Tribunale di Salerno – sezione lavoro – 9 gennaio, ore 11.20.
Stamattina ero seduto ad un bancariello nei corridoi del tribunale in attesa del mio turno, quando un tipo alquanto bizzarro ha iniziato a spiarmi il display del cellulare e poi, subito dopo, a tempestarmi di domande dando così avvio ad un monologo del tutto surreale : “vuje sit avvocat?”; “Facit pure ‘o lavor?”; “Bravo, statemi a sentire. Io tengo un problema […].”
Per cinque lunghissimi minuti non sono riuscito a svicolarmi, dopodiché è arrivato un mio conoscente e con una scusa mi sono congedato dal mio interlocutore che, nel ringraziarmi per la consulenza volante, mi voleva persino pagare l’onorario: “avvocà, ve lo porto un caffè?”
In sintesi – troppo in sintesi – voleva sapere al volo se gli conveniva fare appello per una causa che aveva perso in primo grado. Direbbe Totò: “mica sono fiaschi che si abboffano”.
E’ iniziato il 2015.