Gita in Galizia tra il canyon de Sil e le isole Cies (diario del cammino portoghese).

26 – luglio

Arrivare a Santiago per me è anche una scusa anche per  rivedere due amici come Cesar e Lourdes.

Con loro – da pellegrino – non sono mai potuto arrivare a Santiago, ma a Santiago li ho sempre ritrovati ogni volta che ci sono tornato.

L’appuntamento è alle 9.30, proprio dietro al convento di San Francesco da cui  fratello Angel mi vede passare e  si sbraccia per salutarmi  augurandomi una buona giornata.

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E’ emozionante rivedere due amici dopo tanto tempo, ma…accidenti, come sono cambiati, chi li avrebbe mai potuti riconoscere! E, se sono cambiati loro, forse lo sono anche io. Mi devo preoccupare? No, amici miei, in fondo nessuno di noi è cambiato: Lourdes ancora riesce a diffondere l’allegria ovunque vada, mentre Cesar è il sornione basco di sempre. Con loro c’è anche la nipote svizzerotta Sheila. Purtroppo anche dalla Galizia si emigra in cerca di lavoro e – ormai – decine di migliaia di  spagnoli parlano il francese, il tedesco e l’italiano dei cantoni svizzeri.

Oggi, comunque, andremo – stavolta in macchina – in giro per la Galizia più selvaggia e meno turistica. I km da percorrere saranno circa 300 km e Lourdes, per non venir meno alla sua indole didascalica, ci ha preparato – con tanto di fotografie a colori – 5 paginette sull’itinerario che realizzeremo. Inutile ribadire, tuttavia, che io sono un pessimo alunno: la prima tappa della giornata è alle terme pubbliche all’aperto site nella provincia di Ourense, ma io non me ne ricordo il nome. Sarà bene tenere segreta questa mia dimenticanza  a Lourdes, altrimenti si arrabbia.

Successivamente visitiamo un paio di monasteri apparentemente inaccessibili, uno dei quali, quello di Santa Clara, è completamente nascosto dagli arbusti ed è ormai in rovina. La sua visita è comunque molto suggestiva.

Il pezzo forte della gita è, tuttavia, il Canyon de Sil che divide le province di Ourense e Lugo. Qui ci sono un paio di belvedere incredibili, tra cui quello chiamato “i balconi di Madrid”, che ti proiettano direttamente sul Canyon e ti danno la sensazione di volare.

Successivamente, dopo una breve sosta alla “fabbrica della luce”, dove si stava svolgendo una festa, ci fermiamo ad Ourense, una cittadina molto carina e con una cattedrale a dir poco straordinaria

27 luglio –

Giornata tranquilla a Noia, paesino a mezzora di macchina da Santiago, a casa di Lourdes e Cesar. Siccome ieri siamo tornati molto tardi, ci siamo svegliati altrettanto tardi per andare a visitare il centro storico della cittadina. Nel pomeriggio, invece, ce ne siamo andati alla playa de la gafa ( letteralmente “spiaggia dell’ occhiale”) dove ho capito cosa significa fare il bagno in un mare gelido. Prima di tornare a casa, facciamo un breve giro per la festa celtica organizzata in un borgo lì adiacente.

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28 luglio –

Prenotare un biglietto per il traghetto che ci dovrebbe portare alle isole Cies ieri sembrava impossibile. Trattandosi infatti di un parco marino, possono accedervi solo 500 persone al giorno e – a quanto pare – i biglietti sembravano essere esauriti. Decidiamo, ad ogni modo, di andare comunque a Cangas per vedere se qualche pescatore – eventualmente – può portarci clandestinamente sulle isole. La missione sembra delicata, ma invece non abbiamo alcun problema a reperire quattro biglietti per il traghetto per Lourdes, la sua amica Luisa, Antonio e per me.

Le isole sono selvagge al punto giusto per spingerci a camminare verso il faro del capo nord. In totale sono solo 4 km  di r ara bellezza  tra una natura incontaminata e specie animali protette. Il resto della giornata, invece, prosegue su quella che è considerata “la spiaggia più bella del mondo”.DSC02531

Infine, dopo aver ripreso il traghetto per Cangas e aver gustato  il primo gelato decente della mia vita spagnola, Lourdes ci accompagna all’aeroporto di Santiago dove, a mezzanotte, partiremo per Siviglia. Ne è valsa la pena tra scorrere tre giorni con Lourdes e Cesar? Certo che sì.  Sono persone straordinarie che si mettono sempre a disposizione per il prossimo e a cui devo tanto. Per questo motivo sono stato molto felice di rivederli e mi auguro il meglio per loro, ma sono altresì cosciente che la vita ci ha definitivamente divisi. Le nostre esperienze, le nostre realtà, le nostre giornate sono e rimarranno sempre diverse. Di questo un po’ me ne dispiaccio, ma in fondo sono cose che succedono: meglio mantenere vivo il ricordo immortale di due splendide person che ritrovarsi cambiati dopo tanto tempo.

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