- Rafting in Calabria sul fiume Lao.
Le gole si restringono, un arbusto oscura il passaggio, il timoniere intima i comandi da eseguire, eppure nemmeno negli attimi più concitati i membri dell’equipaggio sembrano avere il volto della tensione. Anzi tutti sono divertiti davanti all’imminenza dell’urto come se fossimo su quello che dalle mie parti si è sempre chiamato ” tozza tozza” e che nel resto del mondo è noto con il nome di macchina autoscontro.
Il rafting, d’altronde, è uno sport meno pericoloso di ciò che sembra e praticarlo piace sempre di più fondamentalmente per due motivi. Il primo è che non si possono non possono non amare la natura selvaggia, i paesaggi scavati dalla roccia, i raggi di sole che squarciano il fiume, la scoperta di ciò che c’è oltre ogni orizzonte. Il secondo coincide con l’adrenalina che regala a chi si sforza di pagaiare al ritmo richiesto per andare nella giusta direzione.
- Fare Rafting in Calabria sul fiume Lao.
Orbene, in Italia uno dei luoghi più incantevoli per praticare la suddetta attività è sicuramente lungo il Lao, un fiume molto fortunato che nasce in Basilicata nel bellissimo parco nazionale del Pollino e sfocia, dopo appena 66 km circa, nel territorio di Scalea.
Ho scritto poc’anzi che il Lao è un fiume fortunato perché la sua lunghezza limitata gli permette di essere limpido, cristallino e addirittura potabile fino al mare. Tale circostanza favorevole è, tuttavia, ricambiata dal Lao che, nei secoli, ha creato delle gole particolarmente incassate e suggestive dove gli appassionati di rafting e canoa possono davvero divertirsi.
- Fare Rafting in Calabria sul fiume Lao.
Prima di passarci si intravede il paese Laino Castello, borgo situato a 545 metri di altitudine che è abbandonato negli anni ottanta in seguito ad un grave dissesto. Accedervi è inibito da una transenna, invero troppo poco per dissuadermi dal girare per le sue stradine totalmente deserte in pietra a gradinate ripide e tortuose.
- Laino Castello – cosa vedere
Quasi nessuna delle abitazioni è chiusa e così sono riuscito anche a sbirciare il mobilio e le lenzuola che sono state lasciate al momento dell’esodo di massa.
Mentre giravo, sono entrato persino in due casette con la porta aperta e ho pensato a come sarà stato difficile per gli abitanti dover abbandonare la propria dimora. Sono così arrivato a San Teodoro, la Chiesa del paese che – molto a malincuore – ho scoperto essere stata del tutto spogliata dei suoi marmi in stile amalfitano.
- Borgo Laino castello – cosa vedere
Sono sceso, dunque, dalla collina con la sensazione che mi connota ogni volta che sono in Calabria e non è difficile immaginare. Eppure Laino borgo, ovvero “la nuova Laino”, è un piccolo centro molto ordinato e a modo. Qui opera un macellaio che prepara salsicce, soppressate e una ‘nduja che è la fine del mondo, inevitabile fermarcisi per tirarsi su di morale. “Basta metterci un filo d’olio e accompagnare il tutto con un bicchiere di vino”, più o meno i consigli del simpaticissimo macellaio si concludono tutti così. Sono sicuro che, se per caso vivessi Laino, diventerebbe il mio miglior amico e, come la maggior parte dei trenta/quarantenni che vi abitano, mi dedicherei sicuramente ad una delle attività che si organizzano.
Attività sul Laino – Rafting e non solo
Mi riferisco alla mountain bike, al torrentismo, al parco avventura “Gioia”, alle passeggiate di trekking lungo il Pollino, ma soprattutto al già citato rafting.
Solo a Laino operano tre società, la più affermata delle quali è il “centro canoa e rafting lao pollino”, in cui – tra le tante guide – c’è l’istrionico Mefisto,diabolico caronte che sul casco ha delle corna e guida i membri del suo equipaggio chiamandoli “schiavi”. Io conosco il vero nome di Mefisto, ma non lo rivelerò, perché i segreti vanno sempre mantenuti.Anche perché Mefisto è molto bravo ad illustrare tutti i segreti del Lao che – oltre alle gole – regala altri innumerevoli paesaggi di pari bellezza. Tra questi vi sono sicuramente le sorgenti naturali capaci di destare stupore anche nelle persone più ciniche.
Eppoi c’è il rafting medesimo, adrenalina pura che rende divertente persino lo sbattere contro la sterpaglia o, il che è ancora peggio, contro le rocce. Io, che sono uomo di mare e non di certo uomo d’acqua dolce, almeno un paio di volte l’anno devo farlo per forza. Mi dà energia, mi rivitalizza, mi rende euforico, vivo.
E invero, per praticare questo sport, non c’è nulla di meglio del Lao, perché – molto sinceramente – fare rafting qui ha qualcosa in più che altrove non si trova.
Sarà amore per i luoghi selvaggi e romantici o solo per il peperoncino?
Chissà!
Che posti meravigliosi e che esperienza interessante, grazie per avermi fatto provare questa emozione☺️ buon lunedì
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Grazie Sarina, buona settimana a te!
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