Gita a Portici

REGGI5Io non lo sapevo.

Fino a pochi anni fa, quando l’ho scoperta passandoci ripetutamente in motorino, non lo sapevo che Portici fosse così bella.

Talmente bella che re Carlo di Borbone, quando visitò  la villa del duca d’Elboeuf che domina il porto del Granatello, si innamorò dell’amenità del luogo e volle trasferirsi qui commissionando la reggia di Portici.reggia-portici

Della reggia, dal 1935 sede della facoltà di agraria dell’università Federico II, in verità avevo sempre sentito parlare considerandola quasi una reggia minore rispetto alle altre borboniche ( in particolare a quella di Caserta e a quella di Capodimonte a Napoli), ma l’ho visitata per la prima volta solo nel 2014, quando colsi un’occasione al balzo.

Ero, infatti, intento ad accompagnare due amici spagnoli agli scavi archeologici di Ercolano, quando – dopo aver parcheggiato la macchina – vidi la reggia e li “costrinsi” a visitare la reggia con me, reggia di cui non conoscevano nulla.

Alzi la mano chi tra i miei lettori ha mai sentito parlare di questa reggia.

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La conoscete?

Forse di nome se siete nati nella penisola italica o in Campania ( mentre all’estero è praticamente sconosciuta), ma scommetto che non ci siete mai stati.

Eppure, per dirne una, è stata la dimora preferita di Gioacchino Murat.

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La reggia, invero, è caratterizzata da una maestosa facciata terrazzata e munita di balaustre,   ha una pianta quadrangolare e l’atrio attraverso cui vi si accedeva da una cancellata in ferro prima e successivamente, grazie alla cosiddetta strada delle Calabrie  che andava a tagliare in due il parco, è sostenuto da nove volte a pilastri.

Il cortile del palazzo, che in pratica è simile ad un vero e proprio piazzale, presenta sul lato sinistro la caserma delle Guardie Reali e la cappella Palatina, mentre un maestoso scalone  conduce dal vestibolo al primo piano, dove si trova l’appartamento di  Carolina Bonaparte. Da ricordare, in particolare, è poi il salottino di porcellane di Maria Amalia di Sassonia ( poi portato a Capodimonte)

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Attualmente – da tempo purtroppo immemore – la reggia è in ristrutturazione, ma comunque visitabile dal lunedì al sabato, quando cioè l’università è aperta ( sic!).

Ciò nonostante Portici oggigiorno non è una località turistica.

Pur essendo praticamente lungo l’asse Napoli-Ercolano-Pompei di fatto è visitata da pochissimi turisti.REGG6

Ciò, tuttavia, le consente di conservare una certa genuinità autentica che vicine mete turistiche balneari  – penso a Sorrento – hanno perduto. Il porto del Granatello, infatti, è fondamentalmente un porto di pescatori e di “fatica” ed è molto suggestivo anche se la citata villa del duca d’Elboeuf è oggi malridotta. Da qui, quando la giornata lo consente, la vista si perde lungo tutto il golfo di Napoli da Capomiseno fino a punta campanella e sembra di toccare con una mano Capri.

Per vedere il Granatello si può arrivare anche in treno percorrendo difatto la prima tratta della penisola italica, la Napoli-Portici istituita nel 1839.REGI6

Ed è proprio ai treni che è dedicato il museo ferroviario di Pietrarsa, un museo unico nel suo genere che è  stato recentemente molto promosso dalle ferrovie dello stato. Il museo  è lì dove sorgeva il reale opificio borbonico, struttura concepita nel 1840 come industria siderurgica e come fabbrica di locomotive a vapore. Il museo, che tuttora, preserva la statua in ghisa di Ferdinando II di Borbone, è stato teatro  di uno degli eventi più tragici dell’italia unita: il 6 agosto 1863 alcuni bersaglieri piemontesi spararono contro un gruppo di operai in sciopero perché il Governo (occupante) italiano voleva chiudere la fabbrica e sposarla al nord. I fatti in questione capitarono ben prima di quelli di Chicago da cui scaturisce la festività del primo maggio ed è stata la prima strage di lavoratori dell’italia unita.

 

Informazioni sulla Reggia di Portici

Orari di apertura:

  • Dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 19:30 (ultimo ingresso alle ore 18:30)
  • Sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00 (ultimo ingresso alle ore 12:00)
  • Aperture su prenotazione per gruppi di almeno 15 persone

Prezzo biglietti:

  • Intero Museo 5€ | Orto 5€ | Museo+Orto 7€
  • Ridotto Museo 4€ | Orto 4€ | Museo+Orto 6€ (per under 18, gruppi di min. 25 persone, studenti e docenti)
  • Gratuito per under 12 in nuclei familiari.

Contatti:

  • Tel.: 081. 2532016
  • E-mail: segreteria@centromusa.it
  • La Reggia di Portici dal sito ufficiale di Centro MUSA

 

MUSEO  FERROVIARIO DI PIETRARSA

Giorni e orari di apertura del Museo

  • Giovedì dalle 14:00 alle 20:00
  • Venerdì dalle 9:00 alle 16:30
  • Sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 19:30
  • Da lunedì a mercoledì su prenotazione per gruppi

Biglietti e tariffe

  • Ingresso con visita libera e “virtual tour” della Bayard (proiezione in realtà aumentata): 6,00€ intero – 4,50€ ridotto (convenzioni, under 18 e over 65)
  • Ingresso con visita guidata: 8,00€ intero – 6,00€ ridotto (convenzioni, under 18 e over 65)

 

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