Ring of Kerry e Dingle peninsula in 4 giorni – Itinerario e cosa vedere

  • Il Kerry

Il viaggio in Irlanda per me  ha costituito l’ultima avventura che sono riuscito a vivere. Infatti – dopo aver organizzato diversi viaggi a piedi tra Spagna, Francia e Portogallo – l’Irlanda mi ha consentito di realizzare  un altro dei miei sogni: il viaggio in bicicletta ( ora mi manca il viaggio in moto…e in canoa!).

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L’ho fatto non sulla mia stupenda bici da corsa, che colpevolmente sto lasciando da anni in compagnia delle ragnatele, ma  – per evitare problemi di trasporto – con una bici presa a noleggio in loco. Di questa piccola impresa ho già raccontato in questo post dal punto di vista informativo e logistico, nonché nel mio mio diario di viaggio 

L’itinerario che ho percorso ha interessato Dublino,  la zona costiera della contea del Kerry, il Clare e Galway

In questa sede, tuttavia, mi interesserò esclusivamente della contea del Kerry,  regione  sud-occidentale d’Irlanda molto rinomata per la zona del cosiddetto anello e per la penisola di Dingle.  Trattasi, nella specie, di una regione poco abitata – un po’ come lo è tutta l’Irlanda lontano da Dublino e da Cork – in cui i villaggi di pescatori e i cottages isolati le donano un fascino particolare.

  • Perché andare  nel Kerry?

Perché è selvaggia, romantica e anche malinconica. Se cercate una sintesi di questi tre aggettivi in un solo posto è sicuramente il viaggio che state cercando.

  • Con che mezzo andare nel Kerry ?

La macchina è sicuramente il mezzo più comodo per farlo, siccome permette di andare ovunque e in Irlanda non ci sono problemi di traffico, criminalità o parcheggio. I mezzi pubblici esistono, ma non permettono di certo di esplorare la campagna o le scogliere più belle. Una valida alternativa è, invece, costituita dalla motocicletta ( se non dalla bici), tenendo però presente che esistono diverse strade sterrate.

  • Quanti giorni nel Kerry?

Ovviamente dal mezzo prescelto dipenderà la risposta alla domanda. Chi lo attraversa in macchina o in motorino può anche farsi un giro rapido in un week end;  chi invece – come è stato nel mio caso – si muove con mezzi più lenti, deve fare i conti con la fatica e i tempi tecnici necessari per spostarsi.

Sinceramente?  Se si è in macchina, Killarney da sola richiede un giornata piena a prescindere, mentre diciamo che tra penisola di Dingle e il ring of Kerry ci vogliono 3 giorni belli pieni. Diciamo quindi che, se si ha fretta, in 4 giorni ce la si può cavare come si deve.

  • Com’è il clima nel Kerry?

La riuscita piena del viaggio ovviamente dipende dalle condizioni meteorologiche: in Irlanda piove tanto e anche in estate non è raro imbattersi nella nebbia ( e, come diceva Totò, quando c’è la nebbia non si vede…). La nebbia, più in particolare, impedisce materialmente di godere della costa e delle scogliere più belle facendo innervosire non poco.

  • Killarney

La città più importante dal punto di vista amministrativo è Tralee, quella che però di fatto assume un ruolo centrale è Killarney. Killarney è una cittadina piena di straordinaria energia ed è, per quanto mi riguarda,  in assoluto la città più vitale di tutta l’Irlanda ( più di Galway, Dublino e Cork? Sì, assolutamente sì) . Nelle sue strade c’è sempre qualcosa da fare o una festa in corso. Pensate che qui – e solo qui! – sono riuscito a tirar tardi ben oltre le 11 di sera, quando normalmente i pubs chiudono, per ascoltare musica e divertirmi in giro.

  • Cosa vedere e cosa fare a Killarney

Killarney, tuttavia, è soprattutto una cittadina davvero carina per via di un centro storico pieno di colori e di angoli folcloristici, nonché per via dei una Cattedrale gotica molto bella.  Poco fuori dal suo centro vi è poi il Killarney National Park, un parco stupendo  10.000 ettari di territorio montano e lacustre pieno di angoli paradisiaci anche dal punto di vista architettonico.  Mi riferisco, più in particolare, al fascinoso Ross Castle, all’abbazia di Muckross e alla Manor Muckross House,  le rovine del monastero di Inisfallen e  ad una Cattedrale.

 

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Ross Castle all’interno del Killarney national park. In primo piano la mia bici con la bandiera del Regno delle Due Sicilie

 

Ovviamente, in virtù delle dimensioni del parco, se si vuole girarlo come si deve, almeno qui è indispensabile noleggiare una bici. Alla luce di quanto ho brevemente scritto sopra, è chiaro che  Killarney non sia  solo un punto strategico da cui partire per esplorare il ring of Kerry, la Valencia Island o le isole Skelling. Killarney è infatti un centro che merita almeno una giornata bella piena prima di iniziare il proprio tour ( io però, avendo fatto un circuito,  il parco me lo sono lasciato alla fine come sorpresa finale…).

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  • La Dingle peninsula

Una volta lasciata Killarney conviene dirigersi a Tralee senza fermarsi e  percorrere la penisola di Dingle in senso antiorario per un motivo di convenienza logistica ( per come illustro l’itinerario conviene, altrimenti si può pure invertire tutto). La prima fermata la merita infatti la   Brandon Bay, una magnifica baia che si apre sull’oceano e caratterizzata da una lunga spiaggia sabbiosa.  Subito dopo bisogna affrontare  il Connor Pass per raggiungere il punto più alto del Ring. Pur essendo solo  a poche centinaia di metri dal livello del mare, si ha la sensazione di essere in alta montagna.  La strada è molto panoramica e suggestiva, ma anche priva di parapetti e protezioni…pur cui un po’ di adrenalina la regala. La strada  porta naturalmente a Dingle, un paese di pescatori molto caratteristico in cui vale la pena pernottare e  in cui è possibile organizzare anche delle escursioni in barca per tentare di avvistare Fringe, un delfino che incredibilmente è stanziale in questa zona.

 

  • La Slea Head

Dopo aver visitato questo paese si deve assolutamente la slea head, un mini-circuito di 25-30 km che parte e si conclude proprio a Dingle offrendo  scenari mozzafiato tra scogliere a picco  e un verde rigoglioso che si fonde sul mare,  cottages isolati e baie accoglienti in cui è possibile fermarsi per una fotografia di rito. Ventry, più in articolare, un minuscolo villaggio  che si trova proprio a ridosso di una costa scoscesa piena di scorci interessanti che inducono continuamente a lasciare il tracciato e a perdersi in qualche stradina secondaria che porta direttamente a mare. E’ questo, senza dubbio alcuno, l’area più bella di tutta la penisola.

  • Il ring of Kerry

Abbandonata definitivamente Dingle e proseguendo il tracciato, la strada si fa per un po’ abbastanza monotona. Dopodiché, una volta giunti ad Annascual, sorprende per la presenza di un bosco molto suggestivo che riporta di nuovo sul litorale e, in particolare, sulla spiaggia  di Inch.

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Si attraversano poi finalmente diversi centri abitanti, ovvero  Castlemaine, Miltown,  Killorgin con il suo bellissimo ponte e  infine Glebeigh. Qui siamo finalmente a ridosso del Ring of Kerry, una zona molto turistica e più abitata che però non priva il visitatore del senso di avventura. Sinceramente, a dispetto di ciò che si legge in giro, ritengo che il Ring sia molto più bello della penisola di Dingle perché offre non solo una natura spettacolare, ma anche dei paesini molto accoglienti.

Il prima fra questi è   Cahersiveen, il paese in cui è nato  Daniel ‘O Connell.

  • Portmagee e le cliffs of Kerry

Il paese più bello è però, a parer mio, Portmagee, che – oltre ad un incantevole porticciolo – consente di andare alla scoperta della cosiddetta Valencia Island, isola  direttamente collegata alla terraferma da  un lunghissimo e suggestivo ponte in salita circondato dal mare su entrambi i lati.  Sempre non lontano da  Portmagee vi sono delle scogliere che, per bellezza, non devono sentirsi inferiori alle più celebrate cliffs of Moher.

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Mi riferisco alle magnifiche Cliffs of Kerry, scogliere a picco che consentono di affacciarsi sul canale di Portmagee e vedere contestualmente l’isola di Puffin, le isole Skelling e da un profilo diverso anche la citata isola di Valencia.

  • Waterville, Caherdaniel e Kenmare

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Un’altra sosta la merita   Waterville, graziosissimo paesino che, grazie al suo lungomare, è stato uno dei luoghi di villeggiatura di Charlie Chaplin. Anche perché, subito dopo, la strada inizia a salire e ci conduce verso un altro passo con una strada che permette quasi di sorvolare degli isolotti che si trovano a ridosso della costa.  Da qui in poi il panorama si trasforma e la sua parvenza di inaccessibilità  cede il passo ad una costa che sembra appartenere quasi ai litorali del mediterraneo Tanto è vero che a  Caherdaniel il ,are appare essere cristallino e c’è persino chi si fa il bagno!

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Si tratta di uno scenario che però dura pochissimo: poco più avanti il “clima” torna a dare la sensazione di essere in alta montagna e i pascoli si fondono perfettamente in questo scenario fino a Kenmare, un altro stupendo paesino caratterizzato da un fiordo e e tanti pubs

 

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9 commenti

  1. Mi sono innamorata delle Cliffs of Kerry e della vista mozzafiato sulle Skelling! Dev’essere stato uno spettacolo percorrere l’Irlanda in bicicletta…più volte me lo sono chiesta mentre eravamo in viaggio (sempre con una macchina noleggiata), ma lo continue piogge mi facevano poi passare la voglia!

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    • Ciao Marta!!!!
      La puoggia è dura quando si è sulle due ruote, ma certi panorami mi hanno ripagato di tutto e tu hai citato proprio i luoghi in cui ho trovato il sole splendere. Arrivare poi in cima alle cliffs mi ha fatto davvero emozionare

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  2. Una zona bellissima dell’Irlanda, che io ho visto in macchina. In alcuni punti in effetti una bici o una moto sarebbero molto più comode perché per arrivare in alcune zone devi lasciare la macchina in posti improbabili, sperando di non ritrovarla in fondo al precipizio, e proseguire a piedi. Quella spiaggia però me la sono persa!

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    • Silvia, la Irlanda è struggente, malinconica e affascinante allo stesso tempo. Come tutti i posti selvaggi, te la devi conquistare. Farlo in macchina è un ottimo compromesso che ti consente di godere al meglio delle atmosfere. In bici come ho fatto io ho sentito molto la solitudine.
      Un abbraccio

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