
Scrivo questa recensione a 24 ore di distanza dalla mia sortita nel ristorante la Pergola di Capaccio per commentare un’esperienza che non mi ha lasciato ciò speravo di trovare.
Procediamo per gradi.
La struttura è sobriamente elegante ma severa, mentre la cucina è quella propria della tradizione locale sia per quanto riguarda i piatti di terra che per quanto riguarda quelli di mare.
Dell’offerta proposta ho esordito con il caciocavallo fuso con pomodorini secchi ( una bomba calorica difficilmente gestibile) e con la tartare di gamberi con mousse di yogurt di bufala ( con uno yogurt molto intenso), dopodiché ho assaggiato i primi: a) ravioli ripieni di ricotta di bufala al tartufo nero; b) ragù napoletano; c) genovese di tonno; d) ravioli ripieni con pomodorini gialli e guanciale croccante.

Comune denominatore di tutti e quattro i piatti è che, a fronte di una porzione di pasta di soli 40/50 grammi circa, essi siano apparsi impegnativi sotto il profilo calorico per via del ricorso a olio e burro in quantità probabilmente eccessiva. Tanto è vero che nessuno dei commensali – men che meno chi scrive – è riuscito ad arrivare ai secondi o ai dolci. I prezzi, per il resto, sono assolutamente nella norma, mentre il servizio può sembrare frettoloso.
In definitiva, dunque, il ristorante la Pergola non mi ha lasciato molto, tanto da essere a corto di parole e rendere difficile la stesura di questa recensione. Ci tornerei per una seconda chance? Sì, se capita, ma non ordinerei le stesse cose e incentrerei le ordinazioni direttamente sui secondi.