Salisbury e Winchester sono due cittadine facilmente raggiungibili in meno di un’ora di treno da Southampton. Entrambe si visitano in poche ore ed entrambe hanno avuto il loro periodo di massimo splendore nel corso del medioevo. Più in particolare Winchester è stata la capitale dell’Inghilterra fino alla caduta dei sassoni e all’arrivo del normanno Guglielmo il conquistatore che, dopo la vittoria di Hastings avvenuta nel 1066, volle spostare la corte a Londra.
Ciò nonostante la cattedrale di Winchester ha continuato ad essere un centro di potere fino a quando i sovrani sono stati incoronati al suo interno.
Fatta questa breve premessa storica, è doveroso porre in evidenza che una visita a Winchester non può che iniziare da quel che resta del palazzo reale che – come spesso è capitato nella storia dell’Inghilterra – è stato quasi interamente distrutto per via di un incendio. L’entrata e il salone d’attesa, tuttavia, ci fanno intuire ciò che doveva essere. Qui, tra l’altro, è possibile ammirare “la tavola rotonda” di Re Artù e dei suoi cavalieri. Il tour prosegue velocemente all’interno dell’imponente cattedrale – nel cui biglietto d’ingresso è ricompreso anche la visita guidata – che merita sicuramente un’oretta di attenzione. La cattedrale – gotica come quasi tutte le Chiese inglesi – è una delle più lunghe al mondo ed è particolarmente ricca di opere d’arte. Qui è seppellita Jane Austen ed è conservata una delle copie più antiche della bibbia. Molto curiosa è, tra l’altro, la circostanza che la cripta sia allagata.
Successivamente, attraversando il fiume e il parco cittadino, ci si può dirigere per il vivace centro della città. Un ultimo edificio degno di menzione è sicuramente l’attuale centro congressi del comune ( the city museum ) che ospita alcuni saloni molto belli. I colleges e le numerose scuole, invece, ricordano nello stile quelli di Oxford e Cambridge.
CONCLUSIONI: Winchester, nel suo complesso, non merita più di una mezza giornata. E’, tuttavia, una cittadina molto vivace. VOTO 7.
Salisbury
Anche le fortune di Salisbury sono molto legate ad un’imponente cattedrale gotica che – a parere di chi scrive – è più bella di quella di Winchester. All’interno del chiostro romanico è conservata, tra l’altro, la “Magna Carta”, ovvero la “costituzione” concessa da Giovanni Senzaterra ( John Lackland ) contenente una serie di principi di cui una parte sono tuttora in vigore. Salisbury, tuttavia, a parte la cattedrale offre anche un paio di Chiese – tutte, ovviamente, gotiche – degne di essere visitate. Il fiume e viottoli del centro sono comunque molto carini e la rendono – anche sotto questo profilo – molto simile a Winchester.
CONCLUSIONI: la cattedrale all’esterno è straordinaria. Il centro è carino . VOTO: 7
Diario di Salisbury.
Il treno con cui sono arrivato a Salisbury è il più scomodo che abbia mai preso. Lo spazio tra un sediolino e l’altro va bene per uno gnomo, giammai per una persona di altezza umana. Purtroppo piove, ma è anche vero che – secondo me – una città come Salisbury va visitata solo con la pioggia. Nel varcare la soglia di un paio di Chiese, tra cui una anglicana, rimango un po’ deluso pensando di aver già visitato la famosa cattedrale, ma per fortuna mi sbaglio e ho modo di ovviare a tale delusione. La cattedrale è, infatti, in tutt’altra zona e – appena la intravedo – ne rimango subito estasiato. Senza accorgermene entro direttamente nel chiostro da un’entrata laterale e non faccio nemmeno il biglietto d’ingresso (meglio così!). Mi colpisce sapere che ben 27 articoli della Magna Carta sono ancora in vigore. Vorrei andare anche nella vicina Stonehenge, ma – non disponendo di mezzi per raggiungerla velocemente e dovendo partire per l’isola di Wight – sono costretto a rinunciarvi. Il panino del pub, comunque, era buonissimo.
Diario di Winchester.
Quest’anno il 5 maggio in Inghilterra è un giorno festivo e, per questo motivo, la stazione periferica di Southampton è totalmente desertica. Mi sembra di essere nel film hooligans e non c’è un’anima cui chiedere un’informazione per sapere se un qualche treno passerà da qui. Mentre facciamo i biglietti alle macchinette automatiche, scopriamo – tra l’altro – che chi compra tre biglietti paga di meno rispetto a chi ne prende due. E’ un’assurdità – tutta inglese – di cui tenere conto anche quando non si è in tre. Fatta questa digressione, la netta sensazione che qui non passerà alcun treno ci induce ad incamminarci verso un’altra e non meno mesta stazione. Ad ogni modo il tragitto verso Winchester non dura più di 15 minuti effettivi. Quel che resta del palazzo reale è molto curioso e vedere la tavola rotonda è un sfizio. La cattedrale all’esterno non mi colpisce come quella di Salisbury e il biglietto d’ingresso costa uno sproposito. Se non altro, riusciamo a beneficiare dello sconto studenti anche se studente io non lo sono più. La visita guidata è oltremodo pedante e defatigante, ma comunque ricca di spunti. Mi colpisce moltissimo la cripta allagata. A volte anche un difetto dona fascino. Percorrere la scala del pellegrino mi affascina. Del resto non potrebbe essere diversamente per chi, come me, ovunque si sente un pellegrino. La biblioteca è piena di libri antichi e in ogni salone i solerti custodi “ci aggrediscono” distribuendoci depliants informativi. Gli inglesi ci tengono a valorizzare ogni inezia e svolgono sempre le loro mansioni con estrema diligenza. L’atteggiamento è inverso rispetto a quello dei custodi italiani che sono buoni solo a poltrire e a chiacchierare del più e del meno tra di loro. Appena usciti della cattedrale, ci fermiamo nel giardino adiacente dove molti inglesi stanno facendo un pic nic. Noi, invece, andiamo a prendere il the delle 16.00 per sentirci inglesi per un giorno. La passeggiata prosegue per il corso principale della città, poi all’esterno di qualche colleges.