- Villa Campolieto ad Ercolano : orari
- Il miglio d’oro.
Devo fare una confessione: per me gli scavi di Ercolano sono molto più belli di quelli di Pompei. Sono sicuramente più più piccoli di quest’ultimi, ma hanno una eleganza e un fascino del tutto particolare che li contraddistingue e affascina il visitatore.
Ciò nonostante Ercolano non è una realtà straordinaria non solo per l’archeologia, ma anche per la maestosità delle ville nobiliari che la attraversano.
Il miglio d’oro – Si trova, infatti, nel cuore del cosiddetto “miglior ‘oro”, l’antica strada regia delle Calabria definita per l’appunto «d’oro» per via dei giardini ricchi di arance, limoni e mandarini da cui veniva contraddistinta. La storia, però, diventa ancora più maestosa allorché Carlo di Borbone – quello che, per intenderci, volle la reggia di Caserta e il teatro San Carlo – visitò la villa del duca d’Elboeuf a Portici e rimase talmente estasiato dal paesaggio dal commissionare la costruzione della reggia di Portici.
- Villa Campolieto ad Ercolano e il miglio d’oro.
Cosicché l’intera corte napoletana, per seguire il re e non disdegnando un panorama che spaziava lungo tutto il golfo di Napoli, decise a sua volta di farsi costruire delle ville lungo tutto il miglio d’oro.
A progettare le singole ville in stile neoclassico e rococò lavorarono architetti del calibro di Luigi Vanvitelli, Domenico Vaccaro, Ferdinando Fuga e Ferdinando Sanfelice, architetti che la nobiltà napoletana si contendevano per assicurarsi la soluzione architettonica più sorprendente.
- Villa Campolieto ad Ercolano.
“Il miglio d’oro” che, per secoli ha attratto viaggiatori e scrittori di tutta europa affascinati dal amenità del luogo, oggi è una strada particolarmente trafficata in cui negli anni – soprattutto negli anni ’50 e ’60 – sono state costruite case popolari facendo perdere all’area l’effetto di cui si poteva godere nell’800.
Ciò nonostante non ha perso del tutto la sua regalità e quando passo in motorino lungo questa strada, strada caratterizzata dai basoli in piena lavica vesuviana, tuttoria mi emoziono.
Sebbene le ville siano spesso purtroppo abbandonate al degrado per mancanza di fondi pubblici e addirittura non visitabili, sono comunque 121 meraviglie una più bella dell’altra (se si considerano oltre a quelle del miglio d’oro, che va sostanzialmente da Ercolano a Torre del Greco, anche quelle dei comuni di Portici, San Giorgio a Cremano e San Giovanni a Teduccio).
- Villa Campolieto ad Ercolano.
Villa Campolieto – Tra queste ville una delle più eleganti ( e meglio tenute!) è sicuramente villa Campolieto ad Ercolano. La villa fu commissionata dal duca Lucio di Sangro prima a Mario Gioffredo e poi a Luigi Vanvitelli.
Si caratterizza per un impianto planimetrico quadrangolare, nonché da quattro corpi separati dai bracci di una galleria centrale a croce greca con al centro una cupola illuminata da quattro finestre ovali. La facciata anteriore a bugnato liscio, con uno zoccolo a bugnato in stucco, presenta due ordini di finestre, con quelle del piano nobile decorate da timpani triangolari. La facciata posteriore, che riprende gli elementi di quella anteriore, è però più interessante per la presenza di un ampio porticato con archi a tutto sesto, che il Gioffredo aveva pensato circolare, ma che il Vanvitelli volle ellittico e a ferro di cavallo, abilmente raccordato all’edificio con due archi ribassati con capitelli tuscanici.
- Villa Campolieto e il miglio d’oro.
Appena entrati si rimane immediatamente affascinati da uno scalone d’ingresso maestoso e elegante che ricorda in piccolo quelli della reggia di Caserta e del palazzo reale di Napoli.
Passeggiando per i saloni si rimane colpiti dalla cupola centrale e dal porticato che dà sui giardini e sul golfo di Napoli. Le decorazioni interne, che spesso riprendo temi bucolici e legati alla natura, cercano poi di sposarsi perfettamente con la campagna che una volta che anticamente avvolgeva la villa.
Molto bello è poi anche un presepe napoletano dell’800.
La Villa attualmente è visitabile solo di mattina, fino alle 13.00, ma gratuitamente.
E’ un peccato che il grosso dei visitatori che frequentano l’area vesuviana e che vanno agli scavi archeologici di Ercolano ( o di Pompei) non la conoscano.
Meriterebbe di essere pubblicizzata e conosciuta dai più.
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