Devo confessarvi una cosa: sono reduce da una “spedizione punitiva” nella valle del Chianti in Toscana che mi ha scosso non poco, ovverosia da un week-end distruttivo e scanzonato assieme ad una banda di balordi – tra cui mia sorella, la più balorda di tutti – in cui persino la colazione è stata a base di vino.
Le giornate sono infatti state scandite da questi ritmi: ci svegliavamo, arrivavamo in un paese, fingevamo di visitarlo, entravamo in una locanda, ordinavo un tagliere con una bottiglia di vino, riprendevamo a respirare, ci spostavamo in un altro paese, rientravamo in una locanda e ricominciavamo il cursus honorum daccapo. E così per altre 4/5 volte fino a sera.
Cosicché, quando sono tornato a casa e ho riacquistato piena lucidità ( si fa per dire), mi sono chiesto perché a Napoli, dove si coltiva da sempre il piacere per lo stare in compagnia a tavola, non esiste la cultura del buon vino da accompagnare semplicemente ad un tagliere.

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Dove si trova Calici & Taglieri
A dare una risposta esaustiva ai miei serissimi interrogativi ci ha pensato Calici e Taglieri, un giovane locale di via Monteoliveto 88 in grado di ampliare la già ricca offerta gastronomica di Napoli e di inserirsi in quel quadro di rinnovamento che sta ultimamente interessando tutto il centro storico.
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La location
Si tratta di un locale piccolo ed estremamente accogliente ideale per trascorrere una serata scanzonata, ma gustosa a due passi dalla centralissima piazza del Gesù. L’arredamento garbato, informale e luminoso strizza infatti l’occhio ad una clientela giovanile e regala, sin da subito, un generale senso di allegria grazie alla nota un po’ “spagnoleggiante” costituita dai prosciutti e dai salami appesi in bella vista che inducono a sbirciare poi l’interessantissima collezione di vini pur esposta in sala.
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Cosa offre
Il nome Calici & Taglieri, del resto, suggerisce già molto di quelli che sono i punti forti del locale in questione: da una parte ci sono i salumi e i formaggi, dall’altra una notevole selezione di vini provenienti da ogni regione italiana.
Qualità e tipicità sono, pertanto, le due parole chiave con cui ritengo di poter descrivere il suddetto locale.

Per quanto riguarda il primo aspetto va sottolineato che la stessa è assicurata dal fatto che i prodotti serviti provengano direttamente da Pan’ e Muzzarell di via Domenico Capitelli 14, dove è facile riscontrare una certa esperienza per la selezione dell’offerta gastronomica. In merito poi alla tipicità, basti dire che da Calici e Taglieri sono molto attenti alla provenienza di tutti i suddetti prodotti, prodotti perlopiù campani o comunque italiani.
Così, in primo luogo, mi permetto di suggerire a chi voglia conoscere questo locale di partire sempre da uno degli eccellenti taglieri proposti.

In Campania non c’è grande cultura del tagliere e, a differenza delle regioni dell’Italia centrale ( Toscana, Umbria e Marche in particolare), da noi l’antipasto è solo ciò che precede il pasto.
L’intuizione di Calici & Taglieri, invece, è stata quella di valorizzare la pur ricca tradizione campana nei salumi e nei formaggi rendendo l’antipasto ( ovvero i taglieri) il cuore del pasto.
Prova ne sia il ricco tagliere campano per 1 o 2 persone che contempla il culatello irpino, la salsiccia piccante di Mugnano del Cardinale, il capocollo nero casertano, il Caciocavallo podolico irpino e il provolone del monaco da intingere obbligatoriamente in una delle marmellate che accompagnano la presentazione.
Nondimeno merita altresì il tagliere italiano con prosciutto crudo di Parma Dop con stagionatura a 24 mesi, il capocollo di Faicchio, il salame nostrano, pancetta cappata IGP, Moliterno Dop, Fiore sardo DOP e il Parmigiano reggiano Bruna Alpina.

Se vi state annoiando a leggere l’elencazione minuziosa di ogni prodotto, sappiate che l’ho fatto non per boria, ma solo perché ritengo che sia il modo migliore per sottolineare l’attenzione, quasi maniacale, che ha avuto chi ha costituito il locale in oggetto in virtù di quella tipicità e quella qualità di cui ho scritto prima. Non ci si fossilizzi dunque semplicemente sui marchi dop e Igp – che pure hanno un valore – ma ci si limiti a riscontrare la genuinità della offerta alla prova del gusto.
Una valida alternativa è poi costituita anche dal tagliere di nero casertano ( con culatello, capocollo, salame e lonzardo di faicco), nonché dal tagliere con 3 e 5 formaggi campani.
Li cito tutti in ordine sparso: gorgonzola a cucchiaio dop, Moliterno dop, provolone del monaco dop, fiore sardo dop, pecorino toscano dop, pecorino bagnolese e caciocchiato del matese.

Non mancano poi altre sfizioserie che pure mettono sempre allegria: bruschette, verdure, la parmigiana di melanzane e la caprese.
Dopodiché si può passare pure i primi.

Al momento ce ne sono cinque, sono tutti di terra e sono: i mezzanelli lardiati, la pasta e patate con provola di agerola, le fettuccine alla bolognese, gli spaghetti alla carbonara e gli gnocchi alla sorrentina.
Nel provarli si nota subito una presentazione semplice senza fronzoli, ma estremamente genuina. I piatti, infatti, risultano essere molto equilibrati e ben dosati negli ingredienti, facendo quasi dimenticare che in realtà state mangiando dei primi impegnativi dal punto di vista calorico .
In particolare mi riferisco ai mezzanelli lardiadi ( che consiglio), un piatto della tradizione contadina napoletana dove quasi vi dimenticherete di mangiare del lardo accompagnato da pomodorini e pecorino limitandovi a godere del gusto.

Non mi dilungo, per il resto, sugli altri primi – i cui prezzi oscillano tra i 7 e gli 8 euro, quindi sono più che concorrenziali – in quanto probabilmente più conosciuti.
Basti in questa sede dire che proporre poche cose significa sempre volerle fare bene: personalmente diffido di quei locali che vogliono fare un po’ di tutto, perché – quasi sempre – significa che le fanno male.
Di contro Calici e Taglieri ci tiene a fare bella figura con pochi tavoli, pochi primi e molta attenzione al cliente, anche grazie alla naturale empatia del direttore Antonio.

Lo stesso ragionamento vale anche per i secondi: mortadella e scamorza con prosciutto alla piastra, salsiccia di nero casertana, tagliata di vitello.
Ci sono poi ovviamente i dolci della pasticceria Di Costanzo ( cheesecake, croccante, mouse al cioccolato, babamisù, rolla alle mandorle), pasticceria rinomata su cui per questo ritengo superfluo soffermarmi.

Un capitolo a parte e un accenno specifico lo meritano, invece, i vini, per scegliere i quali bisognerà studiare un menù apposito e verosimilmente bisognerà farsi consigliare dal personale di sala.
Ce n’è per tutti i gusti, tutti i portafogli e per tutte le regioni italiane, da Sud al Nord: Sicilia, Sardegna, Puglia. Molise, Basilicata, Umbria, Toscana, Piemonte, Friuli, Veneto e Trentino.
A recitare però la parte della leonessa è intuitivamente la Campania, grazie alla presenza di etichette di un certo pregio quali sono sicuramente quelle di Marisa Cuomo dalla costiera amalfitana. Non mancano poi nemmeno la falanghina e il fiano di varia produzione e qualità con rincari assolutamente sempre proporzionati sia per il calice che per la bottiglia.
Io, più in particolare, ho avuto l’opportunità di provare un vino che conosco molto bene e ho sempre apprezzato: “l’atto” delle celebri Cantine lucane del Notaio. Si tratta nello specifico di un rosso corposo e deciso ideale per accompagnare il nostro pasto a base di prodotti di terra.
Il tutto, tra l’altro, viene servito in maniera informale come è informale l’atmosfera che si respira in tutto locale.

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Il conto
“Ok – penserà chi mi legge – mi hai più o meno spiegato cosa si mangia e che si mangia bene, ma quanto costa a persona una cena da Calici & Taglieri?”
Ecco, il conto è un altro aspetto assolutamente positivo che va valorizzato: ritengo, infatti, che in media si spendano 25/35 euro a persona. Molto ovviamente dipenderà dalla quantità e qualità di vino che berrete e, pur non mancando – come già detto – le etichette di un certo pregio, il prezzo di ciascuna bottiglia si attesta in media attorno ai 20 euro.
In conclusione, pertanto, la faccio breve: c’è qualità, c’è la possibilità di sbizzarrirsi nella scelta di vini, l’ambiente è informale, i prezzi sono buoni e sono pure tifosi del Napoli.
Cosa valere di più, dunque?