- Recensione su Holy Burger a Roma – via Brescia
Sapete una cosa?
A volte andare a fare il guru è doveroso se si vuole sopravvivere al logorio della vita moderna. Meno doveroso è, invece, prendere i pali per strada.

Meglio essere al riguardo più chiari: quando camminate non giratevi – come è capitato al narrabondo – per ricambiare cretinescamente un saluto, giacché esiste la fondata possibilità di andare letteralmente a sbattere contro un palo e vedere per un attimo le stelle.
E così, dopo aver assorbito la botta, è capitato di accedere ad Holy Burger nei locali dell’ex birrificio Peroni che, al netto di qualche frase/immagine un’anticchia blasfema ed evitabile, regalano agli astanti momenti di pura ebbrezza anche se risultano essere ancora sobri.
Perché? Perché da Holy burger – che ha vari sedi sparse per l’Italia ed è un franchising ( nella specie si sta scrivendo della sede di via Brescia a Roma) c’è una certa attenzione alla qualità degli ingredienti, sebbene – tutto sommato – i panini siano abbastanza semplici e per nulla inguacchiosi. Qui, in sostanza, nel panini – se non a richiesta – non troverete mille salsine o intrugli vari, né – invero – composizioni superfantasiose con ad esempio una bella parmigiana di melanzane su provolone del monaco e salsiccia tagliata a punta di coltello. No, cari lettori, da Holy burger la protagonista assoluta è la qualità della carne e, nella specie, un godurioso hambuger di fassona piemontese di 180 gr, piazzato dentro ad un bun morbidissimo , accompagnato da pochi altri ingredienti.
Prova ne sia nella circostanza che l’hambuger della casa ( che si chiama proprio Holyburger) contempla la suddetta fassona assieme al pomodoro, agli anelli di cipolla, alla lattuga e al cetriolo. Insomma, trattasi di un panino semplicissimo senza fronzoli creato proprio per far risaltare la carne.

Chi voglia poi vivere qualche brio in più, dovrà – por forza di cose – optare per il crunch ( dove la fassona è accompagnata dal bacon e dalla scamorza), il costiera ( con treccia di mozzarella di bufala, prosciutto crudo e pesto), il paradiso pugliese ( con burrata e pomodorini) o il carbonaro ( con guanciale e crema alla carbonara) .
Se poi non volete provare la loro fassona e cercare una valida alternativa, molto interessante è il “nordico” ( con panciotto di maiale, taleggio, speck e crema di zucca), il paesano ( con porchetta, scamorza e parmigiana di malanzane), oppure il panino con il pollo ( anche fritto).
Per la verità ci sono anche delle alternative vegetariane, sfizioserie varie ( polpette e fritti) e – per chi voglia mangiare sano – dei poke, ma si tratta di un di più: se si va da Holy Burger è essenziale provare i loro panini.
Peraltro anche i prezzi risultano buoni ( la spesa media – considerando una birra, uno sfizio e un dolcino – è di circa 25/30 a persona) e l’atmosfera è gradevole nonostante il servizio non sia rapidissimo.
Ciò premesso, un difettuccio Holy Burger ce l’ha e coincide con la ragione per cui va elogiato: tolta la carne di grande qualità ( si ripete: la fassona piemontese), i panini non regalano purtroppo quel quid in più che ricerca chi esige un burger che si distingue dagli altri.
Ovverosia: manca quel guizzo in più della cucina per creare panini veramente indimenticabili. In ogni caso è un localino che va provato ed apprezzato se ci si trova in zona.