo egizio, e salire ai piani superiori attraverso una scale monumentale. Nel piano ammezzato, a parer mio, ci sono le cose più affascinanti: i mosaici provenienti da Pompei ed Ercolano, in particolare la stupenda Battaglia di Isso che rappresenta Alessandro Magno e il suo esercito che si batte contro Dario III di Persia. Il mosaico, ritrovato nella causa del Fauno a Pompei, è stato realizzato con circa un milione e mezzo di tessere.
Salendo di nuovo le scale, si accede poi all’ultimo piano passando per lo stupendo salone della Meridiana caratterizzato da affreschi e quadri alle pareti. Qui, tra l’altro, vi è anche “un modellino” dell’antica Pompei realizzata a fine ottocento.
Molto divertente, infine, è passare per l’ultimo salone, in cui sono esposti fumetti, cartelloni di films e oggetti di moda per evidenziare come il mondo egizio abbia influenzato anche la cultura occidentale.
I DINTORNI DEL MUSEO
All’inizio di questa descrizione ho scritto che appena fuori dal museo di può vedere la più antica porta della città e la galleria principe di Napoli. Ecco, se avete voglia, appena fuori dal museo potreste conoscere un mondo. Potreste scendere a piedi fino a piazza Bellini e a piazza Dante osservando le mura greche e magari tornare nel centro storico dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale, oppure spingervi in direzione contraria e addentrarvi nel rione Sanità, il rione in cui nacque Totò e in cui è possibile ammirare – tra le tante cose – i palazzi dello Spagnolo e di Sanfelice, nonché la Chiesa di Santa Maria alla Sanità con le catacombe di San Gaudioso e il cimitero delle Fontanelle. In questo quartiere, per la verità molto popolare, tra l’altro vi sono la pizzeria Concettina ai tre Santi e la pasticceria Poppella, due pit stop quasi obbligati per chi ha appena visitato il Mann. Inoltre, non lontano dal museo e dall’altro lato di via Foria si trova il famoso “real albergo dei poveri” voluto da Carlo di Borbone.
Informazioni utili
Orari di apertura:
dal lunedì alla domenica dalle ore 09.00 alle ore 19.30
Chiuso il martedì.
Biglietti.
Intero: € 12.00
Ridotto: € 6.00
Ingresso serale: € 2.00
Promozione Trenitalia
Per maggiori informazioni rinvio qui
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