Via dei Tribunali a Napoli è per antonomasia la via della pizza. Qui sorgono alcune delle pizzerie più rinomate e più popolari che, a partire dagli anni 2000, sono diventate meta di pellegrinaggio di quei turisti che vogliono assaporare un’autentica pizza napoletana.
La pizzeria Di Matteo, che ha avuto il suo momento di gloria quando Bill Clinton si mangiò per la strada una loro “pizzetta a portafoglio”, rientra sicuramente in questa lista, ma a dirla tutta io sinceramente non mi spiego il suo successo.
Se passerete nei suoi paraggi, noterete ad ogni ora una fila di persone che si è messa in lista e attende da tempo per entrare nel locale.
Per ingannare l’attesa è tradizione mangiarsi una frittatina e qualche crocché in strada, ma non si distingue rispetto a quelle di altre pizzerie meno rinomate.
Dopodiché, per come si viene trattati, si ha la sensazione di essere davvero degli ospiti sgraditi già all’atto della prenotazione.
Circostanza confermata quando si accede ad una delle sale interne, visto che – per essere diplomatici – si viene trattati in modo piuttosto sbrigativo.
Ma almeno la pizza sarà superlativa e giustificherà i disagi, penserete voi.
Invece no: la pizza è assolutamente nella media.
Vi sottoporrete a tutto questo per una comunissima pizza. Ovvero per una pizza che potrete mangiare ovunque a Napoli in locali di certo più belli.
Sono stato da Matteo svariate volte ( sia per la pizza al forno che per quella fritta) e mai la sua pizza mi ha soddisfatto pienamente.
Anzi, quasi sempre, ne sono uscito amareggiato per il trattamento ricevuto pensando di essere stato particolarmente sfortunato per essere incorso in “una giornata storta”.
Poi ho smesso di dargli sempre un’altra chance.
Buono a sapersi . . . probabilmente vedendo la fila la gente pensa che la pizza sia buonissima e si accoda.
Un saluto
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Ha una grossa tradizione, ma è una tradizione che è venuta meno e che non si è evoluta.nei modi.
Ormai è per turisti.
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