Lo so, lo so già cosa starete pensando.

Cari lettori, è da un po’ di tempo che non ci ritroviamo più su questi canali, ma sappiate che il narrabondo – per tutta la durata della sua assenza – stava semplicemente cercando di ambientarsi ad una nuova vita.
Non pensiate però che l’attesa sia stata vana, giacché di posticini interessanti ne ha scovati diversi.
Il primo di questi che merita una recensione è piaciuto particolarmente alla mia collega Francesca e, solo per questo motivo, vale un punto di più.
Il locale in questione, più in particolare, si trova a Roma in via Ancona 33 ( siamo nei pressi di Porta Pia) e si chiama Lime. È un locale stravagante che propone piatti di tutto il mondo e permette anche di assaggiare due piatti a scelta a metà. Sebbene le porzioni non siano abbondantissime, si nota la mano delicata dello chef in cucina e una lodevole attenzione per i particolari senza alcuna ridondanza. E dunque, signori miei, potrete sbizzarrirvi nella scelta seguendo le proprie corde senza timore di sbagliare.

Nello specifico, tra i piatti che mi sono piaciuti di più, ci tengo a citare il Kokoda, piatto delle isole fiji a base di polpo con una salsa di cocco , lime, pico dei gallo e patata dolce. Il sapore della salsa mi ha ricordato molto il ceviche peruviano ( del resto ci sono diversi ingredienti comuni), ma era di una delicatezza tale da non intaccare di certo il gusto polpo. Buono anche il pulpo alla galiziana.
Da segnalare vi è poi il pollo katsu, piatto giapponese costituito da filetti di pollo fritto impanati e accompagnati da quattro salse. Nello specifico la frittura era semplicemente perfetta: croccante, gustosa e “pulita”.

Ho poi assaggiato il Durum Kebab dalla Turchia ( wrap con pollo e patate), il Xim Xim brasiliano ( bocconcino di pollo con latte di cocco, burro di arachidi, lime e zenzero) e il cous cous tuinisino con salsa all’harissa piccante, polpo, zucchine, yogurt e mandorle.
Pollo e polpo, insomma, sono dunque gli ingredienti principali che connotano gran parte dei piatti. Va detto, tuttavia, che vengono declinati in mille variabili da tutto il mondo e rendono sorprendente ogni boccone. Il locale poi, per quanto piccolino, risulta essere accogliente e piacevole; ciò anche grazie ad un personale che fa di tutto per mettere il commensale a proprio agio.
Tra l’altro è molto interessante la “formula pranzo” che consente di ordinare due tapas a propria scelta, un assaggio di dolce ( di solito è la cheesecake al mango e al frutto della passione) e un caffè per 15 euro. Davvero niente male se si tiene conto della qualità offerta.
Ciò premesso, devo ammettere che la prima volta in cui sono andato da Lime non mi sono goduto appieno l’esperienza: avevo troppa fame e troppa fretta per cogliere certe peculiarità. Per fortuna però ci sono poi tornato con il mood giusto.
Scheda di sintesi:
Lime restaurant – Roma, via Ancona 35
- Sapori inconsueti per palati alla ricerca di sorprese
- Buon rapporto qualità / prezzo
- Personale gentile e attento a venire incontro a qualsiasi richiesta
- Atmosfera rilassata
- Adatto anche per aperitivi e cockail.
“una nuova vita”
matrimonio?
trasloco?
cambio di sesso?
"Mi piace""Mi piace"