Alzi la mano chi non ha mai pensato: “oggi mangio solo gelato”. È un desiderio – diciamolo – che soprattutto nei gelatomani più estremisti si manifesta molto spesso e che però raramente può trovare piena soddisfazione.
Ad immaginare questa possibilità ci ha, tuttavia, pensato negli anni ’90 una gelateria in provincia di Salerno ( nella specie da Matteo a Lancusi) che, con un’indole beffarda e stravagante, proponeva ai suoi clienti dei gusti davvero inusuali come pasta e fagioli, spaghetti con le cozze, risotti, bistecche e digestivi.
- Dove si trova Gelato d’essai
Con “Gelato d’Essai” di Geppy Sferra a Roma ( via Tor De’ Schiavi 295, quartiere Centocelle) si è però voluti andare decisamente oltre con un gelato che non è semplicemente al gusto di qualcosa, ma diventa l’occasione per essere assaggiato assieme a pietanze che mai avremmo potuto accostare tra loro.

Si tratta essenzialmente di una vera e propria sperimentazione di cucina futurista, roba che farebbe impazzire Marinetti e tutto quel movimento che, a inizio ‘900, voleva abolire la pastasciutta. Infatti, nel manifesto della cucina futurista, Marinetti scrisse: “Si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia“, per cui – per tornare alla riflessione iniziale – non è forse un bel pensiero e un bel sogno mangiare gelato in ogni variante?
Per il futurismo infatti ogni aspetto della vita doveva essere interessato dall’innovazione, anche a tavola nella ricerca di odori, sapori, forme, colori e soprattutto abbinamenti. Per questo, nell’elaborazione delle 7 regole del pranzo perfetto, venne ribadita la necessità dell’originalità assoluta delle vivande con 10, 20 sapori da gustare in pochi attimi in modo da poter “riassumere un’intera zona di vita”.
Ecco, io – che a Roma pure ci passo spesso, ma senza addentrarmi nei meandri dei quartieri romani-romani – ho potuto riassumere “un’intera zona di vita”, quella da me più apprezzata, scoprendo un ristorante del gelato che non avrei mai conosciuto se non fosse stato per l’ennesima pregevole intuizione di un grande cultore della finezza culinaria.
Da Gelato d’Essai non aspettatevi dunque una location particolare: di fatto è una gelateria, peraltro una buona gelateria, con pochi tavolini.
Quando ci siamo stati – era un sabato sera – i gestori si sono pure scusati in mille modi con noi per la mancanza di una sedia, distrutta nella stessa giornata da un avventore di peso.
Trattavasi tutto sommato di un inconveniente che è stato poi facilmente risolto, ma ho davvero molto apprezzato la sincera costernazione con cui hanno cercato di porre rimedio ad un disagio temporaneo.
Tanto premesso, cosa si mangia da gelato d’essai?
Il menù cambia, però posso raccontarvi quello che ho mangiato io e che ho spilluzzicato negli altri piatti.
Prima di tutto il cockail di benvenuto ( anzi, per usare una terminologia futurista, una polibibita) con prosecco e una bruschetta con olio e…gelato.
Signori, era buona!
Dopodiché, menù alla mano, si palesavano innanzi a me due strategie: o cercare di ordinare tutto ciò che negli accostamenti può essere più simile a ciò che mangiamo di solito, oppure osare il più possibile.
Essere appunto futuristi anche in qualità di clienti.
Io ho scelto di essere futurista.
Perché il futurismo gastronomico praticato dal locale in questione non è mica frutto di pura pazzia, ma è espressione di una fantasia studiata che mira a creare un piatto salato partendo dal gelato.
E così si possono scegliere all’interno del menù, tre tipologia di piatti: il gelato e l’orto, il gelato e la fattoria, il gelato ed il mare.
Scordatevi quindi la suddivisione in primi, secondi, contorni e desserts: è passatismo accademico che qui non attecchisce. Chi voglia può, invece, optare per una combo che permette di scegliere un piatto per ognuna delle summenzionate sezioni.
Quanto a quella relativa al “gelato e l’orto” contempla: a) insalata di patate, fagiolini, pesto con gelato al pino; b) crema di patate, bieta e funghi con gelato alla nocciola; c) verdure grigliate con gelato allo yogurth; d) Cous cous al ragù di verdure con arachide; e) Spaghetti di zucchine e mandorle con gelato di ricotta.
Attenzione: spaghetti di zucchine, non con zucchine. Provarli nel mix con la ricotta è sorprendente, una emozione sorprendente.
Lo stesso dicasi per quanto propone la sezione “il gelato e la fattoria”.
Ad esempio il pollo con peperoni e gelato al fiordilatte ( buono), lo spezzatino di vitello con nocciola, quello di maiale con sorbetto all’ananas, la pizza con sorbetto al fico.
È, tuttavia, la sezione “gelato e il mare” ad avermi lasciato sbigottito in un climax di sensazioni inedite.
Io ho essenzialmente mangiato una zuppa di pesce con sorbetto. Esatto, una zuppa di pesce con sorbetto! Me lo hanno pure spiegato quello che c’era dentro, ma non lo ricordo. So solo che nello stesso piatto c’erano delle cozze, un pesce e del gelato. Ricordo però che il piatto mi ha sorpreso ad ogni assaggio. A onor del vero la sezione in questione propone anche salmone con pompelmo e zenzero, baccalà e kumquat ( agrumi cinesi) con passion fruit, sgombro con gelato al caffè, ma poco importa.
Il coraggio di portare una idea del genere deve prescindere dal limitarsi a riportare il menù, anche perché – come già detto – quest’ultimo è destinato a mutare ed evolversi continuamente a seconda delle stagioni e dell’estro.
In ogni caso infine la cena si conclude col dessert. Gelato d’essai offre diversi dolci e le crepes, ma soprattutto i gelati.
Che cena a base di gelato sarebbe se non si concludesse con il gelato?
Tanto più che, dopo averlo provato come “ingrediente” di piatti più complessi, bisogna capire fino in fondo come è.
E, vi dirò, è buono, davvero buono.
Il gelato ai fichi ad esempio a me è piaciuto molto.
Nel complesso dunque l’esperienza è stata più che positiva: Gelato d’Essai offre infatti qualcosa di originale con i modi gentili e con il senso dell’accoglienza dei gestori. I prezzi probabilmente risultano eccessivi ( nella specie 40 euro a persona) , ma in fondo è questa l’unica pecca che può essere contestata.
Assaggerei volentieri (prezzo a parte). Ricordo di avere gustato gelati “salati” (non usati con altri cibi, era salati per conto loro) ma non mi piacquero. Questa idea è differente, da provare.
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Assolutamente da provare. E’ una idea originalissima che merita almeno la prova. L’esecuzione poi non delude.
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