Marzapane a Roma

Marzapane a Roma, la delusione del 2021.

Dal nostro inviato a Roma

Pronti, via, si riparte con le riapertura dei ristoranti e delle terrazze romane! Incuriositi dalle recensioni positive e dell’approccio in controtendenza dei tanti Masterchef, optiamo (non dopo tante riflessioni) per Marzapane quale location ideale per una cena a metà tra lavoro e tempo libero.
Premesso che la terrazza ed il personale creano un giusto ambiente per la sera, e che il menù (almeno sulla carta) promette bene, le nostre aspettative vengono subito deluse nonostante la nostra scelta cada sul menù degustazione da 5 portate (65€).


In ordine, dagli antipasti assaggiamo “gamberi rossi e prosciutto” e “quaglia alla brace”. Del primo antipasto mi preme sottolineare che il sapore del gambero scompare completamente tra il prosciutto e soprattutto dal letto di pomodorini su cui è adagiato. Ciò che mi lascia maggiormente perplesso del piatto è che ogni ingrediente non è stato “coccolato” né “insaporito”. Immagino che il gambero poteva invece esser leggermente marinato con zeste di limone, olio e pepe; i pomodorini salati e conditi prima di essere piazzati sul piatto.

Insomma il primo piatto è una grande delusione che lascia immediatamente trasparire la insoddisfazione del menu al quale ci siamo affidati. Il secondo antipasto, come da nostra richiesta prontamente accontentata dallo chef, è stato quaglia alla brace e fondo cremoso.

Difficile per me giudicare il piatto. Non mancava di profumi ed affumicata, anche se la “crema” era troppo persistente.

Di certo il piatto non aveva una struttura da antipasto..
Tra i primi (fig. 1), anche se avevamo segnalato la nostra “non preferenza” rispetto alle animelle, ci viene proposto dalla cucina un risotto aromatizzato al rognone.

Tutti e tre i commensali, dopo 2 forchettate abbiamo spontaneamente deciso che il piatto non riscontrava i nostri gusti.

Non si trattava del sapore o aroma del rognone, piuttosto di una quantità di formaggio oltremodo preponderante.

Tra i secondi (fig. 2) abbiamo assaggiato (su nostra richiesta) il maiale con peperone arrosto. Anche questo piatto una completa delusione, peperone freddo posizionato su carne tiepida (contrasto per nulla apprezzato e credo neanche studiato), carne che si presentava “al sangue”, cottura verosimilmente non indicata per tale tipologia di carne.

Come dolce abbiamo assaggiato sia il cornouts alla crema che la caprese con face di cacao. Interessante la seconda scelta, mentre la prima rientra nella media (ben sotto la sufficienza) di tutto il menu.
Al fine di analizzare nel dettaglio il conto finale (di circa 85€ cadauno), vale la pena ricordare la scelta di un vino rosso, che personalmente ho trovato particolarmente fruttato e buono, nonché di un passito finale.

Sulla scelta del vino, ad onor del vero, devo sottolineare una carta ristretta ma ricercata ed il personale di sala che ci ha aiutato nella scelta finale.

In definitiva, al di là delle aspettative probabilmente troppo alte, rimane una esperienza piuttosto deludente.

Con 80€ a testa, si può mangiare alla grande a base di pesce, ma in generale si deve mangiare bene.

Mi sento per questo motivo, in riferimento alla mia esperienza, di sconsigliare il locale.

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