Il mio primo viaggio da solo.

Il mio primo viaggio da solo non è stato da solo, ma è semplicemente stato senza i miei genitori e ha coinciso con il mio primo viaggio aereo. La notte prima di partire non riuscì a dormire, dopodiché i miei genitori mi accompagnarono all’aeroporto e mi fecero aggruppare ai ragazzi della solita “vacanza studio” in Inghilterra.

Avevo 14 anni e con me c’era Marco – già stramboide e con il profilo del serial killer in erba – che, appena salito sull’aereo, mi fece preoccupare mostrandomi che l’ala dell’areo poteva sembrare rotta.

Il nostro alloggio era all’interno del college di Uxbridge, un sobborgo di Londra. Era un posto stupendo con un vero e proprio appartamento a disposizione per ogni 3-4 persone, un bar in cui giocare a freccette la sera, campi di calcio in erba e una mensa in cui si poteva accedere portando una tessera. Siccome però mi scordavo ogni volta la tessera “a casa”, l’addetto al controllo finiva per timbrarmi il braccio per attestare che ero già passato. Chi ci serviva però era proprio simpatica: sorrideva sempre.

Di mattina facevamo lezione di inglese. Io ero nel gruppo intermedio e in classe c’erano tutti italiani, in particolare di Firenze e di Vieste: Rocco, Mario, Andrea, Martina, Concetta, Luana, Ilaria, Francesca e poi non ricordo più. A farci da insegnante c’era un tipo simpatico con i capelli rossi che però se ne andò dopo pochi giorni facendomi dispiacere e venne sostituito da un altro ragazzo con i capelli rossi  secco e altissimo che veniva ritenuto dai più per questo motivo orribile. E così io mi dispiacevo nuovamente in quanto pure secco e altissimo.

Nel pomeriggio la professoressa Petroni ci portava a fare una passeggiata al centro di Londra, ma senza azzardare cose troppe impegnative. Siccome eravamo molto lontani dal centro, ci toccava fare un bel po’ di metropolitana ed era una cosa assai stancante. Epperò Londra mi piacque un sacco. Visitammo Covent Garden, Carnaby street, il Big ben, Westminster, regent’s park, i magazzini Harrods e il museo delle cere di Madame Tussauds. Facemmo pure una gita in barca sul Tamigi, credo. O forse mi confondo con un altro viaggio a Londra.

Durante il viaggio feci molta amicizia con due ragazzi di Contursi Terme. Si chiamavano Diego e Danilo. Danilo era fortissimo a pallone, mentre Diego era molto tifoso del Napoli. Con loro andavo tutti i giorni al mc donald’s.

Nel college c’erano poi delle macchinette automatiche e  io divenni assuefatto ad  una bibita  che mi piaceva molto e che non si vende in Italia: la  lilt lilt. Non mi sono mai accorto che il sapore è lo stesso della fanta!

Ricordo bene che il college ci organizzò anche due gite molto belle. Una per visitare il museum of London, in cui appresi che Londra nel 1666 subì un gravissimo incendio, l’altra dalle parti di  Birmingham al castello di Warwich  e  a Stratford on avon dove sarebbe nato Guglielmo Shakespeare. 

Il college organizzava anche delle feste o la visione di film. Persino uno di James bond che ritrovai a vedere quasi da solo perché quasi tutti optarono per  un altro film trasmesso in contemporanea.

Il viaggiò durò esattamente 14 giorni e mi sembrò di essere stato lontano un sacco di tempo.

Tra l’altro allora non andavo molto d’accordo con le macchine fotografiche e credo che di quella esperienza non esista manco un’immagine.

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