Negli ultimi mesi, dopo tanti anni, ho riscoperto la routine, gli orari e ritmi ripetitivi. E sapete una cosa? Mi è piaciuto. Mi è piaciuto alzarmi presto la mattina, ambientarmi in un nuovo quartiere, conoscere persone e sentirmi quasi protetto. Per me entrare in un bar ed essere accolto ogni giorno come una persona cara è stata una sensazione pari rispetto a quando ho scalato una montagna di quattromila metri e mi ha fatto capire che sì effettivamente l’adrenalina, l’avventura e la scoperta sono belle cose, ma nulla in confronto alla famiglia. Per questo motivo ho deciso di costruire qualcosa, qualcosa che mi realizzi davvero e non mi renda un fuggitivo perenne. Tornerò a viaggiare? Sicuramente sì, ma con uno spirito diverso: il viaggio, se non ti insegna qualcosa, non ha senso e a me ha insegnato che bisogna avere uno scopo nella vita.
A presto!
ma anche raccontare questa nuova avventura potrebbe essere una avventura… no?
ti aspetto!
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Il saggio narrabondo. Mi piace!
In bocca al lupo per questa tua nuova dimensione e… per un ritorno al viaggio più consapevole.
Cris
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Spero che la tua sia solo una pausa – momentanea – dai viaggi ma non dai racconti qui sul blog!
A presto 🙂
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Accipicchia, che scelta difficile.
Certo la sedentarietà ha i suoi lati positivi, ma prima o poi la voglia dello zaino in spalla riemergerà prepotente, ne son certo.
Ciao.
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