Scrivere una recensione su Pro loco Pinciano non è affatto facile. Non è affatto facile per plurime ragioni, a cominciare dalla circostanza che si tratta di un locale con una forte identità e pieno di sorprese. E’ infatti, se vogliamo svelare subito le carte senza alcuna voglia di coupe de theatre, un posticino che non può non piacere a tutti: 1) è accogliente; 2) offre un servizio notevole per professionalità e attenzione; 3) dispone di un’offerta davvero intrigante.
In particolare, con riguardo a quest’ultimo aspetto, merita di essere evidenziato che – menù alla mano – da Pro loco pinciano risulta impegnativo ed arduo solo sbagliare ordinazione. Di solito, infatti, si sceglie in ogni caso bene e, invero, risulta riduttiva la presentazione quale locale che fa “pizza e cucina”: è davvero molto di più.

Il locale, del resto, propone la possibilità di optare sia per dei primi rivisitati ( con qualche influenza non si sa perché napoletana) che per la pizza. Propone, tra l’altro, una notevole scelta di vini ( etichette in media a 28 euro) e birre artigianali.
Cosa ha provato il narrabondo di buono? Tante cose, a cominciare dai primi in un climax di emozioni.
Gli gnocchi di semolino alla romana su vellutata di zucca e pecorino ( 15 euro) sono, invero, qualcosa di una delicatezza eccezionale e – per chi scrive – hanno avuto il solo difetto di essere battuti da un altro primo ancora più fantasmagorico: la genovese napoletana di mare con seppia. Si è trattato, in particolare, di una esplosione di sapore per il palato che purtroppo è finita troppo presto.
Il difetto? La porzione troppo striminzita ( 40/50 gr di pasta circa). E, diamine, visto che chi lavora in cucina è veramente bravo, fateci gioire fino in fondo.

Tra i primi “classici” da provare ci sono poi i ravioli freschi, la pasta e patate con provolone…di Formia, nonché delle interessantissime pappardelle con ragù e pecorino.
Eppoi? Eppoi c’è la pizza, una pizza che risulta essere tra le più buone di Roma e che ancora non ha ottenuto la fama che merita. Il pizzaiolo, infatti, sa il fatto suo e sa come lavorare gli ingredienti valorizzandoli con un impasto molto lavorato, leggero e morbido.
Ci sono poi fritti, calzoni, panini e dolci, ma – ascoltate un povero foodblogger che ne capisce poco – non si può prescindere dalla pizza: buona, buona, buona.
L’unico difetto anche qui è nel fatto che la pizza è piccina picciò e, quindi, se è pur vero che si può mangiare dopo aver preso due primi, finisce per non riempire chi è più affamati.
Pro loco pinciano però, si badi bene, non è un locale in cui si va per “sfondarsi”. E’ infatti un incontro con i pensieri, un po’ come fare il bagno per il professor Bellavista ( alias Luciano De Crescenzo): si mangia bene e si può provare un po’ di tutto senza poi uscirne appesantiti.
Prezzi un po’ sopra la media, ma ne vale assolutamente la pena. Superconsigliato.
P.S. Piccola omissione cui rimediare subito: Pro loco Pinciano si trova in via Bergamo 18 non lontano da Porta Pia a Roma ( siamo in sostanza a 15 minuti a piedi da Termini).
Scheda di sintesi della recensione su Pro Loco Pinciano:
- Ottima cucina e attenzione alle materie prime
- Buona offerta di etichette
- Prezzi un po’ sopra la media, ma ne vale assolutamente la pena